Tre film #4

Fuori, un freddo maltempo; in casa, il divano, una copertina di pile, una tisana; una lampada di sale accesa, e un’altra finto-liberty; e il silenzio del dopo-festa e del lockdown. E tre film: due “veri vintage” e uno finto, per coccolarci un po’, e prenderla con calma, mentre il tempo cola piano piano, assieme alla pioggia…

  1. Dieci piccoli indiani“: del famosissimo giallo di Agatha Christie sono state fatte numerose versioni: abbiamo sorteggiato quella, in rigoroso bianco e nero, girata dal grande René Clair nel 1945. Con grazia e mestiere, quasi al ritmo di un balletto, con frequenti scivolamenti in uno humour leggero venato di rosa, Clair ripropone abbastanza fedelmente il meccanismo a orologeria messo a punto da Agatha, e adatta il finale preposto proprio dalla Christie per la versione teatrale della storia (differente, quindi, da quello del libro). Bravi gli attori e i caratteristi, perfetta l’ambientazione, indimenticabile il maggiordomo, doppiato con un divertente accento nasale: e la musichetta che accompagna la filastrocca maledetta (composta da Mario Castelnuovo-Tedesco, ebreo-italiano in fuga dalle leggi razziali) è di quelle che ti trapanano la testa!

2. “Assassinio sull’Orient Express“: di nuovo Agatha, nella versione del 2017 di Kenneth Branagh, ahimè… E dico “ahimè” perché, tranne alcuni momenti, non mi è parsa delle più interessanti. Ho trovato parecchi difetti: inutile il prologo a Gerusalemme, poca attenzione nel delineare la “ciccia” del giallo (e, cioè, il perfetto meccanismo dell’omicidio), alcune deviazioni discutibili (la scelta di rivelare il colpevole non all’interno del vagone-ristorante, ma in una tavolata – stranamente simile all’Ultima Cena – disposta all’imbocco di un tunnel ferroviario). E poi: effetti speciali non necessari e malfatti, un paesaggio che – più che balcanico – mi sembra himalayano, un Poirot-Branagh sorprendentemente ginnico e combattivo, e attori in buona parte sprecati. Di buono? Un certo decor ambientale, i baffi steampunk di Poirot, e la Pfeiffer, splendida (come sempre… me ne innamorai con “Ladyhawke”!) e sottilmente disturbante. Il confronto con l’omonimo film del 1974 diretto da Sydney Lumet è, occorre dirlo, a svantaggio di Branagh.

3. “Non siamo angeli“: è il “film di Natale” dell’infanzia di Giusi, e non lo vedeva da anni… Ed eccola servita! Nessun giallo e nessun capolavoro, intendiamoci: ma Michael Curtiz (sì, quello di “Casablanca”) confeziona una storia pulita, simpatica (anche se dall’esito abbastanza telefonato) con ricorrenti momenti di bonario humour nero, e situazioni di puro spasso. Humphrey Bogart in un ruolo comico non è proprio roba da tutti i giorni (anche se le commedie, nel suo carnet, ci sono state); ottimo anche Peter Ustinov, ça va sans dire: e Leo G. Carroll (il cattivo di molti Hitchcock, in primis quello di “Intrigo Internazionale”) è inaspettatamente credibile nella parte di un brav’uomo, dall’ingenuità disarmante. I tre evasi (siamo nell’Isola del Diavolo, Guyana, alla sera della vigilia di Natale: che qui è in piena estate!) si trasformano nei deus ex-machina della situazione, gli “angeli” del titolo: tre  angeli, con tanto di aureola… Tre e mezzo, anzi: e qui mi fermo, se no è spoiler!

 

Abbiamo parlato di:

  • And Then There Were None” (“Dieci piccoli indiani”) (1945, USA, 97 min)

Regia: René Clair

Soggetto: Agatha Christie

Sceneggiatura: Dudley Nichols

Interpreti principali: Barry Fitzgerald (Giudice Quinncannon), Walter Huston (Dott. Armstrong), Louis Hayward (Philip Lombard / Charles Morlain), June Duprez (Vera Claythorne)

Musiche: Mario Castelnuovo-Tedesco

  • Murder on the Orient Express” (“Assassinio sull’Orient Express”) (2017, USA – UK, 114 min)

Regia: Kenneth Branagh

Soggetto: Agatha Christie

Sceneggiatura: Michael Green

Interpreti principali: Kenneth Branagh (Hercule Poirot), Tom Bateman (Bouc), Penélope Cruz (Pilar Estravados), Willem Dafoe (Gerhard Hardman), Judi Dench (Natalia Dargomiroff), Johnny Depp (Samuel E. Ratchett), Derek Jacobi (Edward Henry Masterman)

  • We’re No Angels” (“Non siamo angeli”) (1955, USA, 106 min)

Regia: Michael Curtiz

Soggetto: Albert Husson

Sceneggiatura: Ranald MacDougall

Interpreti principali: Humphrey Bogart (Joseph), Peter Ustinov (Jules), Aldo Ray (Albert), Leo G. Carroll (Felix Ducotel)

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