Un grande pennello: ovvero, di caxxoni e canzoni

Ciao a tutti. Oggi è il 31 Ottobre: ma, in barba a tutti gli Halloween di questo mondo, ecco per voi un argomento che con questa “ricorrenza” non c’entra proprio una fava :-)… E dove andrò a parare l’avrete già capito da questa battutaccia e dal titolo del post: sì, proprio quello… Le canzoni ricche di riferimenti, più o meno palesi, al tema macro-fallico, non mancano, anzi… E proprio per questo NON vi propongo un noioso elenco di pezzi, ma solo una brevissima selezione, a mio esclusivo gusto. Gli illustri esclusi sono molti, e spesso di valore (uno per tutti, “John Holmes (Una vita per il cinema)” di Elio): ma tant’è! E, per chiarire: non canzoni che parlano di sesso, di voglie o di scopate: ma proprio di “grandi pennelli”.

  1. Pupo – “Gelato al cioccolato” (1979): che il “gelato al cioccolato dolce e un po’ salato” potesse essere di dimensioni ragguardevoli non è specificato, ma è verosimile… Sarà forse “discriminazione territoriale”: ma pensare che il ragazzo tunisino che ha (forse) ispirato il Malgioglio nazionale nella scrittura di questo classico fosse ben dotato, è pura questione di probabilità statistica. In ogni caso, di questo brano ho parlato QUI.
  2. Pixies – “Gigantic” (1988): un gran pezzo (la canzone, intendo… cosa stavate pensando???), scritto dalla bassista Kim Deal e dal leader Frank Black. Il testo parla chiaro: “Gigantesco, gigantesco, un grande grande amore“, canta Kim: e, se ci fossero ancora dubbi, “che massa grande e nera, che bel pezzo d’amore“. Pare che la canzone sia stata ispirata dal film “Crimini del cuore” (1986), in cui – fra le molte svolte narrative – una donna sposata si innamora di un uomo di colore. Siamo sempre lì!
  3. Mina – “Grande, grande, grande” (1971): questa canzone, scritta da Tony Renis, secondo le interpretazioni più raffinate dipingerebbe un ritratto, triste ma sempre attuale, di una donna plagiata da un uomo egoista, e capace di sopportare tutto per i suoi pochi – ma straordinari, a sentir lei – momenti di sfolgorio. Probabilmente è così: ma mi diverte pensare che questa signora sia in realtà felice schiava del membro del suo compagno…In un attimo tu, sei grande, grande, grande“: un’erezione repentina e gloriosa, insomma, che la fa rimanere ogni volta di sasso. E, al suo confronto, gli amanti di un tempo svaniscono: “le mie pene non me le ricordo più“!
  4. Madonna – “Like a Virgin” (1984): qui la memoria va immediatamente a uno dei dialoghi più divertenti del cinema di Tarantino, posto proprio all’inizio di “Le Iene”, e che merita di essere citato quasi letteralmente.
    Ve lo dico io di cosa parla ‹Like a Virgin›. Parla di una ragazza che rimorchia uno con una fava così! Tutta la canzone è una metafora sulla fava grossa
    No, macché, parla di una ragazza vulnerabile
    ‹Like a Virgin› non parla affatto di una ragazza sensibile che incontra un bravo ragazzo. Quella è ‹True Blue›”. ‹Like a Virgin› parla di una che scopa come una matta a destra e a sinistra, giorno e notte, mattina e sera. Finché un bel giorno incontra un tipo cazzuto alla John Holmes… uno che con l’attrezzo ci scava i tunnel, come Charles Bronson ne “La grande fuga”. Lei ci dà dentro come una maiala, finché sente una roba che non sentiva da un secolo: dolore! Le fa male. Non dovrebbe, perché la strada e bell’ che asfaltata ormai, ma le fa male. Lo stesso dolore che sentì la prima volta, capite? Il dolore fa ricordare alla scopatrice folle le sensazioni di quando era ancora vergine. E quindi, ‹Like a Virgin›.” Capolavoro!

Ripeto, di canzoni da citare ce ne sarebbero ancora, ma meglio non esagerare… Almeno nella lunghezza del post 🙂 Il resto è questione di gusti

6 pensieri riguardo “Un grande pennello: ovvero, di caxxoni e canzoni

  1. Aria
    Nell’aria
    Voglia di te
    È domenica e tu chissà che cosa fai
    Ti rivedo sempre lì che mi dici che mi vuoi
    La mia voglia è grande, è scandalosa, ormai
    C’è una gatta accanto a me e non rinunci a lei
    Aria, ti respiro ancora, sai
    Nell’aria, ti scaccio, ma ci sei
    Voglia, tanta voglia dentro me
    Una febbre che mi assale, io mi sento così male
    Spero solo che non bussi un uomo adesso
    Mi comporterei come non vorrei
    La mia mente è chiara, ma a volte è più forte il sesso
    La mia gatta è ancora lì, non parla ma dice, “Sì”

    Piace a 1 persona

Scrivi una risposta a unallegropessimista Cancella risposta