“Ciò che conta è che sia stata una fantastica giornata“: questo devo ribadire quando mi ricordo che le ferie “grosse” del 2021 se ne sono già andate, e che sono di nuovo sepolto da scartoffie, perversioni burocratiche e rotture di balle. Sì, sono state belle vacanze: la prima settimana l’abbiamo passata nella verde, serena e fresca Val d’Ultimo, a due passi da Merano, fra laghetti, boschi, malghe e prati; la seconda, decisamente più piovosa, ci ha invece visto visitare la Val di Zoldo (Belluno), godendo di polenta, schiz e pastin (formaggio vaccino il primo, e l’impasto del salame non insaccato il secondo, entrambi serviti piastrati), e degli spettacolari scorci dei monti Pelmo e Civetta…
Ma, nonostante tutto questo catalogo da cartolina, il momento che più mi resta nel cuore ha il colore bigio di un cielo zuppo di pioggia, l’odore di cibo appena cucinato, e il calore di un the fumante. Sì: un pomeriggio, di ritorno da un giro in auto, ci inerpichiamo per il passo Duran, che collega la valle Agordina con Zoldo Alto: dopo un po’ di salita arriviamo in quota, a 1605 metri, i tornanti si spianano, e inizia a piovere e tirare aria fredda… in pieno Luglio. Sulla sinistra, a bordo strada, c’è un rifugio: ci mettiamo la giacca a vento, velocemente saliamo i gradini della scala esterna, ed entriamo. Continua a leggere “In montagna, nel porto delle nebbie”