Inizia oggi una nuova rubrica dedicata all’esame (sommario) delle uscite discografiche americane e inglesi di quegli anni che fanno “cifra tonda” con quello in corso…. Sì, è spiegato male: in parole povere, nel 2021 vi proporrò una panoramica a volo d’uccello sulle uscite del 1961, 1971, 1981, e così via.
Così, giusto per scoprire cosa piaceva (e vendeva) allora: e per ribadire che non sempre la classifica premia dischi o canzoni diventate poi dei classici, o dei momenti di svolta. A correttivo della Top One “ufficiale”, ho infatti deciso di inserire (a mio insindacabile giudizio, e in ordine di gradimento!) anche un breve elenco di titoli fuori menù che – magari snobbati dalle chart – si sono poi rivelati “importanti”, o che sono semplicemente di mio gusto. Liberi, ovviamente, di dire la vostra: anzi, aspetto suggerimenti.
Pronti? Si va!
Negli Stati Uniti il 1961 si situa nel pieno dei cosiddetti “anni bui“: tanto per capirci, quelli fra la fine del rock’n’roll e la British Invasion. Periodo ingiustamente preso a pesci in faccia dalla critica, e che invece – assieme ai suoi molti orrori – allinea parecchie novità: e basta dare un’occhiata ai dischi di quell’anno. Il R&B è parecchio presente, tanto da guadagnare (con “Tossin’ and Turnin’“) il primo posto dei singoli, seguito da gemme come “Hit the Road, Jack” (la mia preferita) e “Boom Boom“: ma troviamo anche il Twist di Chubby Checker (una craze di dimensioni mondiali), un Presley in fase decadente, una spruzzata di Doo-wop (Dion e The Marcels), un novelty (“The Lion Sleeps Tonight“), il pop di classe di Roy Orbison, il musical (“Camelot“: le colonne sonore degli spettacoli di Broadway vendevano alla grande… E qui si parla di 60 settimane nella Hot 200!)… E poi le cose più interessanti, gli “specifici” di quegli anni: il rock strumentale (con il pop percussivo di Sandy Nelson, e gli eclettici Ventures), il pre-Soul delle ragazze, l’esordio surf dei Beach Boys, e il Folk dei club della East Coast (Joan Baez, il live di Bob Gisbon e il debutto di Judy Collins)… Infine, negli States è stampato “King of the Delta Blues Singers“: una compilation del bluesman pre-war Robert Johnson, che riporta alla luce la magia del suono del Delta, e ispirerà tutti i rocker degli Anni Sessanta. Alla faccia degli Anni Bui…
In Inghilterra, invece, la situazione è appiattita su un pop blandamente venato di rock’n’roll (gli idoli locali Helen Shapiro, Petula Clark e gli onnipresenti Shadows), sul mito d’oltre Atlantico Elvis Presley, e sull’onda lunga dello score del musical americano “South Pacific“. Una presenza desta invece parecchia curiosità: la raccolta “The Black and White Minstrel Show”, tratta dall’omonimo varietà BBC. Un programma leggero basato sullo spettacolo blackface, e che ripropone gli ormai secolari stereotipi razziali del “negro felice” attraverso attori dal volto tinto di nero: il Minstrel Show, appunto, in coma profondo negli Stati Uniti ma che in Inghilterra incontra un’imbarazzante quanto sorprendente fortuna.
Ancora un annetto di pazienza, e arriveranno i Beatles: e tutto cambierà. Ma ne parleremo l’anno prossimo.
Stati Uniti
Singolo best selling: Bobby Lewis – “Tossin’ and Turnin’”
I miei singoli fuori menù:
- Percy Mayfield – “Hit the Road, Jack“
- Ben E. King – “Stand By Me“
- Del Shannon – “Runaway“
- John Lee Hooker – “Boom Boom“
- Chubby Checker – “Let’s Twist Again“
- Roy Orbison – “Running Scared“
- The Shirelles – “Will You Love Me Tomorrow“
- The Marcels – “Blue Moon“
- Freddie King – “Hide Away“
- Beach Boys – “Surfin’“
- The Tokens – “The Lion Sleeps Tonight“
- The Marvelettes – “Please Mr. Postman“
- Elvis Presley – “Surrender“
Album best selling: Original Broadway Cast – “Camelot”
I miei album fuori menù:
- Robert Jonhson – “King of the Delta Blues Singers“
- Ray Charles – “Genius + Soul = Jazz“
- Ventures – “Ventures“
- Joan Baez – “Vol. 2“
- Bob Gibson – “At The Gate Of Horn“
- Bobby Bland – “Two Steps From The Blues“
- Sandy Nelson – “Let There Be Drums“
- Judy Collins – “A Maid of a Constant Sorrow“
- Ike & Tina Turner – “The Sound Of“
- Dion – “Runaround Sue“
Regno Unito
Singolo best selling: Elvis Presley – “Wooden Heart”
I miei singoli fuori menù:
- Elvis Presley – “Are You Lonesome Tonight?“
- Bobby Vee – “More Than I Can Say“
- The Everly Brothers – “Walk Right Back“
- Helen Shaphiro – “Walkin’ Back to Happiness“
- Petula Clark – “Romeo“
- The Allisons – “Are You Sure?“
Album best selling: Elvis Presley – “G.I. Blues”
I miei album fuori menù:
- Vv. Aa. – “South Pacific“
- The Shadows – “The Shadows“
- George Mitchell Minstrels – “The Black and White Minstrel Show“
beh, tra i singoli USA che hai indicato c’è roba interessante…
Hit the Road, certo, ma per me Blue Moon resta il top (anche per il film di Landis)…
e poi Surrender – Torna a Surriento… ❤ ❤
curioso che i Beach Boys abbiano fatto Surfin nel '61, Surfin Safari nel '62 e Surfin USA nel '63…
quando si dice: variazioni sul tema 😀
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No Surrender proprio no! Messa x dovere di cronaca ma…😬 I Beach Boys peraltro hanno anche fatto Surfer Girl!
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Eh ma perché sono stato un fanatico di Elvis qualche tempo fa😉😅😅
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E poi hai centrato il punto. E cioè che in quegli anni fra 58 e 63 c’è un sacco di roba buona. Nessuna o quasi veramente assimilabile al rock ma comunque seminale e importante come il quasi-soul, i gruppi strumentali e il folk
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