Roadhouse Rock

La qualità cui tutti i chitarristi elettrici blues, o ispirati al blues, si erano scrupolosamente attenuti – almeno sino a tutti gli anni Cinquanta – era una sola: l’espressività. Per quanto molti fossero tecnicamente preparati – e alcuni, come Earl Hooker e Johnny “Guitar” Watson, indubbiamente lo erano – restava in loro una specie di pudore, che impediva di superare certi limiti: gli assolo restavano confinati nelle 12 battute del giro blues standard, e sempre attenendosi alle tecniche di marca RNB.

La rivoluzione che colpisce la chitarra blues si manifesta, non a caso, proprio all’inizio degli anni Sessanta: e, sempre non casualmente, è accesa da un bianco dell’Indiana. Lonnie McIntosh (1941-2016) inizia a suonare a sette anni, ispirato dai grandi country singer che ascolta fino allo sfinimento, con la radio nascosta sotto le lenzuola: i primi insegnamenti arrivano dalla mamma (musicista country), da un cantate non vedente di gospel, da un vecchio bluesman di colore, e dal  fingerpicking  di Merle Travis. Accerchiato da tanti stimoli, il tredicenne Lonnie non ha più scampo, e lascia la scuola per tentare la carriera professionista.

Dopo alcune incisioni in qualità di session man, e la solita trafila nelle bettole del Midwest, nel 1960 la Lonnie McIntosh band rinasce sotto le spoglie di Lonnie Mack & The Twilighters. Assunti dalla piccola Fraternity Records di Cincinnati come house band, vi restano per circa tre anni, mentre scalpitano in cerca della strada per il successo.

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Domani avvenne: da lunedì 15 luglio 2019 a domenica 21 luglio

Dalle vacanze, una buona settimana a voi lavoratori!

15 Luglio 1956: a New York, da una famiglia di origini italiane, nasce Joseph “Joe” Satriani. Ammaliato da Jimi Hendrix, a 14 anni impara a suonare la chitarra, ed è così bravo che quattro anni dopo apre una scuola: fra i suoi allievi troviamo chitarristi divenuti più tardi dei veri e propri guitar hero, come Steve Vai, Kirk Hammett e Larry LaLonde. Per conoscere la fortuna commerciale, il grande Joe dovrà però attendere il 1987, con “Surfing whit the Alien”, per cui riceve il disco di platino, e che mette in mostra la sua grandissima abilità.

16 Luglio 2012: a Nashville, a 83 anni, ci lascia Ellen Muriel Deason, in arte Kitty Wells. Kitty è la prima donna a conquistare la vetta delle classifiche country: tutto merito del controverso “It wasn’t God Who Made Honky-tonk Angels” (1952), che osa proporre – nel conservatore mondo del country – un messaggio proto-femminista.

17 Luglio 1968: al London Pavillion di Piccadilly Circus ha luogo la premiere del film Yellow Submarine“. Pellicola d’animazione firmata da George Dunning, mostra una grafica vicina alla pop art e al surrealismo, ed è un inno ai Beatles (le cui canzoni costituiscono lo spunto narrativo e la colonna sonora), alla Swinging London e alla moda psichedelica.

18 Luglio 1941: nel Kentucky nasce Lonnie McIntosh. A soli 13, assediato dalla musica, lascia la scuola e intraprende la carriera professionista. Nel 1963, assunto il nome di Lonnie Mack, grazie all’esplosivo strumentale “Memphis”, diventa un mito vivente: è ora universalmente riconosciuto come l’inventore e il maestro del cosiddetto “roadhouse rock”, una veemente miscela di country blues, rhythm’n’blues, soul, blues urbano e rock’n’roll… Genere bastardo, giocato sul calore espressivo, su un serrato ritmo rock, su una band minimale (chitarra, batteria, basso) e su un sound torrido, con ampie improvvisazioni strumentali, esplosive e tecnicamente complesse.

19 Luglio 1966: dopo due anni di fidanzamento Frank Sinatra e Mia Farrow si sposano. Lui ha 50 anni, lei solo 21, l’amico Dean Martin ammonisce Frank (“Cristo, non sai in che guaio ti stai cacciando: ho bottiglie di whisky più vecchie di quella ragazzina!”), e forse ha ragione: il matrimonio si scioglie solo due anni dopo, nel ’68.

20 Luglio 1947: a Autlán de Navarro (Messico), da una famiglia di musicisti, nasce Carlos Santana. Chitarrista autodidatta, appassionato di blues, sul tramonto degli anni Sessanta sposta la sua attenzione sulle ritmiche latine: la performance al Festival di Woodstock – con un’infuocata “Soul Sacrifice” di 11 minuti – sbalordisce il pubblico, e sancisce l’affermazione mondiale della Santana band. Virtuoso della chitarra, entusiasta e curioso, Carlos non si è fermato al latin-rock (di cui può legittimamente considerarsi l’inventore), ma ha dialogato con successo anche con jazz, salsa, rock, canzone melodica, fusion e psichedelia: è, inoltre, discepolo del guru Sri Chinmoy, che ha battezzato il buon Carlos col nome di “Devadip”, ovvero “Lanterna e Occhio di Dio”.

21 Luglio 2005: a 64 anni muore “Long John” Baldry. Cantante e chitarrista, è fra i maggiori responsabili della prima ondata del Blues Revival inglese: nel ’62 è alla corte della Blues Incorporated di Alexis Korner, in cui suonano episodicamente anche Mick Jagger, Charlie Watts e Jack Bruce; nel ’63 è con Jimmy Page e Nicky Hopkins; nel ’66 fa esordire il giovanissimo pianista Elton John… E poi attraversa il resto della carriera fra cadute improvvise e improvvise resurrezioni.