Domani avvenne: da lunedì 29 novembre 2021 a domenica 5 dicembre

29 Novembre 2001: a Los Angeles, all’età di 58 anni, ci lascia George Harrison. Gli ultimi anni del “Quiet Beatle” trascorrono in modo non troppo piacevole: nel ’98 svela di aver sofferto recentemente di un tumore alla gola; nel ’99 subisce un’aggressione domestica da parte di uno squilibrato e – dopo alcune pugnalate al petto – è salvato dalla moglie; a luglio 2001 voci ben informate rivelano che stia ricevendo cure per un tumore cerebrale; e a novembre esala l’ultimo respiro. Dopo la cremazione, le sue ceneri sono sparse nel Gange.

30 Novembre 1909: a Helena (Arkansas) nasce Robert Lee McCollum. Musicista girovago, cantante e chitarrista blues, incide alcuni singoli a nome proprio e con altri artisti, ma non trova mai fissa dimora: St. Louis, Aurora, Clarksdale… Scomparso dalle scene, dopo la Guerra ricompare improvvisamente a Chicago e assume il nome d’arte di Robert Nighthawk, diventando il più autorevole rivale della stella nascente Muddy Waters. Sparito nuovamente dalla circolazione, è rintracciato nel ’64 e conosce una breve ma intensa seconda giovinezza.

1° Dicembre 1969: a Chicago, all’età di soli 32 anni, stroncato da un attacco cardiaco, ci lascia Samuel Gene Maghett, più noto con lo pseudonimo di Magic Sam. Arrivato in città dal natio Mississippi, si impone presto come uno dei più interessanti cantanti e musicisti di blues elettrico dei tardi anni Cinquanta: nella sua breve carriera scrive classici come “All Your Love“, “I Just Want a Little Bit” e la cover di “Sweet Home Chicago“… non a caso dedicata da Jake Blues-John Belushi proprio a lui, durante il concerto finale del film “The Blues Brothers”.

2 Dicembre 1981: a McComb (Mississippi) nasce Britney Spears: pop star di enorme successo, ha vinto un Grammy, 12 Billboard Music Awards, 6 MTV Video Music Awards, 4 World Music Awards ed è già entrata nel Guinness dei Primati per 13 volte! Dal debutto, a soli 17 anni, ha inciso (sinora) 9 album, vendendo oltre 50 milioni di dischi in tutto il mondo: e oggi compie 40 anni!

3 Dicembre 1971: per la E.G. Records esce “Islands“, il quarto album della prog band King Crimson. Con la formazione completamente rivoluzionata, Robert Fripp e Peter Sinfield mettono mano a uno dei lavori più significativi della loro discografia: da segnalare il tour de force di “Formentera Lady”, e le ballate astratte “Islands” e “Sailor’s Tale”. In copertina, una fotografia telescopica della nebulosa Trifida.

4 Dicembre 1971: i Deep Purple sono a Montreaux, nel “Rolling Stones Mobile Studio”, per registrare nuovo materiale. Nel vicino Casinò si tiene, quella sera, un concerto di Frank Zappa: uno spettatore lancia inopinatamente un razzetto segnaletico, che appicca un incendio che presto degenera e distrugge l’edificio. Il bassista Roger Glover, sconvolto ma anche ispirato dall’evento, ha un’idea: scrivere un testo a tema da adattare a un pezzo appena inciso. E’ appena nata “Smoke on the Water“, basata su un riff monolitico e famosissimo, e che infatti recita proprio: “Smoke on the water, a fire in the sky“.

5 Dicembre 2012: a Norwalk (Connecticut), il giorno prima del suo 92° compleanno, muore Dave Brubeck. Pianista jazz, nel 1951 fonda il celebre Quartetto, in cui milita l’amico e saxofonista Paul Desmond: molto attivi nei campus universitari, i quattro riescono a sdoganare il Cool Jazz presso un pubblico giovane. Nella sua band “di pelle bianca” milita, cosa scandalosa, un contrabbassista di colore: cosa che causerà non pochi problemi alla visibilità televisiva del quartetto. Fra i suoi pezzi più famosi “The Duke”, “Blue Rondò à la Turk” e la celeberrima “Take Five“: costruita su un inusuale tempo di 5/4, è in realtà scritta da Paul Desmond.

Domani avvenne: da lunedì 4 ottobre 2021 a domenica 10 ottobre

4 Ottobre 2014: a Garden Valley (Idaho), dopo una lunga lotta contro il cancro, all’età di 76 anni, ci lascia Paul Revere. Organista, è stato per ampia parte della sua vita artistica il leader della garage band Paul Revere & the Raiders: complesso che, dopo un inizio grintoso (“Louie Louie”, “Kicks”, “Hungry”), scivola nel kitsch (i membri indossano stravaganti abiti settecenteschi e accennano passi di danza) e perde velocemente consensi.

5 Ottobre 1951: a Dún Laoghaire (Irlanda) nasce Robert Frederick Zenon “Bob” Geldof. Cantante e autore, nel 1975 fonda il gruppo punk-new wave dei Boomtown Rats, con cui ottiene successo anche in Inghilterra (“I Don’t Like Mondays”). Nel 1984 è coautore del singolo benefico “Do They Know It’s Christmas?”, e sull’onda dell’entusiasmo, nell’85 si fa promotore del mitico Live Aid, concerto benefico trasmesso in mondovisione. Come solista ha avuto una carriera di scarso riscontro commerciale: da ricordare il suo impegno come attore protagonista nel film “Pink Floyd – The Wall”. E oggi compie 70 anni!

6 Ottobre 1871: gli otto membri dei Fisk Jubilee Singers lasciano Nashville diretti alla East Coast del paese, e iniziano il primo tour. Sette cantanti e un pianista, tutti di colore: con loro gli Spiritual escono dal contesto liturgico per diventare un fenomeno artistico e commerciale di successo: tanto che nel 1873 i Fisk arriveranno anche alla corte della Regina Vittoria. Ma nulla impedirà loro di evitare il razzismo e la segregazione: anche nelle tournée più fortunate, saranno costretti a dormire in posti d’infimo ordine, e a cibarsi nelle mense per poveri. E da allora sono passati 150 anni.

7 Ottobre 1966: a bordo della sua auto, sulla strada A58, presso Radcliffe (UK), per un incidente stradale, muore Frederick Albert Heath, in arte Johnny Kidd. Assieme ai suoi Pirates, Kidd è uno dei pochissimi rocker inglesi pre-Beat a guadagnare fama internazionale (sua l’autografa e minacciosa “Shakin’ All Over”). Al momento del sinistro, Johnny ha solamente 31 anni: nell’incidente è coinvolto (senza gravi conseguenze) anche il passeggero Nick Simper, che pochi anni dopo diventerà il primo bassista dei Deep Purple.

8 Ottobre 1985: a Honolulu (Hawaii) nasce Peter Gene Hernandez. Figlio e nipote d’arte, assume presto lo pseudonimo che lo renderà famoso: Bruno Mars. Il sogno di diventare cantante e autore lo porta a Los Angeles, e nel 2010 pubblica il suo primo album, “Doo-Wops & Hooligans“, e fa subito il botto, ottenendo sette candidature ai Grammy. Il suo stile è una azzeccata miscela di pop, rock, funk, soul e reggae, e i suoi concerti sono show coinvolgenti ed eleganti, studiati sino all’ultima movenza.

9 Ottobre 1973: a Molfetta (Bari) nasce Michele Salvemini. Grafico pubblicitario, abbandona presto il mestiere per dedicarsi alla musica: con nome di Minimix tenta la strada della canzone melodica, ma nel 1998 cambia strada. Adotta lo pseudonimo di Caparezza (“testa riccia”, riferito alla sua capigliatura vaporosa), e si sposta sul rap / hip hop, di cui è ora uno dei massimi esponenti italiani. Testi acuti, vagonate di parole, prese di posizione scomode e ironia: questa la chiave del successo di brani come “Fuori dal tunnel”, “Vieni a ballare in Puglia” e “Sono il tuo sogno eretico”.

10 Ottobre 1969: per la Island Records esce “In the Court of the Crimson King“, album d’esordio degli inglesi King Crimson. Considerato uno dei dischi più importanti e influenti non solo del prog inglese ma del rock in generale, allinea classici come “21st Century Schizoid Man”, “Epitaph”, “Moonchild” e la title track. La copertina, provocatoriamente, non riporta né il nome della band né il titolo, ma solamente un dipinto che rappresenta il volto sfigurato di un uomo spaventato, con gli occhi spalancati, mentre urla… L’uomo schizoide del XXI Secolo.

L’ultima luna: #4 – Luna nuova

Io conosco il canto dell’Africa, della giraffa e della Luna Nuova africana, distesa sul suo dorso

Cielo di Marzo di luna nuova
sogni di fortuna,
saggi ubriachi tra i fuochi accesi
a bruciar paure

E’ così che, dopo tre minuti buoni di sarabanda sonora, la PFM, rallentato il ritmo, intona il suo canto alla “Luna nuova“. Quella luna che non si vede ma che da sempre e ovunque è simbolo della chiusura di un cerchio e di un nuovo inizio, di rinnovamento e trasformazione. Il motivo iniziale, dal chiaro sapore barocco, è guidato dal violino; subito dopo entra il Moog e la band, lanciata dal flauto, propone il secondo tema, mentre Di Cioccio si scatena in tempi spezzati e coloriture ritmiche (eh si, Franz è uno dei pochi batteristi capaci davvero di emozionarmi…).

Dopo la pausa “lunare” del primo cantato, che accosta tradizioni rurali, vaghe mitologie e simbolismi, arriva una sezione autenticamente spaghetti-prog, in un solido 4/4: prologo al grandioso finale, costruito sulla ripresa dei due temi, condotta in un accelerando sempre più difficile e virtuosistico. Un pezzo di bravura, insomma, che riesce a coinvolgere col suo calore mediterraneo e con un notevole senso della melodia: la vera arma in più della PFM.

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