Domani avvenne: da lunedì 6 gennaio 2025 a domenica 12 gennaio

Quale musicista è nato oggi? Quale disco è uscito in quella data? Quale rocker è morto dieci anni fa? Ecco, per la settimana entrante, qualche risposta!

6 Gennaio 1999: a New York, a soli 36 anni, per complicazioni polmonari, si spegne il pianista francese Michel Petrucciani. Colpito alla nascita dalla malattia genetica nota come “Sindrome delle ossa di cristallo”, si dedica fin da bambino al pianoforte, rivelandosi un talento portentoso del jazz: nella sua breve ma folgorante carriera suona con tutto il gotha della musica sincopata e si aggiudica premi e riconoscimenti a non finire. I suoi resti riposano  al cimitero parigino di Père-Lachaise, accanto alla tomba di Fryderyk Chopin.

7 Gennaio 1972: per la RCA esce “Changes“, singolo di David Bowie estratto dall’album “Hunky Dory”, di cui è anche il primo brano in scaletta. Accompagnato dal pianoforte di Rick Wakeman, Bowie incide uno dei brani più noti e significativi della sua carriera: e sarà l’ultima canzone eseguita live da David, il 9 novembre 2006 , prima del ritiro dalle scene.

8 Gennaio 1935: a Tupelo (Mississippi), novant’anni fa, nasce Elvis Aaron Presley. Ma davvero occorre aggiungere altro? The King: e tanto basta.

9 Gennaio 1950: a New York nasce David Johansen. Cantante, nel 1971 incontra Sylvain Sylvain e Johnny Thunders, e fonda i New York Dolls: gruppo seminale del genere Glam, e con cui David resta fino al 1977, in qualità di autore e frontman. Lasciate le Bambole, dopo qualche anno riemerge con la geniale invenzione dell’alter ego Buster Poindexter: un crooner ironico e istrionico d’altri tempi, che gli dona una seconda giovinezza artistica.

10 Gennaio 2018: a Londra, a 68 anni, per una polmonite, muore “Fast” Eddie Clarke. Chitarrista elettrico, dopo anni di modesta visibilità e successo, nel 1975 si unisce ai Motörhead, in sostituzione del fuoriuscito Larry Wallis, dando vita alla formazione “classica” del gruppo, rimasta invariata sino al 1982.

11 Gennaio 1964: a oltre sei mesi dalla sua uscita il singolo “Louie Louie“, nella versione dei Kingsmen, arriva al secondo posto della classifica statunitense e – per la sua semplice brutalità – diventa uno dei brani preferiti dei college, e fonda virtualmente il movimento del Garage Rock. Ben 1.500 le cover registrate negli anni da ogni tipo di artista!

12 Gennaio 1993: il grande Van Morrison snobba la Rock and Roll Hall od Fame, declinando senza tanti complimenti la premiazione: “E’ una manifestazione troppo commerciale“, sbotta. Il burbero e imprevedibile cantante e autore irlandese mette a segno un altro “colpo”: è il primo artista vivente a fare una pernacchia alla famosa istituzione statunitense. Tutto il mio rispetto!

Domani avvenne: da lunedì 27 novembre 2023 a domenica 3 dicembre

Quale musicista è nato oggi? Quale disco è uscito in quella data? Quale rocker è morto dieci anni fa? Ecco, per la settimana entrante, qualche risposta!

27 Novembre 1987: presso la Church of the Holy Trinity a Toronto, con l’ausilio di un unico microfono e in un’unico giorno, i Cowboy Junkies registrano i 12 brani che andranno a costituire l’album “The Trinity Sessions”. Un miracolo di equilibrio, omogeneo, notturno e sottilmente sensuale, in cui i fratelli Timmins inanellano una serie di cover da brividi, e di canzoni a propria firma. La rilettura di “Sweet Jane” dei Velvet Underground, è poi così a fuoco da meritare l’entusiasta plauso dell’autore Lou Reed… E scusate se è poco.

28 Novembre 1943: a Los Angeles nasce Randall “Randy” Newman. Pianista, cantante e autore, debutta nel professionismo musicale a 19 anni, ma il primo album arriva nel 1968: lentamente, ma inesorabilmente, Randy diventa una delle personalità musicali più interessanti e originali d’America, con canzoni che mescolano pop, swing, folk e rhythm and blues, e che raccontano in modo ironico e cinico le anime del suo Paese. Di rilievo la produzione di colonne sonore, che gli guadagna 15 nominations e due vittorie. E’ sua, fra l’altro, la notissima “You Can Leave Your Hat On”.

29 Novembre 1968: per la Warner Bros. esce “Astral Weeks“, secondo album del cantante e autore irlandese Van Morrison. Registrato in sole tre sessioni, questo disco espone un innovativo mix acustico fra blues, folk e jazz, mistico e impressionistico, onirico e romantico, che non ha precedenti nella storia della pop music. Non di accesso immediato, ma imperdibile.

30 Novembre 1955: a Londra nasce William Michael Albert Broad. Ancora adolescente, assume lo pseudonimo con cui diventerà famoso: Billy Idol. Cantante, nel ’76 inizia a bazzicare il giro del punk, e fonda i Generation X, alle prese con un punk molto blando e orecchiabile. Nel 1981 Billy si mette in proprio, e l’anno dopo ottiene successo mondiale grazie ai singoli “White Wedding”, “Eyes Without a Face” e “Rebel Yell”: la sua stella inizia a declinare negli anni Novanta, per poi riprendere luce nel nuovo Secolo.

1° Dicembre 1944: a Los Angeles nasce John Densmore. Dopo un’infanzia in cui è obbligato a studiare piano classico, da adolescente riesce finalmente a toccare la sua prima batteria: e ci passa ore e ore, avvicinandosi al jazz. Verso la metà degli anni Sessanta si unisce al chitarrista Robbie Krieger negli Psychedelic Rangers: i due sono notati dal tastierista Ray Manzarek, che vuole formare una band assieme al poeta e cantante Jim Morrison, e portati a bordo. Sono appena nati i Doors: storica band in cui John fornirà un contributo sonoro unico, espressionistico e minimalista, per tutta la loro carriera.

2 Dicembre 1983: MTV trasmette per la prima volta in assoluto il videoclip di “Thriller”, di Michael Jackson. Una mini-opera di 13 minuti, diretta da John Landis e con un cameo di Vincent Price, con tanto di trama horror, prologo, balletti e musica: è uno dei video più influenti della storia, che apre le porte alla collaborazione fra il mondo dei video-clip e gli autori cinematografici di grido, e che stabilisce nuovi standard di costo (circa 500.000 dollari). Del video esistono 4 versioni, con lunghezze differenti.

3 Dicembre 1999: a Los Angeles, all’età di 57 anni, ci lascia John Paul Larkin. Pianista jazz, ma anche gravemente balbuziente, trova nel canto scat il modo per superare il suo handicap: all’inizio degli anni Novanta abbandona il piano e si dedica completamente al canto, assumendo il nome d’arte di Scatman John e contaminando l’amato jazz con hip hop e dance… Idea vincente, grazie cui le sue hit “Scatman (Ski Ba Bop Ba Dop Bop)” e “Scatman’s World”, fra il ’94 e il ’96 si impongono in mezzo mondo, piazzando oltre 50 milioni di copie.

Domani avvenne: da lunedì 26 agosto 2019 a domenica 1° settembre

Buona settimana!

26 Agosto 2017: a Varese ci lascia Giovanni “Nanni” Svampa. Cantante, scrittore e autore, nel 1959 si avvicina al mondo musicale nel buffo complesso de “I soliti Idioti. Nel 1960 Svampa conosce le canzoni di Georges Brassens, che traduce in milanese. Nel ’64, dall’incontro con Lino Patruno, Roberto Brivio e Gianni Magni, nasce il complesso de I Gufi, ensemble dedito a un geniale mix di cabaret, satira, canzone popolare e narrazione macabra. Dopo lo scioglimento dei Gufi, Nanni intraprende una ricerca sulla canzone vernacolare meneghina che culmina nella serie in 12 volumi “Milanese – Antologia della canzone lombarda”, una delle maggiori collezioni di studio e ricerca sulla storia musicale e dialettale della città.

27 Agosto 1896: a San Pietroburgo nasce Léon Theremin. Ricercatore nel campo dell’elettrotecnica, diventa famoso per una sua invenzione: il thereminvox, o eterofono, o più semplicemente Theremin. Brevettato in piena Guerra Civile Russa, nel 1919, lo strumento si presenta come una “scatola” (che racchiude due oscillatori elettrici) da cui spuntano due antenne, una orizzontale e una verticale. Il theremin si “suona nell’aria”, allontanando e avvicinando le mani alle antenne. La superiore (verticale) controlla l’altezza del suono, mentre quella laterale (orizzontale) modula l’intensità. Il timbro è tremulo, quasi spettrale, simile tanto a un violino quanto a una voce dall’oltretomba. La mancanza di un tocco umano diretto rende il theremin molto difficile da suonare con rigore, ma poco interessa: qui non conta la precisione, ma la possibilità di suscitare stati minacciosi (non a caso è utilizzato anche in molti film di fantascienza degli anni Cinquanta e Sessanta) e di tensione emotiva (l’interludio orgasmico di “Whole Lotta Love” dei Led Zeppelin).

28 Agosto 1840: in Pennsylvania nasce Ira Sankey. Cantante lirico dall’emissione baritonale, potente e ricca, affascina profondamente Dwight Moody, arrembante predicatore ottocentesco in cerca di una voce in grado di accompagnare i suoi sermoni. Sankey, conquistato dall’ardore del predicatore, lascia il lavoro al Ministero del Tesoro e s’imbarca con lui in missione oltre Atlantico: giunti in Inghilterra nel 1873, i due iniziano quello che diventerà un trionfale e memorabile giro di incontri: ai loro concerti parteciperanno oltre un milione e cinquecentomila persone.

29 Agosto 1994: per la Creation Records, esce l’album di debutto degli Oasis, “Definitely Maybe“. Dal titolo ossimorico (“decisamente forse”), l’LP ha un istantaneo successo di pubblico e critica, piazzandosi direttamente alla prima posizione delle classifiche di vendita del Regno Unito, guadagnando sette dischi di platino e vendendo oltre due milioni di copie. Le tracce più famose sono “Supersonic”, “Shakermaker”, “Live Forever” e “Cigarettes & Alcohol”. La copertina del disco ritrae la band intenta alla visione del film “Il buono, il brutto e il cattivo di Sergio Leone.

30 Agosto 1995: a Poughkeepsie, nello stato di New York, a soli 53 anni muore Sterling Morrison. Assieme a Lou Reed, conosciuto durante un corso di laurea alla Syracuse University, è stato uno dei fondatori dei Velvet Undergound, in cui ha ricoperto il ruolo di chitarrista e bassista. La sua cacciata dal complesso, voluta fortemente da Lou Reed nel ’71, lascia Sterling profondamente amareggiato: e a nulla varrà l’effimera reunion del ’93, terminata dopo pochi mesi per le solite e insanabili diatribe.

31 Agosto 1945: a Belfast nasce George Ivan “Van” Morrison. Ombroso, grassottello, con una folta capigliatura rossa, le movenze impacciate e le palpebre sempre socchiuse, burbero e schivo fino alla maleducazione, Van  ha una gran voce, ruvida e aspra, e sa maneggiare parecchi strumenti. Lasciata casa a 15 anni per intraprendere la carriera musicale, nel ’62 fonda The Monarchs, mettendo a ferro e fuoco i club cittadini con veementi rivisitazioni di classici RNB. Superato il necessario apprendistato, alla fine del ’63 Van scioglie la band, e ad Aprile ‘64 annuncia il debutto della sua nuova creatura: i Them. Dopo i successi di “Gloria” e “Baby, please don’t go”, i Them entrano in crisi e si sciolgono. “Van the Man” inizia così una carriera solista folgorante, all’insegna di un lessico originalissimo, a cavallo fra jazz, blues, soul e folk… E sempre contraddistinto dalla sua indole imprevedibile.

1° Settembre 1925: a Gardena (California) nasce Arthur “Art” Pepper. Clarinettista e saxofonista di enorme classe, negli anni Cinquanta diventa una sorta di leggenda: carattere burrascoso, incide – e non è una boutade – nel tempo fra un’entrata e un’uscita dal carcere, per problemi di droga. Dopo inevitabili alti e bassi, e una stagione assai opaca, alla metà degli anni Settanta – messa a freno la sua dipendenza dall’eroina – sforna alcuni capolavori (“Living Legend”), entrando definitivamente nel pantheon dei grandi.