Domani avvenne: da lunedì 26 dicembre 2022 a domenica 1° gennaio 2023

26 Dicembre 1951: a Dayton (Ohio) nasce John Scofield. Chitarrista e autore jazz, dopo i primi anni di “jazz puro”, grazie a Billy Cobham si avvicina al nascente mondo del jazz-rock, e successivamente approda al funk: ma, sempre curioso, a fine anni 80 prima si approccia allo swing, e poi al soul-jazz del Sud… Un vero nomade stilistico, e sempre di altissimo livello.

27 Dicembre 1975: a poco più di un mese dalla sua pubblicazione, il quarto album dei Queen, “A Night at the Opera“, vola al primo posto della classifica inglese. Disco multiforme ed eclettico, annovera in scaletta “I’m in Love with My Car”, “Love of My Life”, “You’re My Best Friend” e il singolo-capolavoro “Bohemian Rhapsody”.

28 Dicembre 2015: a Los Angeles, a 70 anni, muore Ian Fraser Kilmister, in arte Lemmy. Bassista elettrico, nel 1971 è negli Hawkwind, storico gruppo space rock inglese, che lascia dopo 4 anni per fondare il trio dei Motörhead, che propone un innovativo crossover fra metal, punk, speed e rock’n’roll: e inizia la leggenda. Il suo look dai baffoni ottocenteschi e simboli prussiani, la voce roca, il cappello da cowboy, la testa protesa costantemente verso il microfono (appeso in alto) ne fanno una delle icone più truci e assieme simpatiche del rock.

29 Dicembre 1984: a poco più di tre settimane dalla sua uscita, il singolo di beneficenza “Do They Know It’s Christmas?“, della Band Aid, va al primo posto della classifica inglese, dove resta 5 settimane: in Inghilterra vende tre milioni di copie in meno di un mese, e si piazza alle top hit di altri 13 paesi. La cifra raccolta sfiora gli 8 milioni di pounds!

30 Dicembre 1952: a Tunica (Mississippi), a soli 52 anni, muore Willie Brown, bluesman rurale sodale del mitico Son House. Nonostante una discografia ridottissima, Willie è una figura fondamentale, un nodo centrale nella rete di scambi e comuni elaborazioni su cui il Delta Blues si forma e vive.

31 Dicembre 1942: a Poulton-le-Fylde (UK) nasce Andrew “Andy” Summers. Chitarrista elettrico, attraversa gli anni Sessanta e inizio Settanta come turnista, fra Eric Burdon, Zoot Money, Soft Machine e Jon Lord: la svolta arriva nel 1977, quando entra nei Police e conquista la fama mondiale. Il suo è uno stile particolare, con un sound ricco di riverbero, accordi sospesi e aperti, che si inserisce fra il basso di Sting e la batteria di Copeland in modo unico e magistrale.

1° Gennaio 2003: a Montemagno di Camaiore (Lucca), poco prima di compiere 64 anni, ci lascia Giorgio Gaberščik , in arte Giorgio Gaber. Chitarrista, autore, cantante, attore, pensatore lucido e disincantato, amico di Jannacci e Celentano, inventore – assieme a Sandro Luporini – del “teatro canzone”, titolare di una trentina di album… Uno dei vertici non solo del cantautorato, ma anche del pensiero italiano.

Libertà è partecipazione

So benissimo che il 25 Aprile non è, come molta “narrazione” di parte vuol sostenere, la festa della libertà, ma della Liberazione… Ma so anche che liberazione e libertà vanno – e soprattutto devono andare – di pari passo, e che senza una non c’è l’altra.

Cosa potrei dire di non retorico? Niente! Meglio lasciar la parola a Giorgio Gaber, un vero artista e un intellettuale libero, e che di banalità (se è successo) ne ha dette ben poche: e che anche sulla questione “libertà” ha scritto parole che condivido, e condivido appieno.

Buona festa a tutti.

La libertà non è stare sopra un albero

Non è neanche avere un’opinione

La libertà non è uno spazio libero

La libertà è partecipazione

Domani avvenne: da lunedì 20 gennaio 2020 a domenica 26

20 Gennaio 1972: nell’auditorium “Brighton Dome”, dell’omonima cittadina del Sussex, ha luogo la “prima” di “Eclipse  – A Piece for Assorted Lunatics“, la nuova suite dei Pink Floyd che, nel giro di un anno, a furia di perfezionamenti e variazioni in corso d’opera, partorirà il fenomenale “The Dark Side of the Moon”. Gli spettatori di questo concerto, però, poterono godere solamente di una parte dello spettacolo: per un problema tecnico, lo show fu infatti interrotto durante “Money”.

21 Gennaio 1992: in Germania, all’età di 82 (o, forse, 83…) anni, ci lascia William “Champion Jack” Dupree. Pianista barrelhouse – ma anche campioncino di boxe (da cui il nomignolo “Champion”) – nel 1940 si stabilisce a Chicago, dove si unisce a Big Billy Broonzy e Tampa Red, e diventa uno degli esponenti più originali del pianoforte blues. Il suo massimo successo è “Walkin’ the blues” (1955). Oltre che bluesman e boxeur, Dupree è stato anche un esperto di cucina cajun, che ha pubblicizzato in numerose trasmissioni televisive.

22 Gennaio 1962: a Sacramento (California) nasce Daniel Johnston. Spirito candido, minato da continui crolli nervosi, e lucidissimo talento della musica moderna, percorre la sua stravagante carriera attraverso incisioni amatoriali, ricoveri, una discografia frammentaria e l’incondizionata ammirazione di Kurt Kobain, David Bowie e Sonic Youth: in una parola, è “il più grande outsider dell’ultima scuola di cantautori americani”.

23 Gennaio 1997: a 62 anni, muore Richard Berry. Cantante e autore di rhythm’n’blues e doo-wop, assieme ai suoi Pharaohs è l’autore di “Louie Louie” (1957), uno dei pezzi più coverizzati della storia e la canzone che dà virtualmente il via al Garage Rock. La carriera di Berry si spinge sino all’inizio degli anni Sessanta, ma dei milionari proventi di “Louie Louie” non vedrà mai nulla: nel 1959 ne ha infatti ceduto i diritti per soli 750 dollari, la cifra necessaria a organizzare il suo matrimonio.

24 Gennaio 1968: ad Amburgo nasce Michael Kiske. Cantante dal timbro cristallino e dal range acuto, a 21 anni si unisce al gruppo speed metal degli Helloween: dopo il capolavoro “Keeper of the Seventh Keys”, nel ’93 lascia la band e si dedica a un rock più morbido e melodico, in una carriera che – con modesti riscontri commerciali – continua ancora oggi.

25 Gennaio 1939: a Milano nasce Giorgio Gaberščik , in arte Giorgio Gaber. Chitarrista, autore, cantante, attore, pensatore lucido e disincantato, amico di Jannacci e Celentano, inventore – assieme a Sandro Luporini – del “teatro canzone”, titolare di una trentina di album… Che altro c’è da dire del “Signor G”?

26 Gennaio 2016: a 54, per le conseguenze di un incidente automobilistico in Irlanda, ci lascia Colin Vearncombe, in arte Black. Cantante dalla voce drammatica e dallo stile pop-jazz romantico, è famoso soprattutto per l’hit “Wonderful Life” (1985).