25 Maggio 2005: l’ufficio dello sceriffo di Alameda (California) chiude ufficialmente il caso dell’omicidio di Meredith Hunter. Il fatto è noto: durante l’Altamont Free Concert del 1969, nel pieno della performance dei Rolling Stones, il diciottenne afroamericano Hunter – in preda a deliri allucinogeni – è colpito a morte da Alan Passaro, un membro degli Hell’s Angels, biker incautamente assunti dagli Stones come servizio d’ordine. Passaro – che avrebbe agito per autodifesa – è presto assolto; una successiva linea d’indagine, che voleva verificare la presenza di un secondo assalitore, è chiusa appunto nel 2005. I resti di Hunter riposano in una tomba anonima allo Skyview Memorial Lawn Cemetery di Vallejo.
26 Maggio 1920: a Jamestown (North Dakota), da una famiglia di emigrati scandinavi, nasce Norma Deloris Egstrom. A 17 anni fugge da casa: cantante dilettante, è notata da Benny Goodman ed entra nella sua band. Col nome d’arte di Peggy Lee nel 1944 inizia una carriera solista (cantante, ma anche attrice) di splendida fortuna: la sua voce e il suo stile sono perfetti e cristallini, al pari di quello delle immense Sarah Vaughan e Ella Fitzgerald. Fra le sue canzoni più famose, “Mañana”, “Why Don’t You Do Right?” e la sensualissima “Fever“… Canzone originariamente cantata da Little Willie John: vocalist che – guarda il caso – morirà proprio il 26 Maggio 1968, al quarantottesimo compleanno della Lee.
27 Maggio 2017: a Richmond Hill (Georgia) muore Greg Allman, chitarrista, organista, autore e voce principale (e che voce…) del gruppo souther rock Allman Brothers Band. Dopo aver lottato duramente per anni contro l’epatite C, e una successiva crisi respiratoria (e la dipendenza da farmaci), ci lascia a 70 per un tumore al fegato. Al funerale, centinaia di fans – vestiti in jeans e magliette, su espressa richiesta dello stesso Gregg – e l’ex presidente Jimmy Carter.
28 Maggio 1910: a Linden (Texas) nasce Aaron Thibeaux Walker. Dal 1920 al ’23 Aaron guida il grande bluesman cieco Blind Lemon Jefferson, amico di famiglia, per le strade di Dallas, e nel ’36 getta l’ancora a Los Angeles in cerca di fortuna. Assunto il nome d’arte di T-Bone Walker, elabora uno stile per chitarra elettrica costruito a somiglianza dei fiati, liquido, veloce e affine al jazz, e soprattutto moderno. A capo di una band di otto elementi, elegante e raffinato, con baffetti alla Clark Gable, ama stupire la platea con provocazioni impertinenti, strusciando la chitarra contro il corpo, tenendola dietro la schiena, o sfoggiando spaccate degne di un ginnasta… Proprio come farà, vent’anni dopo, Jimi Hendrix. Famosissima la sua “Stormy Monday“.
29 Maggio 1963: a Birmingham (UK) nasce Bayley Alexander Cooke, in arte Blaze Bayley. Cantante e autore, leader del gruppo metal Wolfsbane, nel 1994 si unisce come vocalist agli Iron Maiden, subentrando a Bruce Dickinson, che ha appena lasciato per dedicarsi a progetti personali. Nei Maiden rimarrà fino al 1999, incidendo due album: mal sopportato da alcuni membri del complesso, lascia il posto al rientrante Dickinson, e intraprende una carriera solista di alterna fortuna, fra ottimi risultati (“Silicon Messiah”) e rovinose cadute.
30 Maggio 1924: a L’Avana (Cuba) nasce Armando Peraza. Boxeur e giocatore di baseball dilettante, passa presto alla professione di percussionista nelle piccole band della capitale; nel 1949 emigra a New York al soldo di Charlie Parker, poi giunge in California, dove suona con Dizzy Gillespie, Charles Mingus e Dexter Gordon. Dal 1954, e per 12 anni, assieme al pianista George Shearing, Armando – in qualità di conguero e bongocero – diventa una delle stelle della craze afro-cubana: e a 48 anni, nel 1972, approda alla corte di Carlos Santana, dove rimane per circa un ventennio, scrivendo anche 16 canzoni, e collaborando in modo decisivo al periodo più eclettico del grande chitarrista.
31 Maggio 1999: a soli 36 ci lascia Massimo Riva. Chitarrista, cantante e autore, è noto ai più per la storica partnership con Vasco Rossi, e per la partecipazione alla Steve Rogers Band. Sono sue le musiche di successi vaschiani come “Non mi va”, “Vivere una favola”, “Vivere”, “Stupendo” e “Un gran bel film”. Muore nel suo appartamento in pieno centro storico di Bologna a causa di una crisi respiratoria, in seguito a un’iniezione fatale di eroina.