In montagna, nel porto delle nebbie

Ciò che conta è che sia stata una fantastica giornata“: questo devo ribadire quando mi ricordo che le ferie “grosse” del 2021 se ne sono già andate, e che sono di nuovo sepolto da scartoffie, perversioni burocratiche e rotture di balle. Sì, sono state belle vacanze: la prima settimana l’abbiamo passata nella verde, serena e fresca Val d’Ultimo, a due passi da Merano, fra laghetti, boschi, malghe e prati; la seconda, decisamente più piovosa, ci ha invece visto visitare la Val di Zoldo (Belluno), godendo di polenta, schiz e pastin (formaggio vaccino il primo, e l’impasto del salame non insaccato il secondo, entrambi serviti piastrati), e degli spettacolari scorci dei monti Pelmo e Civetta…

Ma, nonostante tutto questo catalogo da cartolina, il momento che più mi resta nel cuore ha il colore bigio di un cielo zuppo di pioggia, l’odore di cibo appena cucinato, e il calore di un the fumante. Sì: un pomeriggio, di ritorno da un giro in auto, ci inerpichiamo per il passo Duran, che collega la valle Agordina con Zoldo Alto: dopo un po’ di salita arriviamo in quota, a 1605 metri, i tornanti si spianano, e inizia a piovere e tirare aria fredda… in pieno Luglio. Sulla sinistra, a bordo strada, c’è un rifugio: ci mettiamo la giacca a vento, velocemente saliamo i gradini della scala esterna, ed entriamo. Continua a leggere “In montagna, nel porto delle nebbie”

Tre film #6

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Attenzione!

Saluti a tutti!

In questa tornata parlerò di tre film visti in questi mesi e che hanno tutti in comune la parentela col genere “giallo“: e il ricorso a finali alternativi. Continua a leggere “Tre film #6”

“Monk” – Tre canzoni (e mezza)

Ormai non fa quasi più effetto vedere qualcuno disinfettarsi le mani, dare il gomito a mo’ di saluto e fare lo schizzinoso al ristorante… Eppure, fino a diciamo 15 mesi fa, a far così erano solo tre categorie: i gravi immunodepressi, i maniaci ossessivi e il Detective Monk! Adrian Monk, per chi non lo conoscesse, è il protagonista dell’omonima fortunata serie tv (124 puntate) che miscela commedia e poliziesco… Adrian è un detective che collabora con la polizia di San Francisco, geniale quanto psicotico, minato da uno spaventoso disturbo ossessivo-compulsivo: ben 312 le fobie autodiagnosticate, tra cui i germi, i serpenti, gli aghi, il latte (sic!), le altezze e la folla.

Monk” è una delle serie che amo di più: la amo per la tenera follia del protagonista, per il suo amore sconfinato per la moglie (morta in un attentato), per le sue piccole e grandi manie (e chi di noi non ne ha?), per il tono leggero della narrazione, per i bravissimi coprotagonisti, per le trame gialle (raramente scontate), e per la sigla… Anzi, per LE sigle. Sì, al plurale: e questa è la loro storia. Continua a leggere ““Monk” – Tre canzoni (e mezza)”

Tre film #5

Eccoci qui, sono passati tre mesi (!) e torno a parlarvi di film… Non che in mezzo non ne abbia visti, ma ho atteso di averne tre di tenore – se non di ispirazione – simile, in modo da non mischiare troppo fra generi e periodi… Poi magari la prossima volta farò esattamente il contrario, chi lo sa! Continua a leggere “Tre film #5”

I vitellini di Felloni #3

Federico Fellini: tutti i film

Dopo la prima e la seconda parte, eccoci arrivati alla terza e ultima della mia breve rassegna sul Federico nazionale, il Grande Incantatore… Quella, a detta di tutti, più autarchica, in cui FF “si guarda l’ombelico”, chiuso nei teatri di posa di Cinecittà e nel suo onirismo. Vediamo un po’…

17. “Amarcord” (1973): FF torna alla sua infanzia, alla famiglia scombiccherata e vociante, alla Rimini delle battone e dei professori di scuola, al passaggio del transatlantico Rex e alla visita del Duce, agli zii impazziti e alle suore nane, e alle seghe pensando alla Gradisca e alla tabaccaia. Ed è il quarto Oscar (il quinto sarà quello alla carriera). Poesia e trivialità, cronaca e fantasia, dolcezza e ferocia: un “mi ricordo” di ipnotica fascinazione, come la nebbia dei campi, e il grande mare d’inverno. Ottimo cast, con una menzione speciale per Ciccio Ingrassia e Nando Orfei, e musiche da sogno di Nino Rota. Voto: 9 Continua a leggere “I vitellini di Felloni #3”

I vitellini di Felloni #2

Federico Fellini: tutti i film

Dopo la prima parte, proseguo nel resoconto dei Fellinis: questa volta, siamo nel “terzo medio” della sua produzione, con i film (su un totale di 24) dal nr. 9 al 16.

9. “Le tentazioni del dottor Antonio” (1962): mediometraggio tratto dal film a episodi “Boccaccio ’70“. Gustosissimo ritratto di un bigotto di mezza età (un perfetto Peppino De Filippo) perseguitato da un cartellone pubblicitario con la provocante Anita Ekberg protagonista: desideri frustrati, perbenismi, attrazione/repulsione dell’immaginario femminile, realismo e improvvisi scartamenti onirici. Con qualche sforbiciata, sarebbe perfetto. Ossessionante la canzone (“Bevete più latte!“) dello spot pubblicitario! Voto: 8

10. “” (1963): il titolo allude ai 6 film di Fellini, alla “mezza regia” con Lattuada e ai 2 “mezzi film” a episodi. L’apoteosi, per me, di FF: un bianco e nero da favola (l’ultimo, fra parentesi), sogni che irrompono nel reale e lo scardinano, crisi creative, mogli e amanti, metacinema a manetta, ricordi infantili, produttori cinematografici stressati e stressanti, pulsioni inconfessabili (con una sequenza che, nei giorni del Me Too, sarebbe irrimediabilmente bollata di “sciovinismo maschilista”), sensi di colpa e accettazione del proprio e imperfetto sé. Un Mastroianni da urlo, e Nino Rota al suo massimo: il ballo della Saraghina e il girotondo circense del finale sono ormai parte della memoria collettiva. Terzo Oscar per Federico! Voto: 10 Continua a leggere “I vitellini di Felloni #2”