Breve storia delle classifiche discografiche #2

Ciao a tutti. Come vi ho raccontato nel post del 25 Aprile, sono parecchio incasinato per questioni familiari, ma sto vedendo la luce… Se tutto va bene, la prossima settimana vi racconterò le mie piccole avventure!

Ma bando alle ciance, e via con un nuovo episodio della mia piccola serie dedicata alla storia delle classifiche discografiche: dopo il post (che trovate QUI) incentrato sulla chart statunitense per eccellenza, quella di Billboard , oggi mi occupo dell’Italia, e in particolare delle classifiche pubblicate sui giornali.

Lascio volutamente perdere le varie classifiche che, come molti di voi, leggevo su giornali per ragazzi come Ciao 2001, Bolero Film o Sogno: hit parade su cui ho costruito la mia prima conoscenza musicale, e che non mi perdevo mai, ma spesso scopiazzate da quelle ufficiali. Ognuno di noi ha, forse, ricordi in merito, ma il tutto appartiene più alla sfera della memoria personale che a un discorso più “serio”: discorso che deve allora rivolgersi a fonti più documentate e a carattere nazionale.

Nata dell’Ottobre 1945 come foglio specializzato di settore, la rivista “Musica e Dischi” velocemente ampia il numero di pagine e di servizi offerti, e nel 1960 pubblica la prima chart di 45 giri riguardante il mercato italiano. Col tempo, estende la sua attenzione anche ai 33 giri e, a fine ’70, alle musicassette: Musica e Dischi diventa così il principale organo di informazione musicale del paese, istituendo anche una dettagliatissima banca dati dedicata alle emissioni discografiche nazionali. Nel 2014 la rivista cessa la pubblicazione, e si trasforma in preziosissimo archivio storico online: vi lascio QUI, per ogni curiosità, il link, merita un’occhiata… anche se per accedere ai contenuti più interessanti occorre versare una quota.

Altra fonte preziosa per la storia delle classifiche è il “Radiocorriere TV“: settimanale edito dalla Rai e uscito in edicola sino al 2008, oltre ai palinsesti radiofonici e televisivi pubblicava regolarmente la sua Hit Parade. Ma se il Radiocorriere era un’emanazione diretta di Mamma Rai, e riportava semplicemente quanto già elaborato dalle radio pubbliche, la rivista “TV Sorrisi e Canzoni” – sua acerrima nemica – si proponeva (soprattutto dalla metà degli anni Settanta) come prodotto più “libero” e aperto al mondo delle reti private: su questo settimanale – e qui i ricordi d’infanzia sono chiarissimi! – verso il fondo, potevi trovare delle accattivanti chart discografiche, colorate e illustrate: e molte volte capitava che venissi a conoscenza di certi pezzi, prima ancora che dall’ascolto in radio, proprio dalla lettura di queste preziose pagine. E tanta è la fama della classifica di Sorrisi e Canzoni che il Biscione non si lascia sfuggire l’occasione, e lancia l’omonimo programma tv: “Superclassifica Show“, in onda la domenica, all’ora di pranzo… E chi non si ricorda della simpatica sigla animata del “Telegattone”?!

Per quanto famose e conosciute, queste classifiche non hanno mai attinto a dati inoppugnabili, e hanno sempre presentato elenchi sì “sensati”, ma sulla cui certezza è difficile poter giurare. E’ solo a Marzo 1995 che, per opera della FIMI (la Federazione Industria Musicale Italiana), arriva la prima classifica “ufficiale” del paese: “Top of the Music“, che riassume i dati raccolti da un campione di 130 negozi sul totale dei 1.600 allora esistenti in Italia. A partire dal 2011 i rilevamenti accolgono anche anche i dati delle vendite in formato digitale. Per la curiosità: il primo “numero uno” di Top of the Music è “Greatest Hits” di Bruce Springsteen.

Nonostante la presa di posizione della FIMI, i dubbi e i punti deboli restano molti: le chart non indicano mai il numero di dischi venduti ma solo la posizione di un determinato disco in una determinata settimana, e senza tener conto delle differenze tra i volumi di vendita delle varie posizioni… Cosa che inficia qualunque serio ragionamento su quale sia stato il disco – o la canzone – più venduta in un intero anno solare.

Quindi, cari amici, se mai vi venisse il dubbio su quale sia – o sia stata- la “reale classifica” di un certo anno, o di una certa settimana, che fare? Beh, potete fregarvene, ovviamente… Oppure dare un’occhiata al sito Hit Parade Italia, che da anni si è assunto il compito di proporre un ricalcolo ponderato e il più possibile equilibrato delle vendite, con una serie di pesi e parametri che, se non incontestabili, mi paiono quanto meno sensati.

E ora, per alleggerire un po’ il tutto, vi propongo qualche italico primato:

  1. “La vita è adesso”, di Claudio Baglioni: album più venduto di sempre (5 milioni di copie stimate);
  2. “La vita è adesso”, di Claudio Baglioni: album con più settimane consecutive al primo posto (27);
  3. Vasco Rossi: artista con più album ad aver raggiunto la prima posizione (18);
  4. “I bambini fanno ooh…” di Povia: brano con più settimane al primo posto (20)…

Devo dire che il “punto 4” mi ha sorpreso, e non poco!

E con questo vi saluto! Alla prossima!

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