La musica ribelle

L’entusiasmo per i teen-idol tiene compagnia ai giovani inglesi per circa quattro anni, dal 1958 al ’62, ma inizia presto a mostrare la corda: quel pubblico nato col rock’n’roll, e che per qualche tempo ha dovuto sopportare Steele e Faith, non si è dimenticato dei brividi trasmessi da Berry e Richard, e ha continuato a tenersi aggiornato: chi rincorrendo sulle frequenze radio i suoni non addomesticati del recente passato, chi seguendo i consigli delle poche riviste specializzate, chi ascoltando i dischi prestati da un amico, e chi passando le serate nei club.

Qualcuno è pure diventato un musicista… Ma non è una vita facile. Non che manchino gli spazi per suonare – e i numerosi Skiffle Club prima, e i Folk Club dopo, ne sono un esempio: è che, in questi anni, passare dal dilettantismo al successo è davvero un’impresa. Negli Stati Uniti al rock’n’roll (e alla teen music in genere) ci si era arrivati gradualmente, attraverso il rapporto continuo fra pubblico e artista, mediato da una rete capillare ed efficiente di radio specializzate e disc jockey indipendenti. In Inghilterra questo non è possibile: quattro major e due radio, per natura conservatrici, e null’altro. Se spettatori e musicisti vogliono comunicare, devono necessariamente bypassare il sistema e concentrarsi sulla faticosa trafila delle esibizioni dal vivo: banco di prova senza cui nessuna casa discografica scommetterà mai su un certo cantante.

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Domani avvenne: da lunedì 10 giugno 2019 a domenica 16 giugno

Buona settimana

10 Giugno 1931: nello stato di Bahia, Brasile, nasce João Gilberto. Cantante e chitarrista autodidatta, si sbatte per una decina d’anni tentando di trovare un approccio personale alla canzone brasiliana, e nel ’58 finalmente ci riesce: dall’incontro con Antonio Carlos Jobim nasce la bossa nova, destinata a coinvolgere nei suoi ritmi soffici e nelle sue raffinatezze armoniche jazzisti e cantanti di mezzo mondo (come esemplificato dal best seller “Getz/Gilberto”, realizzato con Stan Getz).

11 Giugno 1904: a Troy (Alabama) nasce Clarence “Pinetop” Smith. Pianista, cantante e comico di vaudeville, nel 1928 realizza “Pine Top’s Boogie Woogie”: uno dei primi boogie pianistici mai registrati, e che dà il nome all’intero genere. Il soprannome, “Pinetop”, pare derivi dalla passione infantile per le arrampicate sugli alberi.

12 Giugno 1957: a New York, all’età di 53 anni, muore Jimmy Dorsey. Trombettista, sassofonista e clarinettista, assieme al più famoso fratello Tommy, nel ’25 fonda una delle prime jazz band dalla pelle bianca di rilevanza nazionale. L’orchestra si fa un punto d’onore nell’ospitare strumentisti eccellenti, come Phil Napoleon, Joe Venuti, Eddie Lang, Glenn Miller e un giovane Bing Crosby, e nel mostrare uno stile arioso ed eclettico. Nel ’35 i fratelli si separano, per poi riunirsi più volte, e allontanarsi di nuovo,

13 Giugno 1970: “In the Summertime“, tormentone neo-skiffle degli inglesi Mungo Jerry (nonché loro debutto assoluto), arriva al primo posto in classifica in Inghilterra, e si diffonde a macchia d’olio in mezza Europa.

14 Giugno 1994: dopo 70 anni di successi muore, a Beverly Hills, Enrico Nicola “Henry” Mancini. Figlio di immigrati abruzzesi, nel dopoguerra entra alla Universal Pictures, per cui cura decine e decine di colonne sonore di successo. I titoli più famosi cui lavora sono “Breakfast at Tiffany’s”, “The Pink Panther” (il motivo sarà usato anche negli omonimi cartoon) e “Victor Victoria”, oltre al tema guida del serial tv “Peter Gunn”. Diciotto le nomination all’Oscar, e quattro le vittorie finali.

15 Giugno 1933: a Pola (allora territorio italiano) nasce Sergio Endrigo. Dopo la guerra, e la fuga a Venezia, trova un ingaggio come contrabbassista e cantante in varie orchestre. Nel ’60, spinto da Nanni Ricordi a tentare la strada solista, fa il suo debutto con la famosa “Io che amo solo te”, e diventa uno dei primi e più apprezzati cantautori italiani; di rilievo, inoltre, la sua produzione dedicata ai bambini (e tutti conosciamo “La casa” e “Ci vuole un fiore”, vero?),

16 Giugno 1962: dopo 59 anni di follie e baracconate, muore Edward Sutch. Meglio conosciuto col nome d’arte di Screaming Lord Sutch, a partire dal ’61 allestisce foschi spettacoli a tema horror, che anticipano di almeno dieci anni i concerti di Alice Cooper: Eddie e i suoi musicisti – The Savage – agghindati in tuba e mantello, con tanto di make-up truculento, o armati con daghe ed elmi, si muovono fra teschi, lame e corpi mutilati. Pochi i picchi artistici (il singolo “Jack the Ripper”, 1963, con l’urlo della vittima in apertura), ma un record: l’album “Lord Sutch and Heavy Friends” (1998), nonostante i contributi stellari (Jimmy Page, Jeff Beck, Noel Redding e Nicky Hopkins), vince il premio della critica per il peggior album di tutti i tempi!