Io non so parlar di musica #6 – Velvet Underground

Sarà perché ormai le giornate lavorative sono sempre più simili a sessioni sadomaso (in cui, ovviamente, io recito controvoglia la parte “maso” e qualcuno di più in alto di me quella “sado”), ma oggi ho voglia di proporvi (senza parlarvene troppo… se no il titolo “Io non so parlar di musica” che ci sta a fare?) questo pezzo: “Venus in Furs“.

Canzone degli immensi Velvet Underground di Lou Redd e John Cale, è probabilmente uno dei loro vertici: ispirato al romanzo di Leopold von Sacher Masoch “Venere in pelliccia”, Lou Reed dà vita a un brano ipnotico, disturbato e disturbante. Perversione, morbosità, decadenza: il tessuto musicale, retto dal bordone della “ostrich guitar” di Reed (una chitarra con tutte le corde accordate sulla stessa nota), dalla insinuante viola elettrificata di Cale, e da un ritmo ossessivo e cadenzato, si fonde alla perfezione con la voce disadorna e impassibile di Lou, che incita e commenta la performance dei due amanti, prendendo prima le parti della dominatrice in lucidi stivali di cuoio, e poi del suo schiavo sessuale, che lecca le cinghie e assaggia lo schiocco della frusta. E, fra una strofa e l’altra, la disperazione dell’esistere.

I Velvet Underground dipingono un incubo metropolitano, malato e livido: e chissà, a sentirla e vederla allora, durante gli show dell’Exploding Plastic Inevitable di Warhol. mentre i ballerini Gerard Malanga e Mary Woronov, muniti di fruste, mimavano i personaggi del testo. Qualche spezzone si trova: ma esserci, signora mia, doveva essere davvero tutt’altra roba.

The Velvet Underground – “Venus in Furs

Shiny, shiny, shiny boots of leather
Whiplash girl child in the dark
Comes in bells, your servant, don’t forsake him
Strike, dear mistress, and cure his heart
Downy sins of streetlight fancies
Chase the costumes she shall wear
Ermine furs adorn the imperious
Severin, Severin awaits you there
I am tired, I am weary
I could sleep for a thousand years
A thousand dreams that would awake me
Different colors made of tears
Kiss the boot of shiny, shiny leather
Shiny leather in the dark
Tongue of thongs, the belt that does await you
Strike, dear mistress, and cure his heart
Severin, Severin, speak so slightly
Severin, down on your bended knee
Taste the whip, in love not given lightly
Taste the whip, now bleed for me
I am tired, I am weary
I could sleep for a thousand years
A thousand dreams that would awake me
Different colors made of tears
Shiny, shiny, shiny boots of leather
Whiplash girl child in the dark
Severin, your servant comes in bells, please don’t forsake him
Strike, dear mistress, and cure his heart
Tratto da: “The Velvet Underground & Nico” (1967)

3 pensieri riguardo “Io non so parlar di musica #6 – Velvet Underground

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