Domani avvenne: da lunedì 24 ottobre 2022 a domenica 30 ottobre

24 Ottobre 1962: James Brown si esibisce all’Apollo Theater di Harlem, e a sue proprie spese incide la performance per farne un disco, “Live at the Apollo“. La casa discografica, la King Records, si oppone al progetto, temendo che un disco senza inediti possa rivelarsi un flop: ma James, che sa fare di ogni concerto un capolavoro di energia e veemenza, dimostra di avere ragione… Tanto che l’album starà in classifica per ben 66 settimane! Da sottolineare la determinante presenza del gruppo vocale di supporto, i Famous Flames.

25 Ottobre 1947: a Blackheath (UK) nasce Glenn Tipton. Chitarrista elettrico, dopo alcune esperienze semi-professionali nel 1974 entra nei Judas Priest, proprio mentre stanno preparando il disco d’esordio: e non li lascerà più. I Judas sono fra i primi gruppi metal a perfezionare l’utilizzo della coppia di chitarre soliste: rigorosa e di ispirazione classica per Tipton, e più aggressiva per il collega K.K. Downing. Nel 2018 annuncia di aver sviluppato il Morbo di Parkinson e si ritira.

26 Ottobre 1911: in una capanna sulle rive del Mississippi, presso New Orleans, nasce Mahalia Jackson. Straordinaria cantante gospel, nel ’48 si impone con “Move On Up a Little Higher”: nel 1961, segno di una popolarità ormai senza barriere, è invitata a cantare per l’insediamento del presidente John F. Kennedy, due anni dopo partecipa a fianco di Martin Luther King alla leggendaria marcia di Washington, e nel ’68 strazia la folla del funerale del Reverendo con una commovente “Take My Hand, Precious Lord”. Credente devota, pervasa sino in fondo dalla sacralità del messaggio che la sua voce può e deve portare, rifiuterà sempre – nonostante promesse economiche allettanti – di affrontare il repertorio laico.

27 Ottobre 1958: a Bushey (UK) nasce Simon Le Bon. Cantante, dopo l’inevitabile incontro col punk, nel 1980 conosce i Duran Duran, ed è immediatamente assunto: merito dalla sua capacità di scrivere testi, di un bell’aspetto e degli attillatissimi pantaloni leopardati rosa! Nei Duran rimane per tutta la carriera, cavalcando l’ondata New Romantic degli anni Ottanta e la stagione dei videoclip con enorme fortuna. E’ inoltre un appassionato di barca a vela!

28 Ottobre 1982: per la Ruby Records esce “The Days of Wine and Roses“, il secondo album della rock band Dream Syndicate di Steve Wynn e Karl Precoda. Con questo lavoro i Syndicate – con canzoni che uniscono psichedelia, punk e urbanismo alla Velvet Underground – si propongono a capo del movimento Paisley Underground, cui presto si accoderanno Green on Red, Three O’Clock, Giant Sand e Rain Parade.

29 Ottobre 1957: a Orange (California) nasce Toni Childs. Cresciuta in una famiglia di religiosità reazionaria (i genitori vietano film e musica pop), a 15 anni molla tutto e si mette sulla strada, intenzionata a diventare cantautrice. Pur di fare esperienza alla Island Record di Londra, diventa la loro donna delle pulizie: ma riesce a entrare nel giro, e a perfezionare il suo stile. Il suo album d’esordio, “Union” (1988), riceve il plauso della critica (e delle classifiche) grazie a un’originale miscela di pop, rock, folk e world music, e la Childs guadagna due nomination ai Grammy. Successivamente la sua carriera ha subito un volontario e morbido rallentamento.

30 Ottobre 2000: a Los Angeles, all’età di 79 anni, ci lascia Steve Allen. Musicista, pianista e presentatore tv americano, è considerato l’inventore del talk show: nei suoi storici programmi “The Steve Allen Show” e “I’ve Got a Secret” entrano nei salotti americani nuove star rock come Fats Domino, Jerry Lee Lewis, Louis Jordan, Frank Zappa e Elvis Presley.

Domani avvenne: da lunedì 20 dicembre 2021 a domenica 26 dicembre

20 Dicembre 1957: a Barking (UK) nasce Billy Bragg. Dopo i primi passi nel gruppo punk Riff Raff, Billy inizia a girare i pub armato di sola chitarra, come un vecchio protest songster del Village. E tale resta per tutta la sua lunga carriera: Bragg si spende per una canzone decisamente politicizzata, anti Thatcher prima e pro Labour dopo, a favore della working class e contro le ideologie di destra. Dice di sé: “ Io non sono un cantautore politico. Sono un cantautore onesto e cerco di scrivere onestamente su ciò che vedo intorno a me in questo momento”. Chapeau!

21 Dicembre 1960: negli studi della Atlantic, il sassofonista Ornette Coleman incide “Free Jazz: a Collective Improvvisation“. Opera complessa e ostica, consta di un’unica improvvisazione free form di 40 minuti, gestita in contemporanea da due quartetti (uno collocato sul canale destro dello stereo, l’altro sul sinistro): il disco, pubblicato nel 1961, è considerato il punto di partenza per lo sviluppo del movimento “Free Jazz”. D’altronde, basta leggere il titolo!

22 Dicembre 1948: a Chicago nasce Rick Nielsen. Chitarrista elettrico, nel 1973 fonda i Cheap Trick: dopo aver aperto per artisti di fama mondiale, la band riesce a stringere un contratto con la Epic, e nel 1977 ottiene i primi successi. Il live “At Budokan” (1979) proietta i Cheap Trick verso la fama mondiale, grazie a un Power Pop citazionista e fracassone. Famose le loro “I Want You To Want Me” e “Surrender”.

23 Dicembre 1941: a Eugene (Oregon) nasce Tim Hardin. Cantante e autore di spirito folk, fra i più assidui frequentatori del Greenwich Village, riesce a ottenere un contratto solo nel 1966, ma ottiene subito buona notorietà con brani come “If I Were a Carpenter” e “Reason to Believe”… Ma purtroppo la dipendenza da eroina, forse contratta durante il periodo nei Marines, ne mina la salute e la costanza: e nel 1980 ne segnerà la fine.

24 Dicembre 1945: a Stoke-on-Trent (UK) emette il primo grugnito Ian Fraser Kilmister. A 10 anni guadagna il soprannome di Lemmy (“caprone”), che lo accompagnerà per tutta la vita: bassista elettrico, nel 1971 entra negli Hawkwind, storico gruppo space rock inglese, che deve lasciare dopo 4 anni, a causa di un arresto per uso di anfetamine. Subito dopo fonda il trio dei Motörhead, che propone un innovativo crossover fra metal, punk, speed e rock’n’roll: e inizia la leggenda. Il suo look dai baffoni ottocenteschi e simboli prussiani, la voce roca, il cappello da cowboy, la testa protesa costantemente verso il microfono (appeso in alto) ne fanno una delle icone più truci e assieme simpatiche del rock.

25 Dicembre 2006: ad Atlanta, provato da un tumore alla prostata, e stroncato da un’aritmia cardiaca sopravvenuta a seguito di una polmonite, a 73 ci lascia James Brown. Il “padrino del Soul”, l’uomo di “Sex Machine”, “I Got You” e “It’s a Man’s Man’s Man’s World”, il fiero Repubblicano che rifugge ogni paternalismo e il “Soul Brother Number One” della comunità nera, si è meritato fino alla fine il titolo di “hardest working man in show business“: il suo ultimo concerto avviene il 21 Dicembre 2006, quattro giorni prima della morte.

26 Dicembre 1976: i Sex Pistols, ai Wessex Studios di Londra, incidono lo storico singolo “God Save the Queen“. Uno dei brani più famosi e provocatori del punk inglese doveva in origine chiamarsi “No Future”, ma l’astuto manager Malcolm McLaren convince la band a cambiarne il titolo e a ritardarne l’uscita, per farla coincidere con il Giubileo per il 25° anniversario della salita al trono di Elisabetta II. Dichiarò il leader Johnny Rotten: “Non si scrive una canzone così perché si odiano gli inglesi. Si scrive una canzone come questa perché si amano e si è stanchi di vederli maltrattati”.

Domani avvenne: da lunedì 27 aprile 2020 a domenica 3 maggio

27 Aprile 1981: al London’s Marylebone Registry Office l’ex batterista dei Beatles, Ringo Starr, sposa Barbara Bach, attrice e modella (è stata anche una “Bond girl”). Alla cerimonia assistono Paul McCartney e George Harrison, con le rispettive mogli. 

28 Aprile 1949: a Genova nasce Pier Niccolò “Bambi” Fossati. Cantante e chitarrista elettrico, leader del gruppo prog ligure Garybaldi, evidenzia uno stile di chiara e genuina ispirazione hendrixiana. Deve il soprannome Bambi alla nonna, per via della sua predilezione per i giochi solitari nel bosco.

29 Aprile 1961: a San Bernardino (California) ci lascia Gilbert Vandie “Cisco” Houston. Vittima della Grande Depressione del ’29, nel 1938 incontra il grande Woody Guthrie: Cisco – in possesso di un’ottima voce tenorile e di una buona tecnica chitarristica – inizia ad accompagnare l’amico nel suo show radiofonico, e diventa uno dei simboli del Folk Urbano del Dopoguerra. Dopo il black out del maccartismo Cisco torna sulla scena solo nel ’60 quando – ospite casuale di un programma tv – conquista il pubblico con le sue storie di vita vissuta. Purtroppo l’apogeo della sua vita artistica arriva troppo tardi: un cancro si porta via Cisco una manciata di mesi dopo, a soli 43 anni.

30 Aprile 2015: a Teanek (New Jersey) muore Benjamin Earl Nelson, in arte Ben E King. Cantante soul, dopo l’esperienza nel reboot dei Drifters, si mette in proprio: al soldo della Atco Records, dopo il timido esordio di “Spanish Harlem”, tira inaspettatamente fuori dal cassetto un inedito scritto per i Drifters, e fa il colpo: “Stand by me” è un hit istantaneo, che si giova di un giro di basso insinuante e intrigante, e di una progressione armonica di grande naturalezza. Il classico pezzo che vale una carriera.

1° Maggio 1980: il governo del Sud Africa mette al bando il brano “Another Brick In The Wall“dei Pink Floyd, usato dai giovani studenti di colore del ghetto di Else’s River come inno di protesta (“We don’t need no education, We don’t need no thought control“) contro l’apartheid.

2 Maggio 1939: a Londra nasce il paroliere e autore di jingle pubblicitari Tony Asher. Passa alla storia per la stesura dei testi del disco-capolavoro dei Beach Boys, “Pet Sounds“.

3 Maggio 1933: a Barnwell (South Carolina) nasce James Brown. Cantante e performer di straordinaria grinta, il “Padrino del Soul” è un vero e proprio monumento della canzone mondiale: Brown è il secondo artista della storia, dopo Presley, a piazzare il maggior numero di singoli (ben 99) nella Hot100 di Billboard. La sua voce, straziata e drammatica, i suoi impressionanti concerti e il suo stacanovismo artistico (spettacoli che durano ore e tournée massacranti) fanno di Brown un mito vivente. Con“Please, please, please” e “Sex Machine”, “Papa’s Got a Brand New Bag” e “I Got You (I Feel Good)” , “It’s a Man’s Man’s Man’s World” e “Say It Loud – I’m Black and I’m Proud”, James ha portato nel Soul il sudore, il ballo, l’orgoglio di razza, i gemiti sgolati e il ritmo funky.