Le Stelle di Dio

Ciao a tutti. Fra Natale, Santo Stefano, Epifania e feste varie (più o meno desiderate, e più o meno tollerate…) inevitabile una piccola riflessione sul sacro: e per me, che ho sempre la musica in testa, dire “Dio” non significa solo evocare quella (ipotetica) entità suprema cui tutto concorre, ma (anche) il famoso  e omonimo cantante. E ricordarmi di quella volta – per la precisione, quasi 39 anni fa – in cui il medesimo pensò bene, emulando i ben più famosi “Band Aid” e “USA for Africa”, di riunire molti talenti e star dell’heavy metal di quegli anni e pubblicare un singolo, i cui proventi sarebbero stati devoluti ad aiuti umanitari.

Alt! Chi pensa che il cantante Dio sia (stato) un blasfemo, lo dica subito, legga e cambi opinione: eh no, il buon Ronald James Padavona (questo il vero nome… e di chiara origine italiana!) prese il suo pseudonimo non dal creatore, ma da un gangster statunitense di origini italiane, Giovanni Dioguardi, per tutti Johnny Dio. Ognuno ha i suoi ispiratori… 🙂 Ma detto ciò, continuiamo la nostra breve storia.

…E torniamo al 1985: quando, appunto, Ronnie mette a punto il suo progetto. Assieme ai fidi compagni di band, il chitarrista Vivian Campbell e il bassista Jimmy Bain, compone un brano, chiama a raccolta un po’ di cantanti e musicisti del giro, e a Maggio li convoca negli studi A&M Records di Hollywood: tempo due giorni, e il pezzo è inciso.

La realizzazione ricalca quella dei due esempi più illustri e noti, “We Are the World” e “Do They Know It’s Christmas?”: un tappeto strumentale (hard rock, in questo caso) suonato dalla band di supporto, e diversi cantanti ad alternarsi nella traccia vocale; e, come di prammatica per ogni rituale hard/metal che si rispetti, una lunga staffetta di assolo di chitarra di differenti axemen.

Ma quali sono questi artisti? Beh, oltre alla band di Dio al gran completo, alcuni membri di gruppi allora sulla cresta dell’onda come Quiet Riot, Iron Maiden, Mötley Crüe, Twisted Sister, Queensrÿche, Blue Öyster Cult, Dokken, Judas Priest e W.A.S.P.. Mica pizza e fichi!

Il singolo è presto pronto, ma per una serie di problemi burocratici esce sul mercato solo l’anno successivo, il 1° Gennaio 1986: il pezzo si intitola “Stars“, e la band estemporanea “Hear’n Aid“. Oltre al singolo, viene anche rilasciato un album, che a dirla tutta aggiunge poco o nulla al singolo: oltre a “Stars”, la scaletta propone un collage di brani già editi, pescati quasi a caso nella discografia di alcuni artisti coinvolti nel progetto… Un puro riempitivo.

“Stars” però non è per nulla male: poi lo so, la mia è un’opinione dettata dal ricordo e dai numerosi ascolti (e certo, che credevate, che all’epoca non lo avessi comprato? E ovviamente in cassetta!), ma al netto della “quota nostalgia” è comunque un apprezzabile esempio di rock a tinte forti ben eseguito, con una melodia e un ritornello facilmente memorizzabili: e poi c’è la voce di Dio, che è stata una delle più toste e a fuoco di sempre.

Per la gioia dei fans più curiosi esiste anche un videoclip, della durata di 7 minuti: video interessante non tanto per la parte musicale ma per la bella parata di capelli cotonati, dita che scorrono veloci sul manico della chitarra e volti più o meno noti dell’heavy degli anni Ottanta. Eccolo qui:

Certo, l’intento umanitario del progetto non ha avuto (e non poteva avere) lo stesso riscontro di “We Are the World”: secondo Dio, l’incasso sarebbe stato di circa 1 milione di dollari… Ma – sempre che i denari siano arrivati a destinazione (non ho notizie in merito, anche se di Dio bisognerà pur fidarsi!) – è pur sempre qualcosa. La cassetta, ovviamente, ce l’ho ancora, e me la tengo fra i ricordi musicali più curiosi della mia collezione: chissà se si sentirà ancora… Prima o poi lo scoprirò.

Bene, la mia piccola storia finisce qui.

E ora, ragazzi, un abbraccio, tanta musica e serenità, e buone feste a tutti! 

9 pensieri riguardo “Le Stelle di Dio

  1. Non conoscevo affatto questa canzone, segno che probabilmente non ha avuto tutta questa eco… ma ben venga ogni iniziativa a fin di bene.

    Riguardo il “nome” del cantante, l’assonanza è solo legata alla lingua italiana, un po’ come accade per la cantante Madonna. In lingua inglese, la loro madre lingua, vengono chiamati “God” e “Virgin Mary”, per cui immagino veramente che la scelta del loro nome d’arte non abbia nulla a che vedere con aspetti più o meno religiosi.

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