Domani avvenne: da lunedì 1° aprile 2024 a domenica 7 aprile

Quale musicista è nato oggi? Quale disco è uscito in quella data? Quale rocker è morto dieci anni fa? Ecco, per la settimana entrante, qualche risposta!

1° Aprile 1980: per la Ricordi esce “Sono solo canzonette“, settimo album di Edoardo Bennato. Pubblicato a solo un mese dal precedente “Uffa! Uffa!”, è un concept album che – ispirato alla storia di Peter Pan – intesse parecchie relazioni ironiche e polemiche con l’attualità. In scaletta, “Il rock di Capitan Uncino”, “L’isola che non c’è”, “Rockoccodrillo” e “Sono solo canzonette”.

2 Aprile 1979: a Boulder (Colorado) nasce Jesse Carmichael. Chitarrista e pianista, assieme a Adam Levine, Michael Madden e Ryan Dusick fonda i Kara’s Flowers: band che nel 2001 cambia nome in Maroon 5, e inizia una carriera stellare, costellata da tre Grammy e da vendite record. Jesse, tranne un breve periodo fra il 2012 e il ’14, è presente in tutta la loro discografia e storia.

3 Aprile 2004: a Corchiano (VT), a 62 anni, ci lascia Gabriella Ferri. Romana, inizia la carriera come interprete della tradizione locale: presto approda al Bagaglino, di cui diventa la cantante ufficiale, e inizia il lavoro per approntare una nuova canzone romanesca, a cavallo fra canone e autori moderni. Negli anni Settanta inizia una fruttuosa collaborazione con la Rai, dove esegue “Dove sta Zazà”, “Sempre”, “Vamp”: a causa di una forte depressione, la sua presenza pubblica inizia però a declinare, fino a culminare nella tragica morte, attribuita a una caduta accidentale da una finestra della sua casa.

4 Aprile 1954: a Roma nasce Fiorella Mannoia. Figlia d’arte, inizia la carriera come stuntwoman, debutta come cantante nel 1968 e attraversa gli anni Settanta senza particolari successi: la svolta arriva col fortunato duetto in “Pescatore” di Pierangelo Bertoli (1980) e con “Caffè nero bollente” (1981). Inizia così una carriera in costante crescendo, e che afferma Fiorella come una delle voci più riconoscibili e intense della canzone italiana, e come interprete di eccezionale carisma.

5 Aprile 2022: a Philadelphia, sua città di nascita, a 80 anni, ci lascia Bobby Rydell. Nato come Robert Louis Ridarelli, ennesimo clone fisico di Presley – e compagno di Frankie Avalon nella band Rocco and the Saints di Philadelphia – nel 1959 debutta nel mondo del disco grazie al brano “Kissin’ Time”. È l’inizio di una carriera che, condotta fra hit milionari e furbe cover (la versione americana di “Volare” di Domenico Modugno), produce 34 canzoni da Top40, e fa di Rydell uno dei più assidui frequentatori dei night club di Las Vegas.

6 Aprile 1953: a Berlino nasce Christopher Franke. Studioso di musica classica e composizione, nella capitale fonda uno studio di registrazione, che in breve diventa luogo di ritrovo dell’avanguardia: qui incontra Edgar Froese e Peter Baumann, con cui nel 1967 dà vita ai Tangerine Dream… Band considerata fra le principali esponenti del cosiddetto “krautrock” e del rock elettronico. Con i Tangerine Dream, Christopher resta sino al 1987: di rilievo la composizione, in solitudine, di colonne sonore per il cinema e la tv (fra cui quella della serie “Babylon 5”).

7 Aprile 1994: a Canvey Island (UK), per un linfoma, ci lascia Lee Brilleaux. Nato 42 anni prima in Sudafrica, e arrivato in Gran Bretagna a 13 anni, nel 1971 fonda – assieme a Wilko Johnson – i Dr. Feelgood: leggendaria band di pub rock in cui Lee ricopre il ruolo di cantante, frontman, co-autore e armonicista.

I miei dischi dell’anno #8 – Il 1972

Eccoci a una nuova puntata della rubrica “I miei dischi dell’anno”: siamo ora arrivati al 1972, giusto giusto 50 anni fa.

Rispetto al 1971, cambia poco (e meno male!): la tavolozza stilistica è sempre ampia, esaustiva ed impressionante, per qualità e quantità. Sarà perché, per gusti e storia, conosco bene questo periodo, sarà perché oggettivamente la ricchezza è tanta, ma faccio fatica a limitare i miei elenchi a “pochi” nomi e titoli. I generi sono praticamente tutti presenti, dal folk al Soul, dal pop all’hard rock, anche se i figli prediletti di quegli anni sono soprattutto due: il Progressive (e qui troviamo Jethro Tull, Yes, Gentle Giant, Genesis, Emerson Lake & Palmer) e il Krautrock, in tutte le sue declinazioni: le “sinfonie cosmiche” di Klaus Schulze, l’iper-realismo ossessivo di Neu!, la psichedelia elettronica dei Tangerine Dream, lo space-hard rock degli Hawkwind e le cupe astrazioni dei Can. Continua a leggere “I miei dischi dell’anno #8 – Il 1972”