Domani avvenne: da lunedì 15 aprile 2024 a domenica 21 aprile

Quale musicista è nato oggi? Quale disco è uscito in quella data? Quale rocker è morto dieci anni fa? Ecco, per la settimana entrante, qualche risposta!

15 Aprile 1974: per la MCA esce “Second Helping“, secondo album della southern rock band Lynyrd Skynyrd, il loro lavoro di studio più riuscito e apprezzato. Grazie anche all’ingresso del chitarrista Ed King, la band intesse una scaletta di prim’ordine, con brani come “Don’t Ask Me No Questions”, “Workin’ for MCA”, “Call Me the Breeze” e la famosissima “Sweet Home Alabama“.

16 Aprile 1977: il singolo “Don’t Give Up On Us” arriva al primo posto della classifica americana. Canzone scritta dall’autore Tony Macaulay, rappresenta – per il cantante che la interpreta – un vero unicum, quello che in inglese si dice “one-hit wonder”: e si, perché la voce appartiene a David Soul, meglio noto per la parte di Hutch nel telefilm poliziesco “Starsky e Hutch“! Dopo questo exploit – un numero uno anche in Inghilterra e Australia – il buon David non riuscirà più a ripetere il colpo.

17 Aprile 1934: a New York nasce Don Kirshner. Editore musicale e producer, nel 1958 fonda la Aldon Music, che assolda fenomenali autori come Neal Sedaka, Carole King e Gerry Goffin, Barry Mann e Cynthia Weil, Doc Pomus e Mort Shuman, e con cui produce a valanga singoli pop di straordinario successo. Negli anni Sessanta sarà poi lui – “l’uomo dall’orecchio d’oro” – a inventare dal nulla la boy-band The Monkees.

18 Aprile 1987: quando il singolo “I Knew You Were Waiting (For Me)”, cantato da Aretha Franklin e George Michael, arriva in testa alla classifica americana, la Regina del Soul stabilisce un nuovo record: il più lungo intervallo di sempre (e non solo suo) mai registrato fra due diversi “numeri uno” dello stesso artista… La sua precedente Top10 era infatti avvenuta 19 anni e 10 mesi prima, con “Respect” (Giugno 1967).

19 Aprile 1980: presso il locale “11:11 Koffee Club” di Athens, Georgia, la band dei R.E.M. tiene il primo concerto documentato della loro carriera. Il pubblico consta di circa 150 persone, e il concerto è interrotto dalla polizia dopo circa 45 minuti: il locale, infatti, non ha la licenza!

20 Aprile 1991: ad Arkesden (UK), a soli 44 anni, a causa di un incendio domestico, ci lascia Steve Marriott. Chitarrista – ma anche cantante – è noto per la partecipazione e il ruolo di punta avuto in due differenti band britanniche: gli Small Faces (fra il 1965 e il ’69), riferibili alla subcultura Mod, e il supergruppo hard Humble Pie (fino al ’75), assieme a Peter Frampton.

21 Aprile 2016: a Smithville (Tennessee), a 74 anni, muore Lonnie McIntosh, in arte Lonnie Mack. Chitarrista elettrico, è universalmente riconosciuto come l’inventore del cosiddetto “roadhouse rock”… Genere bastardo, giocato sul calore espressivo, un serrato ritmo rock, una band minimale (chitarra, batteria, basso) e un sound torrido, con ampie improvvisazioni strumentali, esplosive e tecnicamente complesse: tanto per capirci, quello che Stevie Ray Vaughan porterà poi al massimo livello.

Lou Marini – Live al FolkClub, Torino, 16/02/2024

Lou Marini lo conoscete (quasi) tutti, dai… Se vi dico che è un saxofonista americano di 78 anni, che spazia fra soul e jazz, che suona anche flauto e clarinetto, compone e arrangia, magari farete una faccia a punto interrogativo: ma se pensate ai Blues Brothers, alla friggitoria in cui lavora Aretha Franklin, e al lavapiatti che – durante “Think” – si mette a suonare il sax sul bancone, forse forse le cose si fanno più chiare.

Si, perché “Blue Lou” Marini è proprio lui: baffoni, capelli lunghi, fisico asciutto, sax a tracolla, e tanta musica dentro da riempire una vita. Nella sua carriera, che dura dal 1971, il nostro Lou ha suonato nella house band del Saturday Night Live, nella Blues Brothers Band, con James Taylor e un’infinità di altri artisti (Frank Zappa, Stevie Wonder, Diana Ross, Peter Tosh), e ha calcato i palchi di tutto il mondo, mentre in parallelo continuava a sfornare dischi in proprio: e lo scorso venerdì ha fatto tappa al FolkClub di Torino.

Io, che sono sempre disattento ai calendari musicali, me lo sarei perso: ma per fortuna la mia signora ha preso i biglietti, e così abbiamo potuto vederlo. Per chi non lo sapesse, il FolkClub di Torino è una leggenda della musica live non solo piemontese, ma oserei dire europea: aperto nel 1998, ha proposto sinora oltre 1.700 concerti, tutti di alto se non altissimo spessore musicale, principalmente riferibili a jazz, folk, canzone d’autore e world music. Era da 4 anni (pochissimo prima del Covid, insomma) che non ci mettevo piede: quando – ed era Gennaio – assistetti allo strepitoso live di Rhiannon Giddens (QUI la rece).

E’ con parecchia emozione e curiosità, quindi, che entro nell’antro del Folk Club: perché davanti a me suonerà una leggenda. Dentro c’è tanta gente da scoppiare: e mentre scendo le scale, mi immagino di rotolare giù, proprio come Joliet Jack / John Belushi, spinto in cantina da una suora bizzosa, con la bacchetta in mano! Continua a leggere “Lou Marini – Live al FolkClub, Torino, 16/02/2024”

Domani avvenne: da lunedì 14 agosto 2023 a domenica 20 agosto

Quale musicista è nato oggi? Quale disco è uscito in quella data? Quale rocker è morto dieci anni fa? Ecco, per la settimana entrante, qualche risposta!

14 Agosto 1962: dopo 2 anni di collaborazioni, una miriade di concerti (a Liverpool e Amburgo), per il primo batterista dei Beatles, Pete Best, arriva la fine: non gradito dal producer George Martin, riceve il benservito dagli altri tre Scarabei, e si avvia a diventare una delle “leggende sfortunate” del rock. Al suo posto, Ringo Starr, con cui i Beatles hanno più volte intrecciato la strada, e che da qualche mese vuole cambiare casacca. Detto, fatto!

15 Agosto 1979: per la Swan Song Records esce “In Through the Out Door“, ottavo album dei Led Zeppelin e ultimo inciso con il batterista John Bonham. Disco in tono minore, in cui pesa la latitanza compositiva di Jimmy Page, e caratterizzato da una evidente presenza del sintetizzatore, presenta un curioso packaging: la foto di copertina ritrae sette persone all’interno di un bar, ma esistono ben sei versioni differenti, ciascuna delle quali inquadra la scena dal punto di vista di uno dei personaggi.

16 Agosto 2018: a Detroit, all’età di 76 anni, per un cancro al pancreas, ci lascia un monumento assoluto della vocalità mondiale, Aretha Franklin. Una carriera di successo, di vendite e di critica senza se e senza ma, la sua, culminata con 21 Grammy Award (otto dei quali consecutivi), 75 milioni di pezzi venduti e la stima e l’affetto di milioni di ascoltatori. E, per me, sarà per sempre la gestrice della rosticceria che canta, in ciabatte rosa, “Think”, nel film “The Blues Brothers”!

17 Agosto 1968: a circa un mese dalla pubblicazione “Waiting for the Sun” – terzo album dei californiani Doors – raggiunge la vetta della classifica americana. Rispetto ai due dischi precedenti, questo lavoro mostra un lieve ammorbidimento del sound: ma presenta in scaletta alcuni classici assoluti, come la stentorea “Five to One”, la polemica “The Unknown Soldier” e l’onirica “Spanish Caravan”. In origine il disco doveva contenere anche la title track e il lungo trip “Celebration of the Lizard” ma che – non ancora pronte – saranno rilasciate solo successivamente.

18 Agosto 1968: a Roma nasce Daniele Silvestri. Autore, cantante e musicista, esordisce nel ’94 con un disco che si aggiudica la Targa Tenco: il 2002 è l’anno della svolta, grazie al singolo “Salirò”, che ottiene grande successo di pubblico. Cantante che non ha mai nascosto le sue simpatie politiche, ha spesso affiancato la produzione musicale a un chiaro e netto impegno sociale: importante anche la sua collaborazione con Max Gazzè e Niccolò Fabi, amici da sempre.

19 Agosto 1963: a  Upplands Väsby (Svezia) nasce Joakim Larsson, cantante e musicista, leader dei Roxanne. Nel 1979, dall’incontro fra i WC del talentuoso solista John Norum e i Roxanne, nascono i Force: che nel 1982 partecipano a un talent col nuovo nome di Europe, mente Joakim assume il nome d’arte Joey Tempest. Dopo la vittoria, arriva il debutto discografico: e, nel giro di pochi anni, gli Europe diventano una delle star più famose di ambito soft-metal, con il milionario hit “The Final Countdown”. Con gli Europe, Tempest resta per tutta la durata della loro vicenda, ancora oggi attiva.

20 Agosto 1979: per la CBS Records esce “Slow Train Coming”, diciannovesimo album di Bob Dylan. Con questo lavoro Bob – tanto per cambiare – sorprende tutti, e imprime l’ennesima svolta musicale e ideologica alla sua carriera: ora è un “Cristiano Rinato”, e tutto il disco risuona di questa sua rinnovata fede, al limite del bigotto. Le musiche – peraltro ottime – oscillano fra gospel, sermoni e canti di redenzione, cui giova non poco la produzione elegante di Mark Knopfler: in scaletta la famosa “Gotta Serve Somebody”. Il fervore mistico (per fortuna…) si affievolisce nel 1983: “Doveva accadere. Quando vengo coinvolto in qualcosa, vengo coinvolto in maniera totale, non marginale.

Domani avvenne: da lunedì 2 gennaio 2023 a domenica 8 gennaio

Quale musicista è nato il tal giorno? Quale disco è uscito in quella data? Quale rocker è morto proprio oggi? Ecco, per la settimana entrante, qualche risposta!

2 Gennaio 1979: inizia il controverso processo a carico del bassista dei Sex Pistols, Sid Vicious, accusato d’omicidio della fidanzata Nancy Spungen, avvenuto il 12 ottobre 1978 al Chelsea Hotel di New York a causa di una coltellata all’addome. La vicenda è ancora adesso molto dubbia: il processo non fu invece mai portato a termine, a causa della morte di Sid, avvenuta per overdose il 2 Febbraio 1979.

3 Gennaio 1987: la grandissima vocalist e autrice soul Aretha Franklin è accolta nella Rock And Roll Hall Of Fame di Cleveland, istituzione che premia figure di assoluto spicco dell’industria musicale: Aretha è la prima donna in assoluto a conquistare l’ambito riconoscimento.

4 Gennaio 1942: a Doncaster (UK) nasce John McLaughlin. Attratto da swing e flamenco, l’undicenne John si innamora perdutamente della chitarra, che suona fino a farsi sanguinare le dita: negli anni Sessanta è già riconosciuto come maestro, e nel ’69 approda alla corte di Miles Davis. Nel 1971 fonda la Mahavishnu Orchestra, band di electric fusion di straordinaria influenza, cui seguono collaborazioni con Santana, Al Di Meola, Jaco Pastorius: il suo è un virtuosismo tecnico quasi inarrivabile, unito a un’instancabile sete di ricerca e alto eclettismo.

5 Gennaio 1923: a Florence (Alabama) nasce Sam Phillips. Sam conosce la musica nera attraverso i manovali di colore, con cui lavora fianco a fianco da ragazzo: nel ’39, giunto per caso a Memphis, è folgorato dal cuore musicale della città, e ne fa la sua nuova casa. Prima diventa DJ, nel 1950 apre uno studio di incisione, e due anni dopo una propria casa discografica, la Sun Records: ed è qui che, nel 1953, entrerà il giovane e sconosciuto Elvis Presley, per tentare un’incisione. Il rock’n’roll inizia nel suo studio: dopo Elvis, con cui inciderà una quindicina di tracce, e che porterà al successo nazionale, scoprirà e farà debuttare star come Carl Perkins, Jerry Lee Lewis, Roy Orbison e Johnny Cash. Un talent scout pazzesco!

6 Gennaio 1993: a Englewood (New Jersey) si spegne, all’età di 76 anni, John BirksDizzy” Gillespie. Trombettista jazz autodidatta, dopo l’inevitabile periodo Swing degli anni Trenta, nei primi anni Quaranta si piazza al leggendario Minton’s Playhouse di Harlem: qui, assieme ad artisti come Kenny Clarke,  Thelonious Monk e Bud Powell, dà vita alla rivoluzione jazzistica del Bebop, uno dei movimenti culturali più importanti della storia del Novecento. Dizzy, successivamente, si avvicina alle ritmiche caraibiche e alla salsa, ma senza mai dimenticare il primo amore. Quasi iconica la sua tromba, con la campana piegata verso l’alto di 45°.

7 Gennaio 1938: a Harvard (Nebraska) nasce Paul Revere. Organista pop, nel 1958 fonda la band Paul Revere & the Raiders: gruppo inizialmente strumentale, si sposta verso il Garage Rock, incidendo alcuni piccoli gioielli, come “Just like me”, “Kicks” e “Hungry”. Il problema dei Raiders sta tutto nel look: per sfruttare l’omonimia con il leggendario patriota della Rivoluzione Americana, il gruppo inizia a indossare stravaganti abiti settecenteschi… E perde presto l’appeal dei rocker più intransigenti.

8 Gennaio 1833: il musicista ed educatore Lowell Manson fonda la Boston Academy of Music, la prima scuola pubblica gratuita di musica degli Stati Uniti: idea che in brevissimo tempo si diffonde a macchia d’olio in tutta l’Unione, diventando un’istituzione fondativa del pensiero musicale nazionale. Direte, “cosa c’entra col rock?”: in senso stretto, pochissimo… Ma è da iniziative come queste che prende il via l’idea di una “musica popolare”, per tutti e svincolata dalle istituzioni religiose.

Domani avvenne: da lunedì 25 aprile 2022 a domenica 1° maggio

25 Aprile 1990: presso la nota casa d’aste Sotheby’s, il dj italiano Red Ronnie si aggiudica, al prezzo di 325.000 dollari, la chitarra Stratocaster 1968 Olympic White #240981, utilizzata da Jimi Hendrix al Festival di Woodstock.

26 Aprile 1960: a Birmingham (UK) nasce Roger Taylor. Batterista autodidatta, nel 1979 si unisce ai neo-formati Duran Duran, con cui resta sino al 1985, periodo di massima fortuna della pop band inglese: durante la sua permanenza ha anche le energie per partecipare al side-project degli Arcadia. Dopo il ritiro dalle scene si rifugia nella campagna inglese assieme alla prima moglie, l’italiana Giovanna Cantone, e nel 2001 rientra nella band che l’ha reso famoso. E’ omonimo del batterista dei Queen.

27 Aprile 1947: a Swansee (Galles, UK) nasce Pete Ham. Cantante, chitarrista e autore, mentre è al soldo dei The Iveys è notato dal Mal Evans, assistente dei Beatles, che gli procura un contratto con la Apple: il gruppo cambia nome in Badfinger, e diventa una delle prime band inseribili nella corrente Power Pop. Il debutto avviene con la famosa “Come and Get It”, scritta da McCartney.

28 Aprile 1934: a Indianola (Mississippi), alla probabile età di 43 anni (ma potrebbero essere stati anche 51!), a causa di problemi cardiaci, ci lascia Charlie Patton, uno dei padri mitici del Delta Blues. Gran bevitore, sciupa femmine, uomo violento, litigioso, umorale, avaro: ma, anche, un entertainer di enorme successo e abilità, e un maestro venerato da moltissimi coetanei. Patton è il primo bluesman, del consesso del Delta, a incidere professionalmente. Sono sue, fra le molte, “High water everywhere”, “A spoonful blues”, “Down the dirty road blues”.

29 Aprile 1967: per la Atlantic Records esce il singolo “Respect“, nella versione di Aretha Franklin. Scritta da Otis Redding nel ’65, ottiene il successo mondiale nella cover della regina del Soul, che “inverte” i personaggi del testo:  la richiesta di “rispetto” contenuta nella canzone (ora, della donna verso l’uomo) viene allargata all’intera società statunitense, e “Respect” diventa così uno degli inni del movimento dei diritti civili.

30 Aprile 1942: a Milano nasce Maurizio Arcieri. Nella prima metà degli anni Sessanta, assieme ad altri 5 amici, fonda il gruppo beat dei New Dada, in cui ricopre il ruolo di cantante, e nel ’67 debutta come solista. Nel 1976, assieme a Christina Moser, fonda il duo Krisma che produce brani di musica elettronica (“Many Kisses”), e negli anni successivi collabora con Vangelis, Hans Zimmer, Subsonica e Franco Battiato.

1° Maggio 1976: per la Charisma esce “Tales of Mystery and Imagination – Edgar Allan Poe“, l’album di esordio del gruppo prog inglese The Alan Parsons Project. Sorta di concept album dedicato alle opere dello scrittore americano, allinea accompagnamenti orchestrali ad altri tipicamente rock. In studio, oltre ad Alan Parsons e Eric Woolfson, ospiti del calibro di Arthur Brown, John Miles e Terry Sylvester. In scaletta, “The Raven”, “The Cask Of Amontillado” e la suite “The Fall Of The House Of Usher”.

The Blues Brothers – The lost O.S.T.

Capita di avere casini in famiglia… E in questi giorni li ho, eccome. Allora, volendo mantenere la promessa dell’articolo settimanale, ricorro a un pezzo dove la riflessione è messa in secondo piano a vantaggio di qualcosa di più spiccio, ma che spero comunque interessante.

Parto in quarta: strano che di un film come “The Blues Brothers”, così ricco di canzoni e musica, esista una colonna sonora tanto preziosa quanto risicata. Su due ore abbondanti di film, è stata estratta una O.S.T. con sole 11 tracce: piccoli capolavori, intendiamoci… Ma roba ne manca. E poiché tutti conoscete i pezzi del disco ufficiale, parliamo allora di quelli segati dalla produzione! Continua a leggere “The Blues Brothers – The lost O.S.T.”