Domani avvenne: da lunedì 16 dicembre 2024 a domenica 22 dicembre

Quale musicista è nato oggi? Quale disco è uscito in quella data? Quale rocker è morto dieci anni fa? Ecco, per la settimana entrante, qualche risposta!

16 Dicembre 1997: a Los Angeles, a soli 45 anni, per le complicazioni di un edema cerebrale, muore Nicolette Larson. Cantante statunitense, nota soprattutto per la cover “Lotta Love” di Neil Young, in Italia acquista fama per aver cantato al Festival di Sanremo 1990 la versione in inglese della canzone “Io e mio padre” di Grazia Di Michele.

17 Dicembre 1949: a Middlesbrough (UK) nasce Paul Rodgers. Cantante e autore, ha attraversato gli ultimi 50 anni di storia del rock senza perdere smalto e successo: nel 1968 fonda i Free (famosissima la loro “All Right Now”), nel ’74 passa ai Bad Company, negli anni Ottanta si unisce a Jimmy Page per il progetto estemporaneo The Firm, e nel 2005 accompagna i Queen (orfani di Freddie Mercury) per il tour Queen + Paul Rodgers.

18 Dicembre 1971: “Electric Warrior“, il secondo album dei T.Rex di Marc Bolan (ma il sesto, considerando anche quelli a nome Tyrannosaurus Rex), raggiunge il primo posto della classifica inglese. Spesso citato come punto di svolta nell’evoluzione del glam-rock, è spinto in cima alle chart dal singolo “Bang a Gong (Get It On)”, e diventa il disco più venduto nel Regno Unito del 1971. In scaletta, anche  “Jeepster” e “Cosmic dancer”.

19 Dicembre 1944: a Nottingham (UK) nasce Alvin Lee. Funambolico chitarrista elettrico, nel 1966 fonda la band Ten Years After: con questo power trio, al Festival di Woodstock, esegue la lunga e torrida jam chitarristica “I’m Going Home”, con cui entra nella leggenda. Dopo il ’73, lasciata la band, continua a straziare la sua sei corde attraverso album in solitaria e sfide ad alto tasso esibizionistico con altri colleghi.

20 Dicembre 1970: per la Charisma Records esce “H to He, Who Am the Only One“, terzo album della prog band inglese Van Der Graaf Generator. Attraverso cinque pezzi di durata elevata, i VDGG dipingono un mondo poetico allucinato e struggente, in cui testi e il canto di Hammill accompagnano armonie intricate, laboriose, drammatiche ed epiche… Il lato oscuro e intellettuale del prog dei Genesis. Il titolo allude alla fusione nucleare che trasforma l’idrogeno (H) in elio (He).

21 Dicembre 1992: a Memphis, all’età di 69 anni, ci lascia Albert Nelson, in arte Albert King: chitarrista e cantante che coniuga un fraseggio lento e sofferto, basato su un esasperato uso del bending, a un intenso dinamismo melodico. Nel corso degli anni Sessanta King effettua alcune performance al calor bianco, passate giustamente alla storia: “Laundromat Blues”, “Born Under a Bad Sign” e “Cold Feet”. Albert King – assieme a B.B. King e Freddie King – è uno dei “Tre Re” della chitarra blues americana.

22 Dicembre 1949: a Douglas (Isola di Man) nascono i gemelli Robin e Maurice Gibb. Nel 1958 la famiglia Gibb si trasferisce in Australia, a Brisbane: passa un anno e, unitisi al fratello maggiore Barry, i tre fondano il gruppo dei Bee Gees. Nel 1966 la band torna nel Regno Unito, e inizia una lenta ma inesorabile scalata al successo, culminata nel 1977 con la colonna sonora di “Saturday Night Fever”. Robin, oltre alla ultradecennale e stellare carriera nei Bee Gees, ha avuto all’attivo anche una rilevante discografia solista.

Domani avvenne: da lunedì 1° marzo 2021 a domenica 7 marzo

1° Marzo 1927: a New York, da famiglia di origini giamaicane e martinicane, nasce Harold Bellanfanti, in arte Harry Belafonte. Cantante pop, folk e di musical, diffusore delle ritmiche caraibiche (mento e calypso), confidente di Martin Luther King, sostenitore del movimento dei Diritti Civili, attore cinematografico, presentatore tv… Non un semplice cantante, ma un artista a tutto tondo: a lui spetta inoltre la promozione di una allora sconosciuta Miriam Makeba, e il primissimo spazio concesso su un disco all’esordiente Bob Dylan (una parte di armonica nel suo album “Midnight Special”, 1961).

2 Marzo 1948: a Torrance (California) nasce Larry Carlton. Chitarrista di ispirazione jazz, negli anni Settanta si afferma come uno fra i turnisti più richiesti, arrivando a sfiorare le 500 registrazioni annue: la sua carriera solista, già attiva dal ’77, ha una svolta nel 1985, a seguito del passaggio alla MCA, quando si sposta sul jazz acustico. Sempre molto attivo, negli anni successivi oscilla fra tradizione e lavori più commerciali, a cavallo fra pop, fusion ed eterodossia, ma sempre con una classe eccelsa: nel suo carniere si contano ben tre Grammy.

3 Marzo 1931: per la Brunswich Records esce il 78 giri “Minnie the Moocher“, di Cab Calloway. Million seller e sempreverde dello Swing, il pezzo è famoso essenzialmente per due motivi: gli scat del cantante, via via più complessi e con cui ingaggia un “duetto” col pubblico (“Hi-de-hi-de-hi-de-hi, Ho-di-ho-di-ho-di-oh, Skip-a-bibby-goop-a-bibby-give-a-bibby, bubly-bop“), e la performance dell’ormai anziano ma brillante Calloway nel film “The Blues Brothers“.

4 Marzo 1951: a Middlesbrough (UK) vede la luce Chris Rea. Figlio di padre italiano e mamma irlandese, dopo diverse esperienze (fra cui quella nei Magdalene, in cui entra per sostituire David Coverdale, appena entrato nei Deep Purple), inizia la carriera solista nel 1979: ottimo chitarrista soft rock con venature blues, Rea nella sua lunga carriera pubblica 18 album e vende oltre 30 milioni di pezzi.

5 Marzo 1971: alla Ulster Hall di Belfast i Led Zeppelin eseguono, per la prima volta in assoluto, “Stairway to Heaven”, in anticipo di 8 mesi rispetto all’uscita ufficiale sull’album “Led Zeppelin IV”. Canzone famosissima, molto articolata, dal testo sfuggente e con uno straordinario assolo di chitarra, è anche uno degli spartiti più pubblicati della storia, con oltre un milione di copie vendute.

6 Marzo 2013: a Marbella (Spagna), per le complicanze di un intervento chirurgico cardiaco di routine, all’età di 68 anni si spegne Alvin Lee. Chitarrista rock-blues di grande tecnica (“la chitarra più veloce del West”), è stato l’anima del terzetto Ten Years After, di cui resta iconica l’esibizione al Festival di Woodstock, con la torrenziale “I’m Going Home”.

7 Marzo 2013: a Londra, all’età di 66 anni, ci lascia Peter Banks. Chitarrista, nel ’66 forma il gruppo The Syn, in cui milita anche il bassista Chris Squire: dopo alcune vicissitudini, ai due si uniscono Jon Anderson, Tony Kaye e Bill Bruford, dando vita ai Mabel Greer’s Toyshop… Ma il nome è troppo lungo: è proprio Banks a proporre il definitivo e storico Yes! Banks inciderà con gli Yes i primi due album, prima di essere sostituito da Steve Howe: dal 1971 Banks inizia una carriera divisa fra progetti più o meno estemporanei e il lavoro di prestigioso session man, continuata fino alla sua morte improvvisa.