Quale musicista è nato oggi? Quale disco è uscito in quella data? Quale rocker è morto dieci anni fa? Ecco, per la settimana entrante, qualche risposta!
11 Dicembre 1916: a Matanzas (Cuba) nasce Pérez Prado. Pianista, mentre è in Messico, con la sua orchestra fonde il Jazz con il Danzon, introduce ottoni mordenti e la batteria, e qualifica il nuovo stile con la sommaria (per lui) qualifica di Mambo. Le sue composizioni – “Mambo n° 5”, “Patricia” e “La Cucaracha” – sono semplici, ma di straordinaria orecchiabilità e ballabilità, e conquistano prima l’America Latina e gli Stati Uniti, e poi l’Europa: e viva il Re del Mambo!
12 Dicembre 1980: per la Epic esce “Sandinista!“, quarto album della band inglese The Clash. In questo triplo vinile, dal titolo volutamente provocatorio contro la posizione della Thatcher nei riguardi dei rivoluzionari nicaraguensi, i Clash “tradiscono” il punk delle origini a favore di una contaminazione senza eguali di generi e tendenze (dub, reggae, ska, atmosfere jazzate, funk) dando vita a un disco fondamentale e unico, che guarda verso il futuro. In scaletta, “The Magnificent Seven”, “Police on my Back”, “Charlie Don’t Surf”, “Hitsville U.K.”
13 Dicembre 1949: a Morristown (New Jersey) nasce Thomas Miller, in arte Tom Verlaine (in omaggio al poeta decadente francese). Giovane saxofonista appassionato di John Coltrane, passa presto alla chitarra elettrica, sviluppando in autonomia uno stile molto personale. A scuola conosce la futura icona punk Richard Hell, con cui fonda i Neon Boys, che nel 1973 si trasformano nei Television: band che, attraverso successivi cambi di formazione, nel ’75 assume un assetto stabile, e debutta con lo straordinario “Marquee Moon”… Uno dei lavori più creativi e rappresentativi della scena post punk newyorkese, illuminato dalle composizioni, dai testi, dalla voce e dalla chitarra di Tom.
14 Dicembre 1963: a Detroit, all’età di 39 anni, ci lascia Ruth Lee Jones, in arte Dinah Washington. Cantante, nel 1942 entra nel giro del canto jazz, e nel ’48 approccia il repertorio sofisticato della grande canzone americana. La voce penetrante, l’enunciazione cristallina e soprattutto un’impressionante versatilità consentono alla Washington di non soffermarsi troppo su un genere, e di spaziare nel vasto mare della canzone moderna, influenzandone i destini: il solo stile in cui non si cimenta è il gospel!
15 Dicembre 1943: a Kansas City, a soli 39 anni, per una polmonite, muore Thomas “Fats” Waller. Uomo arguto e dalla personalità strabordante, autore fecondissimo e dalla rapidità compositiva leggendaria, metà guitto e metà serissimo professionista, alterna Bach e jazz, le gare di abilità pianistica alle canzonette, gli esperimenti con l’organo (è il primo, eccellente, organista del jazz) a siparietti comici alla radio: suoi i notissimi standard “Squeeze Me”, “Ain’t Misbehavin’” e “Honeysuckle Rose”.
16 Dicembre 1974: il chitarrista Mick Taylor lascia i Rolling Stones, con cui è in formazione dal 1969. Le cause della scelta sono ancora adesso poco chiare: un misto probabile di insofferenza verso l’allora eroinomane Keith Richards, la difficoltà a sopportare la vita da star e il mancato riconoscimento per il suo contributo di autore. Al suo posto, direttamente dai Faces, Ron Wood.
17 Dicembre 1963: il DJ della WWDC di Washington, James Carroll, dopo le maniacali insistenze di una giovanissima ragazzina, tal Marsha Albert, trasmette per la prima volta in assoluto in America il singolo “I Want to Hold Your Hand”, dei Beatles… Band che in Inghilterra ha scatenato una follia collettiva, ma che negli Stati Uniti nessuno (per ora) si fila. La storia cambia: il brano piace, inizia a vendere, e nel giro di 45 giorni arriva al primo posto delle classifiche… Inizia la Beatlemania!