I falsi miti della musica #6 – P.I.D. (Paul Is Dead) – Terza parte

Buongiorno a tutti! Eccoci a una nuova puntata dedicata alla Teoria P.I.D.: ormai lo sapete tutti, quella sulla presunta morte di McCartney e del suo rimpiazzo con un sosia. Non vi chiedo di crederci o no (ovvio che no!), ma di stare al gioco!

Proseguiamo nell’esame degli “indizi” contenuti in dischi e copertine: siamo ora arrivati al famoso “Tricheco” (“Walrus” in inglese”)… Uno dei momenti più intricati e sfuggenti della questione, e che si dispone addirittura attraverso due dischi differenti. Seguitemi, cercherò di essere chiaro!

A) “I Am the Walrus” (Dicembre 1967): canzone (bellissima!) tratta dalla colonna sonora del film “Magical Mystery Tour”:

  1. Nella copertina i Quattro vestono costumi da animali: uno solo è nero, ed è un Tricheco. Il riferimento è alla canzone “I Am the Walrus“, “Io sono il Tricheco”, cantata da John… Il che parrebbe sottintendere che sotto la pelle del tricheco c’è proprio lui! Ma ci sono parecchi “ma”: innanzitutto, dai costumi non trapela chi ci sia sotto; e, nella copertina, a fianco del titolo, una strana scritta afferma “No, you’re not!” (“no, non lo sei!”). Quindi, chi è il tricheco, se non è John? Ma cosa c’entra con Paul? Continuiamo…
  2. Testo della canzone: “I am he as you are he as you are me and we are all together” (“Io sono lui come tu sei lui come lui è me e siamo tutti assieme“): si ribadisce l’incerta identità del tricheco, e si suggerisce l’idea di un rimpiazzo;
  3. Esecuzione della canzone, al minuto 2’14”: mentre i Beatles suonano, all’orizzonte passa un’automobile, che sembra impattare contro la testa in primo piano di Paul… Una scena pressoché identica è presente anche nel videoclip di “Strawberry Fields Forever” (al minuto 0’15”). Allusione all’incidente mortale?

B) “Glass Onion” (Novembre 1968): canzone tratta dal cosiddetto “White Album“.

  1. Testo della canzone: John inserisce alcuni richiami a precedenti brani degli stessi Beatles (“Strawberry Fields Forever“, “The Fool on the Hill“, “Lady Madonna“), a loro volta – secondo i seguaci della PID – contenenti indizi e riferimenti alla morte di Paul: ma, soprattutto, a “I am the Walrus“;
  2. John, a questo proposito, canta “I told you about the walrus and me/ You know we’re as close as can be / Well, here’s another clue for you all, the walrus was Paul” (“Ti ho narrato di me e del tricheco, sai che non possiamo essere più vicini di così, ebbene c’è un altro indizio per voi: il tricheco era Paul“). Questo parrebbe suggerire ulteriormente l’ipotesi di un nuovo scambio di identità.
  3. Pur in un disco uscito un buon anno dopo, il Tricheco è quindi di nuovo tirato in ballo: segno che alla cosa i Beatles (Lennon!) attribuivano un certo significato.

Che dire? Il complesso di indizi, stranezze e riferimenti intrecciati che gravitano attorno al Walrus non parlano esplicitamente della morte di Paul: ma sono non eludibili, e tutti assieme creano un quadro che racconta di scambi di persona, mascheramenti e identità fluttuanti… Cose che con la PID vanno a nozze. Non mi accapiglierei invece, come hanno fatto molti, sul presunto “significato simbolico del tricheco”!

E ora, lasciatoci alle spalle il Tricheco, veniamo a un gran disco:

C) “Abbey Road” (Settembre 1969). La copertina è famosissima: i Fab Four attraversano, da ovest verso est, le strisce pedonali a Abbey Road, la via degli studi EMI… E tutt’ora parecchi turisti ripetono le loro mosse, con tanto di scatto amatoriale.

  1. Paul è l’unico scalzo, ha gli occhi chiusi, e ha il passo “sfalsato” rispetto agli altri 3:  come se si volesse sottolineare la sua “alterità“;
  2. John apre la processione, vestito di bianco; poi segue Ringo, in completo scuro; dopo, Paul; e chiude George, in jeans e camicia. Secondo la Teoria, e proprio come quella di “Sgt. Pepper’s”, la copertina sarebbe la messa in scena di una cerimonia funebre: John sarebbe il ministro religioso, Ringo l’uomo delle pompe funebri, Paul il morto (e i piedi scalzi lo confermerebbero), e George il becchino. Ci può stare!
  3. Sul marciapiede sinistro, è parcheggiato un Maggiolino (in inglese, “Beetle“), la cui targa recita “LMW 28 IF“. Sul significato della targa si sono spese molte ipotesi, la più ricorrente è che si possa leggere come “28 IF…“, “28 se…”, cioè l’età che avrebbe Macca fosse ancora vivo nel ’69 (in realtà avrebbe 27 anni compiuti, ma va beh…). Va fatto notare che, in provini fotografici poi scartati, il Maggiolino sembra avere un’altra targa: e che, per la foto definitiva, ne sia stata piazzata una posticcia… Quindi, qualunque sia il significato, quella targa è stata messa apposta!
  4. Libretto interno del CD: in una foto, Paul intreccia le mani, e della mano sinistra lascia (in modo abbastanza innaturale) visibili solo tre dita… Come a dire che dei “veri Beatles” ne sono rimasti sono tre! (Non è l’unico caso in cui ricorre il numero “3” nelle copertine, ma non ho voluto esagerare con le segnalazioni)

Di seguito vi metto le foto degli indizi: non sono riuscito a fare uno screenshot decente dei filmati dei clip incriminati, ma vi assicuro che ciò che è detto corrisponde al vero.

La prossima puntata sarà la penultima, e sarà dedicata agli indizi contenuti nei dischi “pre-morte” (sembra assurdo, lo so, ma ha un senso), e alle possibili identità del rimpiazzo… Perché, volere o volare, il “sosia” da qualche parte l’avranno pur preso!

Meditate, gente, meditate… 🙂 E alla prossima!

7 pensieri riguardo “I falsi miti della musica #6 – P.I.D. (Paul Is Dead) – Terza parte

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