Canzoni a quattro zampette

Ciao a tutti. Abbiamo appena finito le nostre ultime vacanze, passate nel “buen retiro” a casa dei suoceri, a custodire galline, orti e la loro amatissima cagnolina Luna: quante coccole, passeggiate, ronfate, leccate e giochi con la palla, assieme… Si, le vogliamo proprio bene! Ma adesso, che i migranti sono tornati alla base, e noi ai nostri muri cittadini, Lunetta ci manca tanto: e allora, per sentirla ancora vicina, ecco un post a tema “cani e musica”.

Conscio che l’elenco potrebbe essere potenzialmente infinito, propongo un estratto – a mio esclusivo gusto personale – di canzoni che, in qualche modo, hanno a che fare con gli amori pelosi che molti (noi di sicuro) amiamo! Poche parole: ma parecchia musica, e molte impronte sul cuore.

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Il pop italiano e la censura (parte prima)

Ciao a tutti. Oggi riprendo il filo di una narrazione che, prima per l’Italia Fascista, e poi per lUnione Sovietica, aveva affrontato, seppur indirettamente, il discorso su musica e censura: ma sarebbe troppo bello se la censura riguardasse solamente governi dichiaratamente dittatoriali! Anche il Bel Paese del Dopoguerra democristiano ha vissuto – e vive tutt’ora, con governi differentemente orientati – parecchi esempi di “scomunica” culturale: casi che riflettono, del nostro paese, un certo momento storico e l’humus culturale diffuso (o preteso tale), quali sono o meno le sue credenze, i suoi punti ciechi e le vie di fuga. E così ho pensato di proporvene un breve elenco.

No, nessuna discussione teorica: ma una piccola premessa, sì. La censura non è mai una bella cosa, come tutte le proibizioni etiche o politiche: a volte pare necessaria, a volte (poche) lo è, e moltissime volte invece non lo è per nulla. E, come vedremo, spesso è – più che una necessità reale – una preoccupazione preventiva, una marchetta, una pruderie di cui si vuole far bello il censore verso i veri detentori del potere. Una marchetta sovente ridicola, spesso inutile, e quasi sempre controproducente.

Detto questo, chiacchieriamo un po’. Ho diviso i casi più eclatanti di censura musicale a seconda del “tema” che ha scatenato le ire censorie… In questa puntata (sì, perché di carne al fuoco ce n’è molta) parliamo di sesso e religione (due materie che, anche nella cronaca, si trovano spesso abbinate…): nella prossima occasione, invece, di politica, guerra e morale pubblica! Continua a leggere “Il pop italiano e la censura (parte prima)”

I miei vinili: #13 – Studio o live? Questo è il problema!

Quando ho iniziato la serie “I miei vinili” non avrei pensato di arrivare alla puntata 13… Eppure di cose da dire, sul gioco fra l’appassionato e la musica, ce ne sono quante se ne vuole! Nell’ultimo post ho parlato del mio rapporto con la dimensione live: ed è un rapporto che, a ben vedere, non si esaurisce con la partecipazione o meno ai concerti, ma si estende al campo di gioco della musica incisa… E, cioè, ai dischi “dal vivo”.

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I miei dischi dell’anno #10 – Il 1992

Ciao a tutti. E benvenuti a una nuova puntata della rubrica “I miei dischi dell’anno“: ora è la volta del 1992, anno del primo SMS della storia, delle Stragi di Capaci e di Via d’Amelio, della dissoluzione della Jugoslavia, dell’inizio di Tangentopoli, della storica vittoria danese agli Europei di calcio… E di un sacco di novità musicali.

Come al solito, vi propongo un estratto dalle classifiche ufficiali di vendita, e le mie illuminatissime integrazioni “fuori menù” 🙂 Continua a leggere “I miei dischi dell’anno #10 – Il 1992”

Domani avvenne: da lunedì 6 giugno 2022 a domenica 12 giugno

6 Giugno 1902: a Fulton (Mississippi) nasce Jimmie Lunceford. Giunto a Denver, si dedica al sax e al ruolo di band leader, e nel 1927 dà vita alla sua orchestra. Dal 1934 Jimmie diventa ospite fisso al Cotton Club di Harlem, e grazie all’arrangiatore Sy Oliver fa il botto: i suoi pezzi swing si basano su un sincopato in 2/4, il cosiddetto bounce (dall’inglese “to bounce”, rimbalzare), dal fascino sbalorditivo. Assieme a quella di Duke Ellington, la band di Lunceford è una delle novità più eccitanti di quegli anni, e unisce perfezione tecnica, disciplina, divertimento e spirito swing.

7 Giugno 1977: i Sex Pistols, il giorno esatto del Giubileo della Regina Elisabetta, suonano sul Tamigi a bordo del battello “Queen Elizabeth”, e proprio davanti a Westminster, il loro recentissimo singolo “God Save the Queen”… Una “provocazione punk” bella e buona, interrotta dalla polizia con undici arresti.

8 Giugno 1985: per la Polidor esce “Our Favourite Shop“, il secondo disco degli inglesi Style Council di Paul Weller. Album eclettico, allinea soul, rap, rock e sound jazzato, e testi riflessivi e pessimistici. In scaletta, “Boy Who Cried Wolf”, “The Lodgers”, “Walls Come Tumbling Down!” e “Homebreakers”. Negli Stati Uniti, il pezzo esce col titolo di “Internationalists”.

9 Giugno 1972: il giovane Bruce Springsteen incontra John Hammond, lo storico producer della Columbia: lo stesso che, una decina d’anni prima, aveva scoperto Bob Dylan. Il manager del Boss, Mike Appel, ha la faccia tosta di irridere Hammond dicendogli “Vediamo se dieci anni fa ha solo avuto fortuna…”. Appena sente due pezzi, Hammond resta folgorato e mette la firma sul contratto di Springsteen: e il resto è storia.

10 Giugno 1965: a Manila (Filippine) nasce Joey Santiago. Nel 1972 arriva con la famiglia negli States, e nel ’74 si trasferisce nel Massachusetts: chitarrista, nel 1986 – assieme a Frank Black, compagno di università di Boston – fonda un gruppo che, inizialmente chiamato Things on Fire, prende presto il nome di Pixies. Nel 1987 arriva il primo album, e i Pixies si avviano a diventare una delle più influenti rock band indie della storia, ammirate anche da Kurt Cobain e David Bowie. Lo stile chitarristico di Santiago è irregolare e spigoloso, con un feedback a tratti maniacale, e ampio ricorso a bendig e distorsioni.

11 Giugno 1934: a Des Moines (Iowa) nasce James “Pookie” Hudson. Cantante, nel ’48 forma il quartetto vocale The Four Bees: ma è nel ’53, con la nascita del gruppo doo-wop degli Spaniels, che la sua carriera prende il volo. Con la indie (interamente afroamericana) Vee Jay, il quartetto licenzia successi straordinari come “Baby It’s You” e “Goodnight, Sweetheart, Goodnight”, tutte a firma Hudson. Secondo gli storici, gli Spaniels sono il primo quartetto vocale con un frontman chiaramente identificato.

12 Giugno 1992: trent’anni fa, per la Sony, esce “Italyan, Rum Casusu Çıktı“, il secondo album di Elio e le Storie Tese. Disco geniale, rappresenta al meglio l’eclettica mistura della band italiana, che allinea ballate pop, metal, disco, collage stranianti, musichette da avanspettacolo e suite citazioniste. Al disco collaborano Le Mystère des Voix Bulgares, Riccardo Fogli, Enrico Ruggeri, Diego Abatantuono, Massimo Riva e una valanga di altri ospiti. La copertina è una citazione ironica di “Atom Earth Mother” dei Pink Floyd, mentre il titolo è la trascrizione del titolo di un quotidiano turco, che significa “La spia italiana dei greci è stata espulsa”.

Domani avvenne: da lunedì 17 gennaio 2022 a domenica 23 gennaio

17 Gennaio 1967: agli Abbey Road Studios di Londra il trombettista classico David Mason esegue, col suo “trombino” (sorta di piccola tromba intonata un’ottava superiore) il celebre assolo nel brano “Penny Lane”, dei Beatles. La parte solista è ispirata in parte a un momento del Secondo Concerto Brandeburghese di J.S. Bach. Per la sua performance, Mason fu pagato 27 sterline: ma, nel 1987, quella tromba fu venduta all’asta per 10.846 dollari!

18 Gennaio 1969: a Chicago nasce Jim O’Rourke. Polistrumentista e autore in continua evoluzione, è una delle figure più importanti del panorama Indie americano: è stato infatti membro di Gastr del Sol e Sonic Youth, e ha prodotto dischi per Wilco, Stereolab, Smog, Faust e Red Krayola. Un autentico nume tutelare per un’intera generazione.

19 Gennaio 1980: a Roma, a soli 46 anni, ci lascia uno degli autori più scomodi, atipici e sinceri della nostra storia: Piero Ciampi. Litigioso e inaffidabile, geniale e di cuore, alcolista e perennemente senza quattrini, l’unico vero “maudit” della canzone italiana muore per le conseguenze di un cancro all’esofago: il suo medico, che lo assiste fino all’ultimo, è l’amico e cantautore Mimmo Locasciulli.

20 Gennaio 1982: durante un concerto a Des Moines (Iowa) il cantante Ozzy Osbourne morde un pipistrello, gettatogli da un fan, staccandogli la testa. Peccato che Ozzy pensasse in buona fede si trattasse di un pupazzo: e, finito il concerto, di corsa in ospedale per farsi un’antirabbica d’urgenza! 🙂 Questo si che è “rock”!

21 Gennaio 1977: per la Harvest esce “Animals“, il decimo album della band inglese Pink Floyd: disco che, nel sound, più aspro e diretto, risente del clima plumbeo – politico e musicale – di quegli anni. Aperto e chiuso dalla tenera elegia di “Pigs on the Wing”, il resto dell’album si concentra su tre lunghe suite che dipingono un quadro cupo della società, orwellianamente divisa in classi, ognuna corrispondente a un gruppo di animali. Celebre la copertina, un maiale che vola fra le ciminiere della centrale elettrica londinese Battersea Power Station.

22 Gennaio 1962: a Milano nasce Davide Luca Civaschi. Chitarrista dalle ottime doti tecniche e dallo spiccato eclettismo, dopo l’esperienza negli Urania nel 1984 – col nome d’arte di Cesareo – entra negli Elio e le Storie Tese, per non lasciarli più. Oltre alla trentennale esperienza con gli Elii, Cesareo ha suonato come session man assieme a Daniele Silvestri, Massimo Riva e Claudio Bisio. Innumerevoli i suoi soprannomi alternativi, fra cui Ciobarelli, Ciuaschi, Fitasgi, Personacchi e Cicatricee 🙂

23 Gennaio 2016: il bassista Jimmy Bain, durante un volo sull’Atlantico durante il tour in supporto ai Def Leppard, cede al cancro ai polmoni che lo sta tormentando da mesi. Muore così, a 69 anni, un musicista che ha costruito un bel pezzo di storia dell’hard rock, avendo suonato con i Rainbow di Blackmore, Thin Lizzy, Gary Moore e Ronnie James Dio.