Domani avvenne: da lunedì 6 marzo 2023 a domenica 12 marzo

6 Marzo 1923: a Indianapolis (Indiana) nasce John Leslie Wes” Montgomery. Folgorato dal chitarrista jazz Charlie Christian, a 19 anni si getta anima e corpo nella musica: mentre lavora da saldatore in officina, e bada alla famiglia, passa le notti a ripetere alla perfezione i solo del suo idolo. La carriera professionale inizia tardi (incide il primo disco a 34 anni), ma è rapidissima: in poco tempo è nominato fra i massimi interpreti della chitarra jazz, e diventa subito un caposcuola, seguito e imitato ancora oggi.

7 Marzo 1943: a Barned (UK) nasce Chris White. Bassista elettrico, nel ’62 entra negli Zombies, in cui – assieme al leader Rod Argent – assume il ruolo di autore principale: dall’album d’esordio, nel 1965, fino allo scioglimento.

8 Marzo 1994: per la Nothing Records esce “The Downward Spiral“, secondo album della band statunitense Nine Inch Nails, e unanimemente considerato uno dei più influenti dischi degli anni Novanta. Il leader Trent Reznor, attraverso una tessitura sonora estrema, che porta l’Industrial Rock verso vette assolute, compone un concept album incentrato sull’impossibilità di “fuga dal sistema”, condito da paranoia e alienazione: ne sono esempio “March of the Pigs”, “Closer” e “Hurt”.

9 Marzo 1991: a quasi 10 anni dalla sua uscita, il brano “Should I Stay or Should I Go” dei Clash raggiunge il primo posto della classifica inglese. Tutta “colpa” della pubblicità della Levi’s, che forse ricorderete: in cui un giovane batte a biliardo l’anziano proprietario di una sala, e pretende che quest’ultimo per penitenza si cali i pantaloni!

10 Marzo 1963: a Havre (Montana) nasce Jeff Ament. Bassista elettrico, nel 1983 arriva a Seattle per tentare la carriera musicale: dopo la breve esperienza nel gruppo seminale dei Green River, nell’88, col chitarrista Steve Gossard, fonda i Mother Love Bone, fra gli epigoni del Grunge. Alla morte del cantante Andrew Wood, Jeff e Gossard, assieme a Chris Cornell, danno vita al supergruppo Temple of the Dog. Nel ’91, infine, dall’unione col cantante Eddie Vedder, nascono i Pearl Jam: il gruppo Grunge per eccellenza, di cui Ament è tutt’ora uno dei membri storici.

11 Marzo 1986: a Mineola (New York), a 75 anni, ci lascia Saunders Terrell, in arte Sonny Terry. Armonicista blues della Georgia, diventato cieco a 18 anni, conosce la notorietà grazie al celebre concerto “From Spirituals to Swing”, e nel ’41 si mette in società col chitarrista Brownie McGhee: è l’inizio di un sodalizio di clamoroso successo interrazziale, destinato a durare oltre ventidue anni, che li promuove (a torto o a ragione) a rappresentanti del “vero blues”.

12 Marzo 1965: a Pinerolo (Torino) nasce Francesco Caudullo. Diplomato in pianoforte, dopo l’esperienza nei new wave Suicide Dada, nel 1981, assieme al concittadino Vitale “Bunna” Bonino, fonda gli Africa Unite: gruppo fondamentale per il reggae/dub italiano, e in cui Francesco – col nome d’arte di Madaski – ricopre il ruolo di cantante, tastierista e bassista. Oltre alla carriera negli Africa, “Mada” lavora da sempre anche come produttore discografico.

Domani avvenne: da lunedì 18 luglio 2022 a domenica 24 luglio

18 Luglio 1966: per la Columbia esce “Fifth Dimension“, terzo album degli statunitensi Byrds. Da poco orbi del fondatore e autore principale Gene Clark, che lascia il gruppo per motivi mai chiariti, David Crosby e Roger McGuinn affilano le armi: ne esce un lp che contiene sì 4 cover, ma che – per la prima volta – non ospita nessun omaggio a Dylan, e abbandona il sound “jingle jangle” degli esordi per frequenti incursioni nella psichedelia e soprattutto nel raga-rock, che di fatto contribuisce a inventare. Esemplari sono le hit “Eight Miles High”, “Fifth Dimension” e “Mr. Spaceman”.

19 Luglio 2020: a Hawthorne (California), nel sonno, ci lascia il settantenne Emitt Rhodes. Cantante, autore e polistrumentista, deluso dalla fine dei Merry-Go-Round, nel ’69 decide di far tutto da sé: nel garage dei genitori attrezza un piccolo studio di incisione dove compone, suona e canta i suoi pezzi, che gira alla A&M per la pubblicazione. Per la cura certosina degli arrangiamenti e il talento melodico Emitt viene soprannominato l’One-Man Beatles. La sua carriera si interrompe bruscamente nel ’73, per una causa legale con la casa discografica: ma il suo mito continua sino alla morte, come testimonia il biopic a lui dedicato da Cosimo Messeri.

20 Luglio 1966: a Seattle (stato di Washington) nasce Stone Gossard. Stone arriva alla chitarra a 16 anni: dopo la breve esperienza nel gruppo seminale dei Green River, nell’88, col bassista Jeff Ament, fonda i Mother Love Bone, fra gli epigoni del Grunge. Alla morte del cantante Andrew Wood, Stone e Ament, assieme a Chris Cornell, danno vita al supergruppo Temple of the Dog. Nel ’91, infine, dall’unione col cantante Eddie Vedder, nascono i Pearl Jam, in cui Gossard ricopre il ruolo di mente pensante e autore principale, ed in cui milita ancora oggi.

21 Luglio 1958: per la Liberty Records esce il singolo “Summertime Blues“, dell’artista rock’n’roll statunitense Eddie Cochran. Scritto, cantato e suonato quasi per intero da Eddie, è molto originale: su un ritmo pulsante e aggressivo, si dispiega la tragicomica vicenda del protagonista, un ragazzo costretto a passare l’estate al lavoro per la misera paga di un dollaro al giorno, e cui il padrone, i genitori e il governo negano continuamente una pausa… Diktat recitati nei ritornelli da un vocione caricaturale. Moltissime le cover, fra cui spicca quella degli Who.

22 Luglio 1947: a Linden (Texas) nasce Don Henley. Cantante e batterista, mentre è nella band di supporto a Linda Rostandt, conosce il chitarrista Glenn Frey: nel ’71 i due fondano il nucleo primitivo degli Eagles, e l’anno dopo arriva il primo album. Negli Eagles resta fino al loro scioglimento, collaborando alla scrittura di molti loro successi, fra cui “Hotel California”, “Desperado”, “Tequila Sunrise” e “New Kid in Town”.

23 Luglio 1965: a Hampstead (UK) nasce Saul Hudson. Nel ’76 segue la madre, nota stilista, a Los Angeles: a 15 anni inizia a suonare la chitarra, e nel 1981 fonda la sua prima band. Col suo amico e batterista Steven Adler, nel 1986 entra come solista nei neo-formati Guns N’Roses: nel frattempo ha assunto il nome d’arte di Slash, con cui passa alla storia. Con i Guns attraversa tutto il loro periodo d’oro, ma nel ’94 – a seguito di ripetute liti col leader Axl Rose – lascia la band, e intraprende una carriera solista intensissima: prima le band Slash’s Snakepit e Velvet Revolver, vicini all’hard blues, e poi vari progetti personali e collaborazioni.

24 Luglio 1982: a poco più di due mesi dalla sua uscita, il singolo “Eye of the Tiger” degli statunitensi Survivor arriva al primo posto della classifica americana. Scritto dai due membri Jim Peterik e Frankie Sullivan su commissione di Sylvester Stallone per il film “Rocky III” (cui era stato negato dai Queen l’utilizzo di “Another One Bites the Dust”), è ricordato per il suo stentoreo riff di chitarra e per il suo ritornello granitico.

Domani avvenne: da lunedì 22 novembre 2021 a domenica 28 novembre

22 Novembre 1994: per la Epic Records esce il vinile di “Vitalogy“, terzo album della grunge band Pearl Jam. Scritto e registrato durante il tour del precedente “Vs”, detiene un curioso record, poi battuto nel 2014: è il vinile che ha registrato più vendite in una sola settimana da quando è iniziata l’era del CD. In scaletta troviamo “Spin the Black Circle”, “Not for You”, “Nothingman” e “Immortality”. La versione in CD esce 2 settimane dopo, il 6 Dicembre.

23 Novembre 1955: a Torino – figlio di Giulio, e nipote di Luigi…- nasce Ludovico Einaudi. Allievo di Luciano Berio, inizia la carriera come pianista e autore di piece classiche in cui emergono elementi derivati dalla musica pop, rock, folk e contemporanea: nel 1996 raggiunge il successo con l’album “Le onde”, cui seguono importanti collaborazioni col cinema e l’affermazione internazionale.

24 Novembre 1991: a Londra, nella sua casa di Logan Place, e a un solo giorno dal comunicato ufficiale in cui comunicava di aver contratto l’AIDS, la rockstar Freddie Mercury – leader dei Queen – ci lascia per sempre. Al suo fianco, il compagno Jim Hutton. Sembra ieri, ma sono già passati 30 anni.

25 Novembre 1964: a Ellensburg (stato di Washington) nasce Mark Lanegan. Cantante dalla voce roca e scura, inizia la carriera come leader degli Screaming Trees, gruppo di rock alternativo considerato antesignano del movimento Grunge, e parallelamente si mette in proprio: il suo capolavoro solista è “Whiskey for the Holy Ghost” (1994), che rivisita il folk e il blues americano in una veste quasi minimalista e astratta. Dopo la disintossicazione da alcol e droghe pesanti, nel 2001 entra nella stoner band Queens of the Stone Age.

26 Novembre 1971: per la Atlantic Records esce il quarto album degli Yes, “Fragile“. Grazie all’ingresso del tastierista Rick Wakeman, debutta quella che è considerata la formazione “classica” della band: manifesto della prog band inglese, questo disco in scaletta presenta veri e propri evegreen come “Roundabout”, “Mood for a Day” e “Heart of the Sunrise”. In copertina, la favolistica grafica di Roger Dean.

27 Novembre 1991: a tre giorni dal suo decesso, al Kensal Green Cemetery di Londra, si tengono in forma strettamente privata i funerali di Freddie Mercury, celebrati da due sacerdoti zoroastriani: alla cerimonia partecipano soltanto trentacinque persone. Ad accompagnare il feretro, la voce registrata di Aretha Franklin. Le ceneri di Mercury sono affidate alla storica compagna Mary Austin: dopo averle conservate nella sua camera da letto per circa due anni, le spargerà segretamente nel luogo indicato dal cantante.

28 Novembre 1929: a Detroit nasce Berry Gordy III. Autore soul con un passato da pugile, nel Gennaio 1959 fonda la Tamla Records e la gemella Motown, e fa subito il botto: la sua idea di produzione Soul prevede un sound rifinito e morbido, look elegante e promozione ossessiva. “I miei artisti devono avanzare nel mondo del business musicale dei bianchi come ambasciatori di tutti gli altri afroamericani, e devono pensare, agire, camminare e parlare come i membri di una famiglia reale”, dice Gordy: e parla di gente come The Miracles, The Supremes, The Marvelettes e Stevie Wonder.

Domani avvenne: da lunedì 23 agosto 2021 a domenica 29 agosto

23 Agosto 1994: per la Columbia esce “Grace“, il debutto discografico del figlio d’arte Jeff Buckley. Costruito sulla voce, espressiva e personale, al limite del mistico, di Jeff, l’album mette in mostra un forte eclettismo stilistico (come argutamente dichiarò la rivista musicale Rolling Stone, un lavoro «a metà strada fra metallo e angeli»). In scaletta, “Mojo Pin”, “Grace”, “Eternal Life” e la dolcissima rilettura di “Hallelujah” di Cohen. 

24 Agosto 1943: a Berkeley (California), da madre spagnola e padre di origini italiane, nasce John Cipollina. Chitarrista di grande originalità e creatività, e dal sound unico, è principalmente conosciuto per la sua partecipazione ai Quicksilver Messenger Service, uno dei gruppi più rappresentativi dell’Acid Rock californiano. Non si contano i progetti estemporanei e le collaborazioni.

25 Agosto 1967: a Belleville (Illinois) nasce Jeff Tweedy. Polistrumentista e autore, assieme all’amico Jay Farrar inizia la carriera nel gruppo rockabilly The Plebes, che nel 1987 cambia nome nel definitivo Uncle Tupelo: band seminale, titolare di una formula originale, a cavallo fra country, indie e rock alternativo. Artista poliedrico, Jeff ha successivamente fondato i Wilco.

26 Agosto 1981: a Croton-on-Hudson (New York), all’età di 67 anni, ci lascia Lee Hays. Artista poliedrico (attore, poeta, folksinger, agitatore sindacale, insegnante e polemista), nel 1940 è reclutato da Pete Seeger per l’avventura degli Almanac Singers, sorta di primordiale “comune” musicale di stanza al Greenwich Village. Lee segue poi l’amico nella fondazione della People’s Song (l’ala musicale del sindacato comunista americano), e nel gruppo dei Weavers: sua è la firma sulla famosissima “If I had a hammer”.

27 Agosto 1991: per la Epic Records esce “Ten“, l’album d’esordio dei Pearl Jam. Vero e proprio manifesto (assieme a “Nevermind” dei Nirvana) del movimento grunge, il disco esibisce veri e propri classici della band, come “Jeremy”, “Alive”, “Even Flow” e “Once”. Molti brani sono nati come strumentali cui Eddie Vedder ha aggiunto le parole, pochi mesi dopo essersi unito alla formazione. Il titolo “Ten” è un riferimento al numero di maglia del giocatore di pallacanestro Mookie Blaylock, dal quale il gruppo aveva inizialmente preso il nome.

28 Agosto 1991: a Lutry (Svizzera) ci lascia, a soli 52 anni, Brian Maurice Holden, in arte Vince Taylor. Giovane teddy boy inglese col mito di Elvis e Gene Vincent, nel 1959 trova la fama col singolo autografo “Brand New Cadillac“, sorretto da un pulsante giro di chitarra. Straordinario cantante, autentico animale da palcoscenico, con la sua immancabile giacca di pelle e catena da biker al collo, non incontra purtroppo la meritata fortuna: e dopo una manciata d’anni cade nell’oblio… Ma del suo straordinario singolo si ricorderanno i Clash, nel 1979, con la brillante cover presente in “London Calling”.

29 Agosto 1955: a San Diego (California), da una famiglia di immigrati greci, nasce Diamanda Galas. Artista performativa e cantante dal canto espressionista, straziante e demoniaco, inizia la carriera a fianco del Living Theatre, per poi imboccare una strada personale, estrema e di non facile orecchiabilità. I suoi lavori, in cui ampia parte recita l’elettronica, sono esplorazioni del subconscio, fra magia e storia, ossessive e sperimentale: fra tutti svetta “Litanies Of Satan“, ispirato ai versi maledetti di Baudelaire.

Domani avvenne: da lunedì 21 dicembre 2020 a domenica 27 dicembre

21 Dicembre 1902: a Ripley (Tennessee) nasce il pianista e chitarrista blues William Bunch, alias Peetie Wheatstraw: caustico e abrasivo nei blues, egocentrico nella vita quotidiana, ostenta un comportamento sbruffone, misogino, perennemente sopra le righe. Autosoprannominato “the devil son-in-law”, il genero del diavolo, scrive e incide circa 160 pezzi, ed è una delle stelle della discografia nera del periodo: il personaggio Wheatstraw esercita una grossa influenza sugli altri cantanti, e lo stesso Robert Johnson deve al geniale pianista ben più di qualche nota.

22 Dicembre 2010: le strisce pedonali di Abbey Road, Londra, sono ufficialmente dichiarate “monumento nazionale“. Nel 1969 il fotografo Ian Macmillan scattò qui, nei pressi degli studi di incisione EMI, la famosa fotografia usata per la copertina dell’album dei Beatles “Abbey Road”: da allora, la strada – e le sue strisce! – sono diventati un luogo di pellegrinaggio per moltissimi fans.

23 Dicembre 1964: a Evanston (Illinois) nasce Edward Louis Severson III, in arte Eddie Vedder. Dopo aver fatto pingpong, per motivi di famiglia, fra Chicago e San Diego per quattro volte, nel 1990 – ormai residente nella città californiana – riceve un demo-tape con alcuni strumentali di un neonato gruppo musicale di Seattle, in cerca di un cantante. Eddie scrive alcuni testi, incide le parti vocali, e spedisce il nastro: è subito scelto, e promosso a membro attivo. Sono così nati i Pearl Jam, uno dei gruppi più importanti i significativi della scena grunge mondiale: e Vedder ne caratterizza il sound, con la sua voce, intensa e baritonale, e i testi, spesso cupi e introspettivi.

24 Dicembre 1975: a 64 anni si spegne, a Los Angeles, Bernard Herrmann. Nato a New York da famiglia di origini ebraiche e russe, nel 1934 assume la direzione della CBS Symphony Orchestra: ma la sua fama si deve soprattutto al gran lavoro come autore di colonne sonore. Per Orson Welles scrive le partiture per “War of the Worlds” e “Quarto potere”, e per Alfred Hitchcock quelle, leggendarie, di “L’uomo che sapeva troppo”, “Il ladro”, “La donna che visse due volte”, “Intrigo internazionale”, “Psyco” e “Marnie”. La morte lo coglie, improvvisamente, durante la lavorazione di “Taxi driver” di Martin Scorsese.

25 Dicembre 1957: a Royal Tunbridge Wells (UK) nasce Shane McGowan. Cantante di nascite irlandesi, nel 1977 si avvicina al rock (col suo gruppo farà anche da spalla ai Clash), e nel 1981 si sposta su una esplosiva miscela fra folk irish e pulsazione punk: sono appena nati i Pogues. Con loro, in qualità di leader, vocalist e autore, rimane fino al 1991, quando è defenestrato per l’abuso di alcol e i continui problemi comportamentali autodistruttivi. La collega e amica Sinead O’Connor lo fece addirittura arrestare, per cercare di porre fine alle sue dipendenze… Che tutt’ora, purtroppo, permangono.

26 Dicembre 1963: a Gentofte (Danimarca) nasce Lars Ulrich. Promettente tennista, a 10 anni ha il suo battesimo rock: un concerto dei Deep Purple. Affascinato dallo stile di Ian Paice, inizia a dedicarsi alla batteria: alla fine degli anni Settanta deve seguire la famiglia negli Stati Uniti, e nel 1981, tramite un annuncio, incontra il chitarrista James Hetfield… Abbandona definitivamente il tennis, e sposa la professione musicale: pochi mesi ancora, ed è nato il nucleo originale dei Metallica, storica band speed metal, di cui è ancora oggi fiero, inossidabile e tellurico membro.

27 Dicembre 1967: per la Columbia esce “Songs of Leonard Cohen“, l’album di debutto del cantautore canadese. Malgrado la tiepida accoglienza iniziale, il disco è diventato negli anni un “long seller”, ed è considerato da molti critici la sua opera migliore. In scaletta, brani come “Suzanne”, “Sisters of Mercy”, “Hey, That’s No Way to Say Goodbye” e “So Long, Marianne”: notevole l’impatto su cantanti come Judy Collins, Joan Baez e il nostro Fabrizio De André, che hanno spesso attinto al suo repertorio attraverso indovinate cover.

Domani avvenne: da lunedì 19 ottobre 2020 a domenica 25 ottobre

19 Ottobre 1993: per la Epic Records esce “Vs“, il secondo album del gruppo statunitense Pearl Jam. Successo di pubblico e critica, questo capolavoro del grunge allinea brani di altissima qualità come “Go”, “Animal”, “Rats”, “Daughter”, “Dissident” e “Rearwievmirror”. Il titolo originale avrebbe dovuto essere “Five Against One”, ma poco prima della pubblicazione fu preferito “Vs” (tanto che le prime copie furono stampate senza titolo).

20 Ottobre 1950: a Gainesville (Florida) nasce Tom Petty. Dopo alcune esperienze amatoriali, nel 1976 debutta sul mercato assieme alla sua band, gli Heartbreakers: rocker verace e uomo tutto d’un pezzo, si scontra spesso con l’industria discografica per questioni di principio e onestà. Il suo è un rock classico nella forma e proletario nella sostanza, una sorta di “Springsteen minore”: storica è inoltre la partecipazione al supergruppo Traveling Wilburys, accanto a Bob Dylan, George Harrison, Jeff Lynne e Roy Orbison… ‘sti cazzi.

21 Ottobre 1941: a Dora (MIssouri) nasce Steve Cropper. Poco più che ventenne diventa il deus ex machina della mitica Stax Records di Memphis, la regina del Soul del Sud: da semplice comprimario nei Mar-Keys, nel giro di pochi mesi assume il poliedrico ruolo di talent scout, produttore, chitarrista e autore di primissimo ordine, responsabile di gran parte dei futuri hit usciti dalle scuderie Stax (“(Sittin’ on) The Dock of the Bay”, “Respect”, “Knock on Wood”,“In the Midnight Hour)”. Steve “The Colonel” è anche il leader dei Booker T. & the M.G.’s (memorabile la hit strumentale “Green Onions”), che fungeranno da house band della Stax, incidendo centinaia di brani. Cropper è stato inoltre membro della Blues Brothers Band.

22 Ottobre 2017: a Sydney (Australia), all’età di 71 anni, ci lascia George Young. Scozzese di nascita, emigrato giovanissimo in Australia, come bassista è uno delle colonne portanti degli Easybeats, storico gruppo beat australiano capace di riscuotere successo anche all’estero (“Friday on My Mind” il pezzo di punta). Negli anni Settanta, per qualche data suona a fianco dei fratelli Angus e Malcolm nei neoformati AC/DC, per poi passare dietro la scrivania nel ruolo di produttore della fortunata sigla.

23 Ottobre 1982: il terzo singolo della pop band Culture Club, “Do You Really Want to Hurt Me“, raggiunge il primo posto della classifica inglese. Improntato su un leggero e morbido ritmo reggae, deve il suo successo mondiale a un curioso imprevisto: gli sconosciuti Culture Club sono chiamati d’improvviso a sostituire l’indisposto Shakin’ Stevens al seguitissimo programma tv “Top of the Pops”… La memorabile melodia, e l’androgina figura di Boy George, fanno il resto!

24 Ottobre 2006: a Peschiera Borromeo (MI), all’età di 69 anni, ci lascia Bruno Lauzi. Cantante e autore della cosiddetta “scuola genovese”, ottiene i primi successi all’inizio degli anni Sessanta: abile a destreggiarsi fra poesia, sentimento, umorismo (“O frigideiro”) e canzoni per bambini (“La tartaruga”), rimane in attività anche quando – e siamo alla fine del secolo scorso – i sintomi del Morbo di Parkinson si fanno più evidenti, spendendosi in attività benefiche, album in dialetto friulano e un romanzo. Fra i suoi testi conto terzi, si ricordano “Piccolo uomo”, “Almeno tu nell’universo”, “L’appuntamento”; fra le cover, “Genova per noi” e “Onda su onda”; e, fra i suoi pezzi, il famosissimo “Il poeta”.

25 Ottobre 1966: dopo la breve ma storica “sfida” ai Cream di Eric Clapton, il quasi sconosciuto Jimi Hendrix – e la sua Experience – fanno il loro debutto live al Bag O’Nails Club di Londra. Il primo passo della conquista prima dell’Inghilterra, e poi del mondo.