Breaking Bad / Better Call Saul – Tre canzoni

Che “Breaking Bad” sia una delle serie più riuscite, premiate e ben costruite della storia recente è ormai un dato di fatto: e non sto certo qui a magnificarvene le qualità di sceneggiatura, di recitazione e di ideazione… Tanto chi ama le serie tv lo sa già, e chi le detesta non attenderà certo me per cambiare idea. Stante la mia passione e attenzione per l’aspetto musicale, però, volevo soffermarmi su alcuni punti “a tema” che ho trovato particolarmente curiosi e interessanti, sia in BB che nel suo prequel “Better Call Saul“: tre, per la precisione, così non vi stresso troppo!

Breaking Bad 2×07, “Negro y Azul”. Per aprire la puntata, il team di Vince Gilligan si affida a una trovata davvero fantastica: un “narcorrido“. Il “corrido” è la tipica ballata narrativa del Border, incentrata su antieroi come fuorilegge, amici del popolo messicano e braccati dalle milizie yankee… Roba ottocentesca e del primo Novecento, che ha saputo però attualizzarsi alle pratiche delinquenziali moderne: esempio è proprio il “narcorrido”, che si focalizza sul traffico di stupefacenti e sui boss locali (una specie di “gangsta rap” in salsa latina).  Ebbene, per sottolineare come la purissima metanfetamina del “criminale per caso” Walter White / Heisenberg stia invadendo il mercato e dando i primi grattacapi al Cartello, al posto della laconica sigla iniziale troviamo uno stupendo narcorrido di oltre 3 minuti dedicato al “gringo Heisenberg”: un pezzo (“Negro y Azul“, appunto) in pieno stile tex-mex, con tanto di musicisti (il trio Los Cuartes de Sinaloa, realmente esistente) in giacchette di pelle e strumenti , idioma spagnolo, videoclip a tinte sature e un po’ psichedeliche, e narrazione epica (Hablan de un tal Heisenberg, ke ahora controla el mercado. Nadie sabe nada de el, por que nunca lo han mirado ese compa ya esta muerto nomas no le han avisado)… Proprio come se White fosse già nel mito.

Uno dei personaggi minori più interessanti (ma quanti ce ne sono…) è il chimico Gale Boetticher: il primo esperto incaricato, in ordine di tempo, dal narcotrafficante Gustavo Fring per produrre meth di alta qualità. Dallo stretto punto di vista cronologico, la sua prima apparizione avviene nel prequel “Better Call Saul” 4×03 – “Something Beautiful”: e già ne intuiamo le particolarità. Gale è un nerd, dedito alla produzione di droga non tanto per far soldi, ma per sincera passione per la chimica e per il lavoro: ma ha dei gusti musicali particolarmente eccentrici! Lo vediamo, infatti, trafficare allegro con le sostanze, mentre canticchia – auricolari nelle orecchie – la “silly song” “The Elements“: uno scioglilingua musicato sul finire degli anni Cinquanta dal comico-matematico-musicista americano Tom Lehrer per ricordare, appunto, tutti gli elementi della Tavola Periodica.

E veniamo a una puntata cardine… Breaking Bad, 3×13 “Full Measure”. Cardine perché è qui che le vite e i destini di Walter White, Jesse Pinkman e Gus Fringe incontreranno il famoso punto di non ritorno… Protagonista involontario il povero Gale, incaricato da Gus di copiare la formula al collega Walter, per poterlo poi sostituire alla sua morte. Mentre adempie a banali compiti casalinghi, Gale accende lo stereo, e parte una vecchia (e si sente dal gracchiare della puntina) canzone… Una canzone italiana! E’ la storica “Crapa Pelada“, cantata in italiano e milanese dal Quartetto Cetra: brano comico con al centro un uomo, ossessionato dalla calvizie (“Ormai son pelato, deluso, avvilito, non so quali cure adottar“), e che – da buon egoista – prepara un pranzo per se, attirandosi la vendetta dei fratelli, che fanno lo stesso e lo lasciano a pancia vuota. Bene, ma che c’entra con la storia? C’entra, eccome: perché Walter, da qualche puntata, si è rasato il cranio… E’ lui la “crapa pelada l’ha fà i turtei, ghe ne dà minga ai sò fradei“: il calvo che “cucina” (nel gergo criminale, significa preparare la droga) e non svela nulla ai fratelli (a Gale); il pelato professore di chimica, insoddisfatto della sua natura, che rovescia nel crimine, e nel suo egoismo, la sua frustrazione di uomo qualunque. E Gale, inconsapevole, della “testa pelata Walter” canta (sì, in italiano!) le gesta e i tormenti: poco prima di incontrare, per sua causa, un tragico destino.

Questi non sono che tre esempi della geniale, certosina e quasi maniacale cura che Vince Gilligan e soci hanno usato per dipingere, fra il serio, il tragico e il faceto, l’epica epopea dell’antieroe Walter White: usare una canzonetta comica americana ci sta, ma complimenti per la scelta di repertorio… Inventare un narcorrido, con tanto di videoclip, è una bella idea; ma ripescare un brano italiano (per metà in dialetto), vecchio quasi un secolo, e inserirlo alla perfezione nella storia cos’è, se non genio puro?

Breaking Bad (e Better Call Saul) forever!

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