I falsi miti della musica #6 – P.I.D. (Paul Is Dead) – Prima parte

Vedi com’è la vita? Sir Paul McCartney ha appena compiuto 80 anni, sabato scorso, eppure è morto nel 1966. Proprio vero: mai festeggiare i compleanni!

Per quanto ai più possa sembrare una follia, la teoria per cui Paul McCartney sarebbe morto nel ’66, e sostituito da un sosia, è una delle più bislacche, discusse e articolate leggende di ambito rock di sempre. Tanto che la medesima si è meritata un acronimo (P.I.D. “Paul is Dead”), l’ipotetico sostituto il nomignolo di “Faul” (Fake Paul), ed esistono siti, libri, trasmissioni e quant’altro che continuano a discettare sulla questione.

I contributi sono innumerevoli, e non potrò certo io dipanare la matassa: ma vi fornisco un riassunto essenziale della vicenda (articolato in 3 – 4 puntate, di meno non si riesce!), attingendo al documentatissimo ed equilibrato libro di Glauco Cartocci, “Paul is Dead? Il caso del doppio Beatle“, davvero illuminante e ben fatto, e che vi consiglio. E, alla fine, vi dirò la mia opinione in merito.

Ma cosa dice, in sintesi, la “Teoria PID”? La principale sostiene che Paul sarebbe morto decapitato in un incidente stradale, alla guida di una Aston Martin, la notte di mercoledì 9 Novembre 1966: il suo decesso sarebbe stato immediatamente messo a tacere per motivi commerciali, e Paul sostituito da un sosia. I Beatles, da lì in poi, avrebbero inserito indizi nelle canzoni e nelle copertine dei dischi, spinti dal senso di colpa. Una teoria parallela incolpa invece la CIA, d’intesa coi servizi segreti britannici (ah, i complottisti… poca fantasia!)

In questa puntata ci occuperemo degli elementi di contesto che costituiscono la griglia su cui i vari “indizi” ritrovati successivamente si dispongono. Pronti? Si parte!

  1. Nella seconda metà del ’66 i Beatles sono in crisi. Tanti i problemi: la pressione della Beatlemania, le furiose critiche seguite all’infelice dichiarazione di essere “più famosi di Cristo”, l’impossibilità di riprodurre live i raffinati arrangiamenti elaborati in studio, e i pericoli occorsi nel tour nelle Filippine. Il concerto al Candlestick Park di San Francisco (29 Agosto ’66) diventa l’ultimo della loro carriera;
  2. McCartney subisce uno (o due) incidenti: il primo sarebbe (il condizionale è d’obbligo) avvenuto il 26 Dicembre ’65, il secondo il 9 Novembre ’66;
  3.  Occhio alla data, il 10 Novembre 1966 il manager Peter Brown dichiara che la loro attività live è finita;
  4. Nessuna incisione e nessuna session fotografica avviene fra il 21 Giugno e il 24 Novembre ’66;
  5. Fra il ’66 e il ’67 la loro musica subisce una radicale evoluzione, guidata principalmente da McCartney, che assume il ruolo di leader (sono sue le idee alla base di “Sgt. Pepper” e “Magical Mystery Tour”, e molte delle canzoni più intriganti), mentre Lennon entra gradualmente in crisi;
  6. A fine ’66 i Beatles, primi fra tutti i gruppi rock, si fanno crescere contemporaneamente barba e baffi: operazione che indubitabilmente altera la loro fisionomia;
  7. Il 7 Gennaio ’67 si diffonde la notizia – subito smentita – della morte di Macca per incidente;
  8. Dal ’67 in poi la voce del decesso di Paul, e della sostituzione con un rimpiazzo, inizia a circolare con crescente frequenza;
  9. Il 12 Ottobre ’69 il DJ di una radio di Detroit dice di aver ricevuto una telefonata, in cui un tale H. Alfred conferma che Macca è morto, e che il suo sostituto è un tal William Campbell – attore e musicista – trovato a un concorso per sosia effettivamente indetto a Febbraio ’67. A sua riprova, numerosi indizi contenuti nelle copertine e nei testi delle canzoni più recenti;
  10. La caccia al tesoro inizia… E non si tornerà più indietro!

Intrigante, vero? Il titolo della rubrica è appunto “I falsi miti“, e quindi immaginerete quale sia la mia opinione… Ma, anche se esiste si e no l’uno per cento che la leggenda sia vera, è comunque interessante esaminarne gli elementi, come un gioco, e vedere dove si va a parare. Perché le prossime puntate, dedicate agli “indizi” visuali e sonori, sono sicuro che faranno venire qualche dubbio anche ai più scettici…

Alla prossima! La P.I.D. vi aspetta!

27 pensieri riguardo “I falsi miti della musica #6 – P.I.D. (Paul Is Dead) – Prima parte

    1. Buongiorno a te! E’ una leggenda metropolitana parecchio diffusa, ci sono davvero infiniti siti e video che ne parlano: spero che con le prossime puntate, sugli “indizi”, la cosa possa risultare interessante!

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  1. Non non conoscevo questa storia, molto interessante.
    Proprio due sere fa ho visto in tv un programma che parla del lungo soggiorno dei Beatles in India e dell’avvicinamento con Maharishi Mahesh Yogi, soprattutto da parte di George Harrison, era il 1968

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  2. vedo che già con le date ci son delle basi per smontare questa leggenda metropolitana…
    il concorso per sosia è del febbraio ’67. Quindi non dovrebbero esserci apparizioni di macca dal 9.11.66 al febbraio ’67…
    le sessioni fotografiche e/o le incisioni, però, riprendono il 24 novembre 66…
    e poi la storia del dj di detroit a cui ha telefonato un tizio… non la sapevo ma se questi sono i punti di partenza mi sembra poca cosa… almeno finora… sono curioso di leggere il prosieguo per vedere se il mistero, come si suol dire, si infittisce… 🙂

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    1. Attenzione: quelle riportate in questo post non sono “prove”, ma elementi di contesto che costituiscono la griglia su cui i vari “indizi” ritrovati successivamente si dispongono. Ovvio che di prove vere e proprie non esistono, nè ora nè poi: ma tanti elementi, indizi, curiosità, che tutti assieme compongono un quadro che può suscitare qualche dubbio!

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