Stevie Wonder – “Songs in the Key of Life”

Della serie: che mi sono perso! Questo, d’altronde, succede quando per anni – un po’ per pigrizia, un po’ per supponenza, un po’ per ottusità – tutte le volte che incocci in un disco che tutti – ma proprio tutti! – dicono un capolavoro, ti giri dall’altra parte. Scelta legittima, altroché: ma poi lo compri, lo ascolti una volta – e già inizi a darti, un po’ di nascosto, del cretino…; lo ascolti una seconda volta – e alterni lacrime, sorrisi, mosse da ballo e risate; e alla terza non riesci ad addormentarti, tanto quelle canzoni di battono in testa, una dietro l’altra.

Per venire al caso di specie: da tanti, tanti anni, sapevo benissimo che “Songs in the Key of Life” era considerato un must assoluto; ma, appunto, mi ero sempre scansato, davanti all’acquisto. E dire che  di Stevie Wonder avevo ottime memorie, seppur parziali: la sua “Master Blaster” era stata una delle prime cose ascoltate alla radio, al tempo della sua uscita, e ne sapevo pure tutto il testo… Ma niente: faceva parte di quella categoria (descritta nel post “Di vuoti e di pieni) destinata a rimanere il classico “buco” nella collezione. Poi, complice la chiusura imminente di un negozio storico di Asti, e la svendita di parecchi pezzi, è arrivato l’acquisto: e la conseguente goduria.

Sì, è davvero un capolavoro, senza se e senza ma. D’altronde, da uno che ha il soprannome di Stefano Meraviglia, che a 4 anni suona già il piano, che a 13 conquista le vette delle classifiche, che scrive, canta, suona di tutto (e, l’armonica, da dio!), e che nel 1976 – anno di uscita di questo disco, e quindi a 26 anni – ha già inciso 18 album, che ti vuoi aspettare di meno?

Stevie, a fine ’75, avuta piena libertà dalla Motown – leggendaria casa discografica di Soul, leggendariamente famosa per un rigidissimo controllo sugli scritturati – si mette al lavoro: è reduce da tre dischi bellissimi, straripa di idee, e questo album dovrà essere la sua vetta. Lo stuolo di musicisti in studio è impressionante (circa 130 persone!), ma è lui il vero e indiscusso protagonista: non smette un attimo di suonare, scrivere, coordinare, cantare, arrangiare e correggere, a volte sino a tarda notte.

Il risultato, manco a dirlo, è da urlo: da subito pubblico e critici si trovano d’accordo, il disco vola in testa alle classifiche di mezzo mondo, e tutti gridano al miracolo. Difficile dargli torto: anche al più distratto degli ascoltatori è capitato di ascoltare (magari senza saperlo) canzoni come “Isn’t She Lovely“, “As“, il funkettone di “I Wish“, il divertissement “Sir Duke” o l’africaneggiante “Pastime Paradise“… Sì, dico a te, proprio a te: tu, che conosci benissimo il rap… Ti sei accorto che il fu-Coolio, nella sua “Gangsta’s Paradise“, ha campionato il pezzo di Stevie Wonder?

Il disco, punteggiato da queste hit clamorose, scorre che è un piacere: e non c’è brano che non meriti un applauso. La nonchalance con cui il Nostro attraversa Soul, Jazz, canzone pop, Gospel, vocalizzi carioca, brani sentimentali, fusion, richiami africani, messicani e funky è stupefacente: anche le cosiddette “tracce minori” sono piccoli capolavori, come la dolcissima opening “Love’s in Need of Love Today“, il crescendo angelico di “Summer Soft“, la miniatura barocca di “Village Ghetto Land“… Ah, cazzo, che disco!

Ma dico male… Non “disco”: ma “dischi, al plurale“. Perché Stevie, creativo e straripante, non si limita a un vinile solo; e non si accontenta nemmeno di due; ma ne fa due e mezzo! Assieme al doppio lp, piazza infatti un bonus EP (un mini lp, insomma) di quattro pezzi, “A Something’s Extra“!

Bellissime canzoni, arrangiamenti lussureggianti, ispirazione divina: ma vogliamo mica tralasciare la voce? Un miracolo, le corde vocali di Stevie: passate indenne dall’infanzia – attraverso la pubertà – sino alla maturità, riescono a regalare tutto quello che puoi pretendere da un cantante: emozione, tecnica, scioltezza, comunicatività, precisione e fantasia.

Se proprio vogliamo trovare un difetto al tutto, è che con questo disco il Motown Soul – e Wonder in particolare – si lasciano completamente alle spalle il blues per un suono, un umore e una produzione più levigata e sofisticata. Ma pazienza, eh… E io, che amo il blues in modo viscerale, proprio non riesco a vederlo come un problema: anzi, aspetta aspetta, che metto di nuovo su il cd!

 

Stevie Wonder – “Songs in the Key of Life” (studio album)

Pubblicazione: 28/09/1976 – Motown

Tracklist
  1. Love’s in Need of Love Today – 7:06 (Wonder)
  2. Have a Talk with God – 2:42 (Calvin Hardaway, Wonder)
  3. Village Ghetto Land – 3:25 (Gary Byrd, Wonder)
  4. Contusion – 3:46 (Wonder)
  5. Sir Duke – 3:52 (Wonder)
  6. I Wish – 4:12 (Wonder)
  7. Knocks Me Off My Feet – 3:36 (Wonder)
  8. Pastime Paradise – 3:27 (Wonder)
  9. Summer Soft – 4:14 (Wonder)
  10. Ordinary Pain – 6:16 (Wonder)
  11. Isn’t She Lovely? – 6:34 (Wonder)
  12. Joy Inside My Tears – 6:31 (Wonder)
  13. Black Man – 8:27 (Byrd/Wonder)
  14. Ngiculela – Es Una Historia – I Am Singing – 3:48 (Wonder)
  15. If It’s Magic – 3:12 (Wonder)
  16. As – 7:08 (Wonder)
  17. Another Star – 8:08 (Wonder)
A Something’s Extra (Bonus EP)
  1. Saturn – 4:54 (Michael Sembello, Wonder)
  2. Ebony Eyes – 4:10 (Wonder)
  3. All Day Sucker – 5:06 (Wonder)
  4. Easy Goin’ Evening (My Mama’s Call) – 3:55 (Wonder)
Musicisti principali
  • Stevie Wonder – voce, tastiere, armonica, batteria, percussioni, basso synth
  • Nathan Watts – basso, percussioni
  • Greg Phillinganes – tastiere
  • Michael Sembello – chitarra solista
  • Ben Bridges – chitarra ritmica

Un pensiero riguardo “Stevie Wonder – “Songs in the Key of Life”

Se ti va, rispondi, mi farà piacere leggere e rispondere ad un tuo commento, grazie! :-)

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...