Domani avvenne: da lunedì 12 settembre 2022 a domenica 18 settembre

12 Settembre 1952: a Hamilton (Canada) nasce Neil Peart. Batterista, dopo sporadiche esperienze in alcuni gruppi locali, nel 1974 entra nei Rush, in sostituzione del fondatore John Rutsey. Da allora, e fino alla sua morte, avvenuta nel 2020, Neil è il batterista e il paroliere della band canadese: un power trio anomalo, che si muove fra pop, riff heavy-metal e velleità prog. Neil è unanimemente considerato uno dei più abili e tecnici batteristi rock, oltre che un autore di testi dalle influenze letterarie stratificate.

13 Settembre 1961: a La Mesa (California) nasce Dave Mustaine. Da piccolo, oppresso da una situazione familiare oppressiva, si avvicina alla chitarra: dal folk lentamente si sposta verso il rock e il metal, mentre il suo carattere inquieto lo spinge verso l’alcol e l’instabilità emotiva. Nel 1981 entra nei neo-formati Metallica, ma nel 1983 – prima del loro debutto su disco – ne esce, accusato di eccessive confidenze con la droga: nel viaggio da New York verso casa, si imbatte in un volantino in cui legge la parola “Megadeath”… Che, storpiata in Megadeth, diventa il nome del suo progetto: band in cui Dave assume il ruolo di autore, solista e cantante, e che si propone come uno dei complessi più importanti e influenti dello Speed Metal.

14 Settembre 1984: al primo “MTV Video Music Awards“, tenuto presso al Radio City Music Hall di New York, si aggiudica il premio per il miglior video il clip “You Might Think” degli statunitensi The Cars.  Questo video è il primo a essere realizzato con la computer grafica: il protagonista e leader Ric Ocasek si trasforma in un insetto con gli occhiali da sole. E, subito qui sotto…

15 Settembre 2019: a New York, all’età di 75 anni, ci lascia Ric Ocasek. Il fondatore, voce e autore principale del gruppo new wave The Cars, a partire del 1982 intraprende la carriera solista, e quella di produttore discografico di successo. Il corpo è rinvenuto nel suo appartamento: secondo il medico legale la morte è avvenuta per ipertensione e aterosclerosi cardiovascolare.

16 Settembre 2008: a Los Angeles, all’età di 68 anni, ci saluta per sempre Norman Withfield. Nato ad Harlem, a 19 anni entra alla Motown Records, in cui resta sino al 1975: produttore e autore, è uno degli artefici del Motown sound, collaborando con artisti del calibro di The Temptations, The Marvelettes e Marvin Gaye. Escono dalla sua penna, fra le molte hit (se ne contano ben 92), spesso scritte a quattro mani col collega Barrett Strong, “I Heard It Through the Grapevine” e “Papa Was a Rollin’ Stone”.

17 Settembre 1991: per la Geffen escono, in parallelo, “Use Your Illusion I” e “Use Your Illusion II“, della street rock band Guns N’ Roses. Accanto a brani hard ficcanti come “Back Off Bitch o “Shotgun Blues”, allinea ballate (“Don’t Cry”), lunghe suite (“Coma”), tentazioni sinfoniche (“November Rain”), e le cover di “Live and Let Die” di Paul McCartney e di “Knockin’ on Heaven’s Door” di Dylan. Entrambe le copertine ripetono, con colori differenti, un particolare dell’affresco “Scuola di Atene” di Raffaello.

18 Settembre 1942: a Roma nasce Gabriella Ferri. Cantante, inizia la carriera come interprete della tradizione locale: presto approda al Bagaglino, di cui diventa la cantante ufficiale, e inizia il lavoro per approntare una nuova canzone romanesca, a cavallo fra canone e autori moderni. Negli anni Settanta inizia una fruttuosa collaborazione con la Rai, in cui esegue “Dove sta Zazà”, “Sempre”, “Vamp”: a causa di una forte depressione, la sua presenza pubblica inizia a declinare, fino a terminare nella tragica morte del 2004.

Domani avvenne: da lunedì 18 luglio 2022 a domenica 24 luglio

18 Luglio 1966: per la Columbia esce “Fifth Dimension“, terzo album degli statunitensi Byrds. Da poco orbi del fondatore e autore principale Gene Clark, che lascia il gruppo per motivi mai chiariti, David Crosby e Roger McGuinn affilano le armi: ne esce un lp che contiene sì 4 cover, ma che – per la prima volta – non ospita nessun omaggio a Dylan, e abbandona il sound “jingle jangle” degli esordi per frequenti incursioni nella psichedelia e soprattutto nel raga-rock, che di fatto contribuisce a inventare. Esemplari sono le hit “Eight Miles High”, “Fifth Dimension” e “Mr. Spaceman”.

19 Luglio 2020: a Hawthorne (California), nel sonno, ci lascia il settantenne Emitt Rhodes. Cantante, autore e polistrumentista, deluso dalla fine dei Merry-Go-Round, nel ’69 decide di far tutto da sé: nel garage dei genitori attrezza un piccolo studio di incisione dove compone, suona e canta i suoi pezzi, che gira alla A&M per la pubblicazione. Per la cura certosina degli arrangiamenti e il talento melodico Emitt viene soprannominato l’One-Man Beatles. La sua carriera si interrompe bruscamente nel ’73, per una causa legale con la casa discografica: ma il suo mito continua sino alla morte, come testimonia il biopic a lui dedicato da Cosimo Messeri.

20 Luglio 1966: a Seattle (stato di Washington) nasce Stone Gossard. Stone arriva alla chitarra a 16 anni: dopo la breve esperienza nel gruppo seminale dei Green River, nell’88, col bassista Jeff Ament, fonda i Mother Love Bone, fra gli epigoni del Grunge. Alla morte del cantante Andrew Wood, Stone e Ament, assieme a Chris Cornell, danno vita al supergruppo Temple of the Dog. Nel ’91, infine, dall’unione col cantante Eddie Vedder, nascono i Pearl Jam, in cui Gossard ricopre il ruolo di mente pensante e autore principale, ed in cui milita ancora oggi.

21 Luglio 1958: per la Liberty Records esce il singolo “Summertime Blues“, dell’artista rock’n’roll statunitense Eddie Cochran. Scritto, cantato e suonato quasi per intero da Eddie, è molto originale: su un ritmo pulsante e aggressivo, si dispiega la tragicomica vicenda del protagonista, un ragazzo costretto a passare l’estate al lavoro per la misera paga di un dollaro al giorno, e cui il padrone, i genitori e il governo negano continuamente una pausa… Diktat recitati nei ritornelli da un vocione caricaturale. Moltissime le cover, fra cui spicca quella degli Who.

22 Luglio 1947: a Linden (Texas) nasce Don Henley. Cantante e batterista, mentre è nella band di supporto a Linda Rostandt, conosce il chitarrista Glenn Frey: nel ’71 i due fondano il nucleo primitivo degli Eagles, e l’anno dopo arriva il primo album. Negli Eagles resta fino al loro scioglimento, collaborando alla scrittura di molti loro successi, fra cui “Hotel California”, “Desperado”, “Tequila Sunrise” e “New Kid in Town”.

23 Luglio 1965: a Hampstead (UK) nasce Saul Hudson. Nel ’76 segue la madre, nota stilista, a Los Angeles: a 15 anni inizia a suonare la chitarra, e nel 1981 fonda la sua prima band. Col suo amico e batterista Steven Adler, nel 1986 entra come solista nei neo-formati Guns N’Roses: nel frattempo ha assunto il nome d’arte di Slash, con cui passa alla storia. Con i Guns attraversa tutto il loro periodo d’oro, ma nel ’94 – a seguito di ripetute liti col leader Axl Rose – lascia la band, e intraprende una carriera solista intensissima: prima le band Slash’s Snakepit e Velvet Revolver, vicini all’hard blues, e poi vari progetti personali e collaborazioni.

24 Luglio 1982: a poco più di due mesi dalla sua uscita, il singolo “Eye of the Tiger” degli statunitensi Survivor arriva al primo posto della classifica americana. Scritto dai due membri Jim Peterik e Frankie Sullivan su commissione di Sylvester Stallone per il film “Rocky III” (cui era stato negato dai Queen l’utilizzo di “Another One Bites the Dust”), è ricordato per il suo stentoreo riff di chitarra e per il suo ritornello granitico.

Domani avvenne: da lunedì 4 aprile 2022 a domenica 10 aprile

4 Aprile 2002: per la indie Mescal, esce “Quello che non c’è“, il settimo album degli Afterhours. Primo disco inciso dopo la fuoriuscita del chitarrista Xabier Iriondo, rappresenta una piccola grande svolta nella discografia del gruppo di Manuel Agnelli: il tono generale si fa più cupo, i testi più meditati, e le composizioni vicine a un pop d’autore mai banale. Oltre alla title track – uno dei pezzi più riusciti di tutta la loro carriera – in scaletta troviamo “Sulle labbra”, “Bye Bye Bombay” e il reading “Ritorno a casa”.

5 Aprile 2012: nella natia Londra, alla bell’età di 89 anni, ci lascia Jim Marshall. Jim diventa imprenditore quasi per caso: titolare di un negozio di musica a Ealing, raccoglie le lamentele di chitarristi in erba ma destinati al successo (come Blackmore e Townshend) e nel 1962 inizia a produrre amplificatori per chitarre elettriche più performanti e calibrati sul sound distorto. L’ampli Marshall, negli anni, diventa una vera icona del rock, al pari della chitarra Stratocaster e l’organo Hammond.

6 Aprile 2017: nella natia New York ci lascia, all’età di 74 anni, David Peel. Cantante e autore, diventa famoso per un ruvido stile acustico “da strada”, con canzoni in cui inneggia pubblicamente alla marijuana e dileggia i “bad cops”. Notato da John Lennon, pubblica un album dal provocatorio titolo “The Pope Smokes Dope” :-), subito ritirato dal mercato: verso la fine degli anni Settanta si sposta verso il punk, e fino alla sua morte continua a battersi per la legalizzazione della Maria e per il movimento Occupy Wall Street.

7 Aprile 1962: all’Ealing Club di Londra i giovani musicisti di belle speranze Mick Jagger e Keith Richards incontrano il magnetico Brian Jones, che agisce sotto lo pseudonimo di Elmo Lewis, e all’epoca presenza fissa nella jam band dell’uomo di blues Alexis Korner. Dopo poche settimane, rispondendo a un annuncio, Jones va all’audizione dei “Blue Boys”, e si trova davanti proprio Jagger e Richards: sono appena nati i Rolling Stones. Dal quel momento sono passati 60 anni, ma gli Stones sono ancora in giro!

8 Aprile 1962: a Lafayette (Indiana) nasce Jeffrey Dean Isbell, in arte Izzy Stradlin. Chitarrista elettrico, a Los Angeles – con l’amico e cantante Axl Rose – nel 1983 fonda il gruppo Hollywood Rose: nel 1985 la band si unisce agli L.A. Guns, dando vita ai Guns N’ Roses. Nei Guns, Izzy resta fino al 1991, segnando il periodo di maggior successo della grande band di street rock.

9 Aprile 1969: per la CBS Records esce “Nashville Skyline“, nono album di Bob Dylan e uno dei più controversi di tutta la sua biografia. Dopo le canzoni di protesta, dopo la svolta elettrica di Newport, dopo le divagazioni lisergiche e dopo la catarsi spirituale del precedente “John Wesley Harding”, ecco la svolta pop e country, cui il titolo allude senza fronzoli: ma, nonostante le polemiche e i distinguo, tanto per cambiare Dylan indica la via, subito seguita da schiere di artisti. Nel disco, canzoni bucoliche (“Country Pie”, “Lay Lady Lay”), e orecchiabili, una schiera di session men country di primissima fila, e un Dylan dalla voce morbida e pacificata.

10 Aprile 1962: ad Amburgo ci lascia prematuramente Stuart “Stu” Sutcliffe. Compagno d’accademia di John Lennon, pittore e musicista, nel 1960 entra come bassista nei Querrymen, che di lì a pochi mesi cambieranno nome in Beatles. Meno dotato per la musica degli altri compagni, presto decide di darsi completamente alla pittura e, consigliato dalla compagna Astrid Kirchher, resta in Germania. A Marzo ’61, Sutcliffe comunica ufficialmente il suo addio alla band: controvoglia, Macca accetta di prenderne il posto al basso. A inizio ’62 Stu inizia a soffrire di forti emicranie e occasionali cecità: la situazione peggiora velocemente, fino al tragico decesso. L’esame autoptico rivela che nel nel cervello di Sutcliffe si stava sviluppando un tumore, originato da una vecchia frattura del cranio, probabilmente a causa di una rissa.

Domani avvenne: da lunedì 31 gennaio 2022 a domenica 6 febbraio

31 Gennaio 1937: a Baltimora (Maryland) nasce Philip Glass. Partendo dalla musica classica, alla fine degli anni Sessanta Philip sviluppa – in parallelo ad artisti come Steve Reich, La Monte Young e Terry Riley – uno stile spoglio e astratto, denominato minimalismo… Corrente da cui si stacca presto, abbracciando forme più vicine al sinfonismo e alle culture musicali extraeuropee. La sua produzione comprende anche colonne sonore (celebre quella di “Koyaanisqatsi), composizioni per balletti e performance, e collaborazioni con artisti pop e rock (David Bowie e Brian Eno).

1° Febbraio 1967: per la RCA Victor esce “Surrealstic Pillow“, il secondo album del gruppo californiano dei Jefferson Airplane. Dopo un primo disco timido e incerto, gli Airplane ora sono al gran completo, con l’ingresso della cantante Grace Slick, in arrivo dai Great Society: la Slick porta in dote due canzoni – “Somebody to Love” e “White Rabbit” – che presto, assieme al disco, diventano il simbolo della psichedelia, e dei frikkettoni di San Francisco. Il titolo deriva da un’osservazione di Gerry Garcia, che ascoltando i pezzi disse che «suonavano surreali come un cuscino».

2 Febbraio 1942: a Blackpool (UK) nasce Graham Nash. Cantante, autore e polistrumentista, nel 1962 è fra i fondatori degli Hollies, uno dei gruppi di maggior successo della British Invasion; nel 1968, in tour negli States, conosce David Crosby dei Byrds, con cui poco tempo dopo formerà il celebre trio di Crosby, Stills e Nash (con l’occasionale presenza di Neil Young).

3 Febbraio 1947: a Muswell Hill (UK) nasce Dave Davies. Cantante e chitarrista, nel 1964 assieme al fratello Ray fonda i Kinks, uno dei complessi più influenti della British Invasion: la loro “You Really Got Me” è una dei caposaldi del garage rock, coverizzata in innumerevoli occasioni: l’assolo di Dave è spoglio e primitivo, più vicino al balbettio epilettico che alla melodia, ma fa a suo modo la storia.

4 Febbraio 1987: a Palm Springs (California) muore Władziu Valentino Liberace. Entertainer stravagante con spiccati accenti esibizionistici ed effemminati, pianista talentuoso ma kitsch oltre misura, trova nei palchi di Las Vegas il suo regno. Il successo commerciale è enorme, e fra gli anni Cinquanta e Settanta è l’artista con il più alto cachet al mondo. Muore a 67 anni per complicazioni dovute all’AIDS. Il biopic “Dietro i candelabri”, con Michael Douglas, è un buon modo per conoscere questo particolare personaggio.

5 Febbraio 1962: al Cavern Club di Liverpool, per la prima volta, Ringo Starr si esibisce assieme ai Beatles… Al momento, però, è solo un ripiego, che sostituisce per un concerto pomeridiano ed uno show serale l’indisposto Pete Best, il batterista ufficiale. Ma pochi mesi dopo, il 18 Agosto, Best sarà licenziato dalla band, e il suo posto sarà preso proprio da Ringo.

6 Febbraio 1962: a Lafayette (Indiana), giusto 60 anni fa, nasce William Bruce Rose Jr.. Vittima di abusi familiari, il giovane cantante William si butta nella musica: a Hollywood fonda la prima band, gli A.X.L.. A 17 anni, il nostro si sposta a Los Angeles, dove si unisce all’amico e chitarrista Izzy Stradlin: assieme entrano negli L.A. Guns, e poi negli Hollywood Rose. Dall’unione di membri di entrambe le band nascono così i Guns n’ Roses, di cui William – che ora ha assunto il nome d’arte di Axl Rose – è indiscusso frontman. Performer dalla voce graffiata e duttile, grande attaccabrighe e carattere indomabile, allo scioglimento dei Guns Axl ha cantato in alcune date con gli AC/DC.

Domani avvenne: da lunedì 20 luglio 2020 a domenica 26 luglio

20 Luglio 1940: Billboard, rivista settimanale di annunci a tema spettacolo, pubblica la sua prima “Hit Parade”, ovvero la Music Popularity Chart, classifica dedicata alle canzoni più ascoltate. La pagina raccoglie tre liste separate: “Songs with most radio plays”, “National and regional best selling retail records”, e “Leading music machine records”. Il primo “numero uno” della storia è assegnato a “I’ll Never Smile Again” della Tommy Dorsey Orchestra (con alla voce un certo Frank Sinatra). E sono passati 80 anni!

21 Luglio 1987: per la Geffen esce “Appetite for Destruction“, album d’esordio della rock band Guns N’Roses. Prodotto da Mike Clink, e costato circa 370.000 dollari, ha venduto oltre 30 milioni di copie, ed è uno dei maggiori successi di tutti i tempi: la prima edizione, con un trucido quadro di Robert Williams in copertina, è subito ritirata e sostituita con quella raffigurante un tatuaggio di Axl Rose. Simbolo di un rock stradaiolo e sporco, grondante archetipi e chitarre ruggenti, presenta in scaletta hit come “Welcome to the Jungle”, “Paradise City”, “Sweet Child o’Mine” e “It’s so Easy”.

22 Luglio 1944: a Swindon (UK) nasce Rick Davies. Pianista autodidatta, a fine anni Sessanta – grazie al mecenate Stanley August Miesegaes – riesce a diventare musicista professionista, e incontra il cantante e chitarrista Roger Hodgson, con cui fonda i Supertramp. Nel celebre gruppo pop-rock Rick ricopre il ruolo di tastierista e cantante, oltre che di autore di una buona fetta del repertorio: ed è l’unico membro presente in tutte le sue mutevoli incarnazioni.

23 Luglio 1971: a Decatur (Illinois) vede la luce Alison Krauss. Bambina prodigio, a 5 anni suona il violino, a 8 partecipa a talent show locali e a 13 vince il campionato di fiddle bluegrass. Nel 1989 pubblica il suo album d’esordio, e a 19 anni vince un Grammy Award per la musica Old Time… Il primo di 27! Il suo talento al violino, unito a una voce angelica e a un sincero rispetto della tradizione, ne hanno fatto l’eroina moderna del bluegrass. Ma non sono mancati indovinati sconfinamenti in territori stranieri, come l’applaudito album in coppia con Robert Plant, “Raising Sand”.

24 Luglio 1965: “Mr Tambourine Man“, nella versione dei Byrds, raggiunge il primo posto della classifica britannica. Il pezzo – un (ancora) inedito di Bob Dylan – è portato in studio dal manager dei Byrds, Jim Dickson, con l’idea di giocarci un po’ su: ed è il classico colpo di fortuna che cambia la storia. Nelle mani di Crosby e soci il pezzo cambia veste: dal 2/4, il tempo si sposta su un beat in 4/4, e le chitarre inseriscono il jack. Successo mondiale, apre le porte al cosiddetto “folk rock”, su cui lo stesso Dylan, Paul Simon e Animals costruiranno le loro fortune.

25 Luglio 1983: a Los Angeles, a soli 58 anni, ci lascia Willa Mae “Big Mama” Thornton. Artista dalla mole imponente (1 metro e 82 per circa 130 chili!) e dalla straripante carnalità, e capace di un contralto cupo e ruggente, è l’unica, vera e credibile erede delle Red Hot Mamas. Al seguito di Johnny Otis pubblica classici teneri e impetuosi dell’espressionismo blues, come “They Call Me Big Mama” e “I Smell a Rat”, l’autografa “Ball and Chain” (proposta ai rocker da Janis Joplin) e il suo unico, sorprendente successo, “Hound Dog” (1953), riadattata da Presley nel 1956.

26 Luglio 1943: a Dartford (Kent, UK) nasce Michael Philip “Mick” Jagger. Beh, che dire… La storia del rock nella “sua satanica persona”! Oltre alla marea di canzoni scritte con il collega Keith Richards dei Rolling Stones, Mick ha avuto tre mogli (e ogni volta con una maggiore differenza di età!), otto figli, è bisnonno della piccola Ezra Key, ha recitato in una manciata di film e venne anche preso in considerazione per interpretare Alex in “A Clockwork Orange”.

Domani avvenne: da lunedì 23 marzo 2020 a domenica 29 marzo

23 Marzo 1944: a Londra nasce Michael Nyman. Pianista e musicologo, nel 1967 inizia una lunga collaborazione col regista Peter Greenaway, per cui scriverà diverse colonne sonore. La sua popolarità si accresce grazie al lavoro per il film “Lezioni di piano” di Jane Campion: alle colonne sonore Nyman ha più recentemente affiancato la scrittura di partiture “autonome” (come quartetti d’archi, e concerti per ensemble variamente assortiti) e la produzione di video.

24 Marzo 1936: a Orangeburg (South Carolina) vede la luce Donald James Randolph. Cresciuto all’ombra del gruppo familiare di gospel The Cherry Keys, nel ’56 passa alla musica secolare. Cantante di spirito soul, col nome d’arte di Don Covay ottiene i primi successi sia in proprio che come autore conto terzi: i maggiori successi sono “See Saw”, “Mercy, Mercy” (poi coverizzata dagli Stones), “Pony Time” (per Chubby Checker) e la straordinaria “Chain of Fools” (per Aretha Franklin).

25 Marzo 1940: a Busto Arsizio (MI) nasce Mina Anna Maria Mazzini, in arte semplicemente Mina… Una delle voci più straordinarie non solo d’Italia ma del mondo (Sarah Vaughan ebbe a dire di invidiare la sua voce): titolare di oltre 1.500 incisioni, la “Tigre di Cremona” è un vero e proprio monumento della canzone. Non aggiungerei altro, se non che oggi compie 80 anni, e recentemente ha ancora inciso un (bel) disco con Ivano Fossati!

26 Marzo 1986: gli esordienti Guns N’Roses firmano, al compenso di 75.000 dollari, il loro primo contratto con la Geffen Records. Alla corte della Crysalis, Axl rispose che avrebbero firmato con loro solo se la loro talent scout avesse accettato di camminare nuda lungo Sunset Bvd… E così vinse la Geffen!

27 Marzo 1932: nelle baracche di una piantagione del Mississippi nasce Herman “Junior” Parker. Cantante e armonicista, giunto a Memphis si mette in società col collega Bobby Bland, con cui condivide palchi e successi. Vocalist morbido e accattivante, tiene a battesimo un curioso crossover fra arrangiamenti orchestrali curati e un sound prettamente “nero” dell’armonica, con cui “svecchia” alcuni classici pre-war come “Sweet Home Chicago” e “Driwing Wheel”. Sua è inoltre “Mystery Train”, portata al successo milionario da Presley.

28 Marzo 1950: nasce a Bologna Claudio Lolli. Claudio, oltre che scrittore e poeta, è stato una delle voci più impegnate del cantautorato italiano, toccando temi profondi quali le difficoltà dell’animo umano (“Un uomo in crisi”), la società (“Ho visto anche degli zingari felici”) e la politica (“Disoccupate le strade dai sogni”).

29 Marzo 1943: a Winnipeg (Canada) nasce Allan Peter Stanley Kowbel. Col nom de plume di Chad Allan, nel 1965 è fra i fondatori della rock band The Guess Who, dove occupa il posto di cantante solista e chitarrista fino al 1966: giusto il tempo di piazzare un’azzeccatissima cover del classico UK “Shakin’ All Over” che grazie a loro diventerà famoso in tutto il mondo.