Ciao a tutti, vi segnalo un nuovo post, curato dal sottoscritto, in uscita oggi sul blogdellamusica.
Questa volta propongo un breve excursus sulla storia dei supporti per la distribuzione della musica: in parole povere, parleremo di piano rolls, cilindri di cera, dischi, cassette, cd e quant’altro.
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Nella prima metà dell’Ottocento, col trascorrere degli anni, e l’ampliarsi della platea medio-borghese, l’editoria musicale si trasforma in un’attività economicamente remunerativa. Le tirature della cosiddetta “sheet music” (partiture sia di singoli brani, che di raccolte e antologie – sacre o profane) sono molto alte, e negli Stati Uniti in alcuni casi raggiungono la ragguardevole cifra di mezzo milione di copie… Ma la maggior parte delle canzoni è ancora trasmessa per via indiretta, grazie alle performance itineranti, alle opere liriche e al Minstrel Show.
Il vero trionfo dell’editoria musicale avviene negli ultimi due decenni del Secolo: sono le affollate strade di New York – e, in particolare, il quadrilatero argutamente denominato “Tin Pan Alley” – a dare i natali alla prima catena di produzione organizzata e professionalmente integrata della storia.
Accanto alla tradizionale stampa e vendita di partiture, in questo scorcio di secolo le case editrici sono impegnate anche nel commercio dei rulli (piano rolls) per pianola… Continua a leggere
Molto interessante! Dopo anni sono tornato ad ascoltare i CD (il supporto che ha la mia stessa età!), ma temo che tra un po’ sarà inevitabile trovare una soluzione più “futuristica” tipo Spotify o qualcosa di simile…
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Io sono tornato a prendere in mano i vinili anche perché ne ho a centinaia… Ovviamente accostando il tutto a cd e Youtube!
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