Domani avvenne: da lunedì 21 dicembre 2020 a domenica 27 dicembre

21 Dicembre 1902: a Ripley (Tennessee) nasce il pianista e chitarrista blues William Bunch, alias Peetie Wheatstraw: caustico e abrasivo nei blues, egocentrico nella vita quotidiana, ostenta un comportamento sbruffone, misogino, perennemente sopra le righe. Autosoprannominato “the devil son-in-law”, il genero del diavolo, scrive e incide circa 160 pezzi, ed è una delle stelle della discografia nera del periodo: il personaggio Wheatstraw esercita una grossa influenza sugli altri cantanti, e lo stesso Robert Johnson deve al geniale pianista ben più di qualche nota.

22 Dicembre 2010: le strisce pedonali di Abbey Road, Londra, sono ufficialmente dichiarate “monumento nazionale“. Nel 1969 il fotografo Ian Macmillan scattò qui, nei pressi degli studi di incisione EMI, la famosa fotografia usata per la copertina dell’album dei Beatles “Abbey Road”: da allora, la strada – e le sue strisce! – sono diventati un luogo di pellegrinaggio per moltissimi fans.

23 Dicembre 1964: a Evanston (Illinois) nasce Edward Louis Severson III, in arte Eddie Vedder. Dopo aver fatto pingpong, per motivi di famiglia, fra Chicago e San Diego per quattro volte, nel 1990 – ormai residente nella città californiana – riceve un demo-tape con alcuni strumentali di un neonato gruppo musicale di Seattle, in cerca di un cantante. Eddie scrive alcuni testi, incide le parti vocali, e spedisce il nastro: è subito scelto, e promosso a membro attivo. Sono così nati i Pearl Jam, uno dei gruppi più importanti i significativi della scena grunge mondiale: e Vedder ne caratterizza il sound, con la sua voce, intensa e baritonale, e i testi, spesso cupi e introspettivi.

24 Dicembre 1975: a 64 anni si spegne, a Los Angeles, Bernard Herrmann. Nato a New York da famiglia di origini ebraiche e russe, nel 1934 assume la direzione della CBS Symphony Orchestra: ma la sua fama si deve soprattutto al gran lavoro come autore di colonne sonore. Per Orson Welles scrive le partiture per “War of the Worlds” e “Quarto potere”, e per Alfred Hitchcock quelle, leggendarie, di “L’uomo che sapeva troppo”, “Il ladro”, “La donna che visse due volte”, “Intrigo internazionale”, “Psyco” e “Marnie”. La morte lo coglie, improvvisamente, durante la lavorazione di “Taxi driver” di Martin Scorsese.

25 Dicembre 1957: a Royal Tunbridge Wells (UK) nasce Shane McGowan. Cantante di nascite irlandesi, nel 1977 si avvicina al rock (col suo gruppo farà anche da spalla ai Clash), e nel 1981 si sposta su una esplosiva miscela fra folk irish e pulsazione punk: sono appena nati i Pogues. Con loro, in qualità di leader, vocalist e autore, rimane fino al 1991, quando è defenestrato per l’abuso di alcol e i continui problemi comportamentali autodistruttivi. La collega e amica Sinead O’Connor lo fece addirittura arrestare, per cercare di porre fine alle sue dipendenze… Che tutt’ora, purtroppo, permangono.

26 Dicembre 1963: a Gentofte (Danimarca) nasce Lars Ulrich. Promettente tennista, a 10 anni ha il suo battesimo rock: un concerto dei Deep Purple. Affascinato dallo stile di Ian Paice, inizia a dedicarsi alla batteria: alla fine degli anni Settanta deve seguire la famiglia negli Stati Uniti, e nel 1981, tramite un annuncio, incontra il chitarrista James Hetfield… Abbandona definitivamente il tennis, e sposa la professione musicale: pochi mesi ancora, ed è nato il nucleo originale dei Metallica, storica band speed metal, di cui è ancora oggi fiero, inossidabile e tellurico membro.

27 Dicembre 1967: per la Columbia esce “Songs of Leonard Cohen“, l’album di debutto del cantautore canadese. Malgrado la tiepida accoglienza iniziale, il disco è diventato negli anni un “long seller”, ed è considerato da molti critici la sua opera migliore. In scaletta, brani come “Suzanne”, “Sisters of Mercy”, “Hey, That’s No Way to Say Goodbye” e “So Long, Marianne”: notevole l’impatto su cantanti come Judy Collins, Joan Baez e il nostro Fabrizio De André, che hanno spesso attinto al suo repertorio attraverso indovinate cover.

Domani avvenne: da lunedì 4 novembre 2019 a domenica 10

4 Novembre 1951: a Kingston upon Hull (UK) nasce Christine Carol Newby. Artista performativa col nome d’arte di Cosmosis, nel ’73 adotta il più iconico Cosey Fanni Tutti, storpiatura del “Così fan tutte” di Mozart, e sciocca le platee britanniche con mostre dal contenuto estremo, con evidenti richiami al pornografico. Nel 1976, assieme a Genesis P-Orridge, fonda il gruppo dei Throbbing Gristle, considerato fra i pionieri del filone industrial: indimenticabili i loro show, con l’uso programmatico di immagini disturbanti, fotografie pornografiche e istantanee dei campi di concentramento nazisti.

5 Novembre 1956: a Los Angeles ci lascia Art Tatum, uno dei più straordinari pianisti jazz di tutti i tempi. Semicieco, fin dal primo debutto desta un’impressione fortissima: la tecnica è stupefacente (riesce a suonare stride, boogie e Swing con velocità e scioltezza inaudite), applicando concezioni armoniche che anticipano di decenni lo sviluppo del jazz. Rachmaninov lo definisce “il più grande pianista vivente”, i colleghi lo idolatrano, ma ne temono anche il confronto diretto, evitando qualunque contest live. Art, a soli 46 anni, muore a causa di un’insufficienza renale, causata dall’abuso di alcol.

6 Novembre 1814: a Dinant (Belgio) nasce Adolphe Sax. Figlio d’arte, si appassiona alla costruzione e invenzione di strumenti musicali: nel 1844 espone la sua celebre legge acustica per cui  “il timbro di un suono è determinato dalle proporzioni della colonna d’aria e non dal materiale del corpo che la contiene”. Inizia poi a perfezionare una nuova famiglia di strumenti, i saxhorns, curioso ibrido fra clarini e ottoni. Ma è il saxofono a diventare la sua più grande invenzione: questo “ibrido”, pur appartenendo alla famiglia dei legni ed avendone la flessibilità tecnica, permette un grande volume di suono, paragonabile a quello degli ottoni.

7 Novembre 2016: a 82 anni, a Los Angeles, muore Leonard Cohen. Di origine ebraica, e cresciuto nel Canada francofono, inizia la carriera come poeta, per poi dirottare la sua arte sulla professione di cantautore: nel ’67 debutta con “Songs of Leonard Cohen”, il primo di 14 album. Autore universalmente apprezzato per la profondità di scrittura e per una voce “di rasoio arrugginito”, si spegne a seguito di un incidente domestico: poco prima di morire riesce a fare pervenire alla sua compagna, deceduta pochi mesi prima, questo messaggio: “Goodbye old friend. Endless love, see you down the road”.

8 Novembre 1949: a Burbank (contea di Los Angeles) nasce Bonnie Raitt. Cresciuta in una famiglia di musicisti, fin da bambina si appassiona alla chitarra blues, specializzandosi nell’uso dello slide, di cui è oggi riconosciuta come una delle massime autorità in materia. Un risultato incredibile, nel mondo essenzialmente maschilista della chitarra.

9 Novembre 2015: alla non disprezzabile età di 85 anni muore, a Caldwell (New Jerset), il batterista inglese Andy White. A 32 anni arriva l’occasione per cui passa alla storia: George Martin, non ancora convinto delle capacità di Ringo Starr, lo chiama a suonare la batteria nelle incisioni di “Love Me Do” e “P.S. I love you” dei Beatles… Almeno di quelle inserite nell’album d’esordio: nelle versioni a 45 giri, invece, tornerà alle pelli Ringo Starr.

10 Novembre 1891: a Lexington (MIssouri) nasce Carl Stalling. Pianista per il cinema muto, diventa direttore d’orchestra e durante gli anni Venti incontra Walt Disney, che lo coinvolge in un nuovo progetto: le “Silly Symphonies”, illustrazioni animate costruite intorno a brani pop o strumentali. Dopo due, rivoluzionari, anni di lavoro con Disney, nel 1936 passa alla Warner Bros., dove tra le tante musiche scrive anche quella che ancora oggi accompagna i cartoni animati dei Looney Tunes. Le sue tracce sonore sono molto innovative, e procedono attraverso continue fratture armoniche, ritmiche e timbriche, mescolando con disinvoltura elementi jazz, classici e d’avanguardia.