Richard “Rick” Davies (Swindon, 22 luglio 1944 – New York, 6 settembre 2025)
Tastierista, autore, cantante e co-leader dei britannici Supertramp
Richard “Rick” Davies (Swindon, 22 luglio 1944 – New York, 6 settembre 2025)
Tastierista, autore, cantante e co-leader dei britannici Supertramp
Quale musicista è nato oggi? Quale disco è uscito in quella data? Quale rocker è morto dieci anni fa? Ecco, per la settimana entrante, qualche risposta!
19 Maggio 1979: “Breakfast in America“, sesto album degli inglesi Supertramp, raggiunge il primo posto della classifica statunitense. Questo disco, scritto interamente da Rick Davies e Roger Hodgson, segna il passaggio dallo stile prog della prima fase a un sound più commerciale, e vende oltre 18 milioni di copie in tutto il mondo. In scaletta, oltre alla title track, “The Logical Song“, “Goodbye Stranger” e “Take the Long Way Home“.
20 Maggio 2001: a Roma ci lascia Renato Carosone. Nato 81 anni prima a Napoli col cognome di Carusone (con la “u”), apprende prestissimo il mestiere di pianista: diplomato al conservatorio, dopo una lunga esperienza nelle colonie africane d’Italia, torna in patria e nel ’49 – dopo l’incontro con il chitarrista Van Wood – nasce il Trio Carosone… Che dopo cinque anni, anche grazie al paroliere Nisa, trova la sua strada in canzoni in napoletano ricche di humour e leggerezza, ispirate al boogie e allo swing, che ottengono enorme successo e sbarcano anche negli Stati Uniti. Dopo il ’59 Carosone si ritira improvvisamente dalle scene: ma negli anni tornerà più volte a farsi notare, con concerti, comparsate e omaggi, e sempre mostrando una grandissima verve.
21 Maggio 1940: a Norwich (UK) nasce Tony Sheridan. Cantante rock’n’roll, nel 1960 si stabilisce per tre anni a Amburgo, dove ha modo di suonare più volte con gli ancora sconosciuti Beatles: tanto che nel ’62, per accompagnare il suo esordio su vinile (il singolo “My Bonnie”), sceglie proprio i quattro di Liverpool, sotto lo pseudonimo di Beat Brothers… Il disco, arrivato anche nel Regno Unito, segnerà la prima affermazione dei Beatles.
22 Maggio 2020: a Conakry (Guinea), a 70 anni, muore Mory Kanté. Il più giovane di 38 (!) fratelli e fratellastri, è presto iniziato alla tradizione dei griot, i cantori itineranti del Sahel: durante gli anni Settanta completa la sua formazione, e nel 1981 inizia la carriera solista. Arrivato in Francia, nel 1987 ottiene un successo strepitoso con “Yéké Yéké”, tutt’ora il singolo africano più venduto al mondo. Nei decenni seguenti Mory effettua vari tour mondiali, e si adopera per sostenere la musica africana e sviluppare progetti di solidarietà.
23 Maggio 1969: per la Polydor esce “Tommy“, quarto album degli inglesi Who. Questo doppio lp è una delle prime rock opera della storia: una sequenza di canzoni in cui viene narrata la storia di un ragazzo sordo, cieco e muto che si scopre mago dei flipper: venerato come un messia, può curare miracolosamente qualunque malattia… Ma non se stesso. Abbandonato da suoi seguaci, potrà scrollarsi da dosso paure e limiti, diventando finalmente libero. Tutto, in questo disco, celebra il suo tempo: il percorso di passione e redenzione, i traumi infantili, le droghe, la musica come “vibrazione positiva”, l’adorazione delle folle e la difficoltà di essere una star. In scaletta, “Acid Queen”, “Pinball Wizard”, “I’m Free” e “We’re Not Gonna Take It”.
24 Maggio 1965: a Helena (Arkansas), a 57 anni, muore Rice Miller, in arte Sonny Boy Williamson II. Armonicista e cantante blues, spende gli anni Quaranta suonando nel Sud, dove diventa una piccola star: nel ’55 arrivano i primi successi nazionali, e negli anni Sessanta sbarca in Inghilterra, richiamato dai fanatici del blues revival, dove Animals e Yardbirds saranno sue fiere backing bands. La tecnica è notevolissima, ma altrettanto considerevole è il talento di showman, frutto della lunga esperienza on the road.
25 Maggio 2003: a Los Angeles, a soli 27 anni, per overdose da stupefacenti, ci lascia Jeremy Ward: ideatore e mente del gruppo dub De Facto, e fondatore dell’eclettica band indie The Mars Volta, in cui esercita il ruolo di addetto al sampling. Una curiosità: il secondo album dei Mars Volta, “Frances the Mute”, prende ispirazione da un diario incompleto che proprio Ward aveva trovato per caso mentre lavorava come ufficiale giudiziario!
28 Marzo 1922: a Fondi (Terra di Lavoro, ora Latina), giusto 100 anni fa, nasce Felice Chiusano. Chitarrista e batterista, ottiene il primo impiego presso la EIAR come cantante a disposizione delle orchestre radiofoniche: nel 1941 entra nel Quartetto Ritmo, che cambia subito nome in Quartetto Cetra, e in cui Chiusano resta fino alla morte, avvenuta nel 1990. Per intenderci, Chiusano è il calvo del quartetto!
29 Marzo 1979: per la A&M Records esce “Breakfast in America“, il sesto album del gruppo inglese Supertramp. Questo disco, scritto interamente da Rick Davies e Roger Hodgson, segna il passaggio dallo stile prog della prima fase a un sound più commerciale, e vende oltre 18 milioni di copie in tutto il mondo. In scaletta, oltre alla title track, “The Logical Song“, “Goodbye Stranger” e “Take the Long Way Home“. Famosa la copertina, con una veduta surreale di New York in cui la Statua della Libertà (interpretata da un’attrice) regge un succo d’arancia e un menù, e i grattacieli sono ricavati da confezioni alimentari.
30 Marzo 1967: presso i Chelsea Manor Studios il fotografo Michael Cooper immortala i Beatles per la realizzazione di quella che diventerà la celeberrima copertina di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”. Una delle realizzazioni pop più iconiche della storia raffigura i Beatles, vestiti come una band da parata coloratissima e psichedelica, circondati da un collage di più di 70 personaggi (fra cui Einstein, Brando, Marx, Poe, Lenny Bruce, Lewis Carrol, Mae West)… Il pubblico ideale davanti a cui avrebbero sognato di esibirsi. La copertina, inoltre, conterrebbe parecchie “prove” a supporto della teoria cospirazionista “Paul is Dead”.
31 Marzo 1948: ad Amsterdam nasce Thijs van Leer. Cantante, organista, flautista e autore, nel 1970 diventa noto come frontman e fondatore dei Focus, uno dei pochissimi gruppi olandesi famosi a livello mondiale. Il loro è uno prog ibrido, che unisce elementi classicheggianti a riff chitarristici e al caratteristico jodeling di van Leer.
1° Aprile 1984: a Los Angeles, a causa di una una revolverata, esplosa dal padre al termine dell’ennesima e burrascosa lite, ci lascia Marvin Gaye. Session man e autore in forze alla Tamla, passa al canto e trova il successo con pezzi come “Pride and Joy”, “How Sweet It is (To Be Loved by You)” e “I’ll Be Doggone”, e prosegue trionfalmente con “I Heard it Through the Grapevine” e “Sexual healing”… Ma il padre, tiranno domestico di inaudita crudeltà, non lascerà mai in pace il figlio, fino a segnarne la drammatica fine, a soli 45 anni.
2 Aprile 1942: a Lawton (Oklahoma) nasce Claude Russell Bridges, in arte Leon Russell. Polistrumentista, autore e produttore, nella sua carriera – iniziata come session man, e poi sviluppatasi in modo autonomo – ha composto alcuni top single come “A Song for You”, “This Masquerade” e “Tight Rope”, ha suonato negli album di Beach Boys, Dylan, Sinatra, Tina Turner, Rolling Stones, Joe Cocker, Eric Clapton, Ray Charles, e ha avuto anche una carriera solista di buon livello.
3 Aprile 1950: a New York, all’età di cinquant’anni, per un attacco cardiaco, ci lascia Kurt Weill. Il geniale compositore ha scritto la storia del musical tedesco prima (“L’opera da tre soldi” e “Mahagonny”, sempre con Bertolt Brecht) e americano poi (“The Fireband of Florence” e “Knickerbocker Holiday”), attraverso una tessitura sonora originalissima, contaminata da foxtrot, sincopi, dissonanze, canto e recitazione. Il rock e il pop attingeranno ad alcune sue composizioni, come farà Bobby Darin con “Mack the Knife” e Jim Morrison con “Alabama Song”.
20 Luglio 1940: Billboard, rivista settimanale di annunci a tema spettacolo, pubblica la sua prima “Hit Parade”, ovvero la Music Popularity Chart, classifica dedicata alle canzoni più ascoltate. La pagina raccoglie tre liste separate: “Songs with most radio plays”, “National and regional best selling retail records”, e “Leading music machine records”. Il primo “numero uno” della storia è assegnato a “I’ll Never Smile Again” della Tommy Dorsey Orchestra (con alla voce un certo Frank Sinatra). E sono passati 80 anni!
21 Luglio 1987: per la Geffen esce “Appetite for Destruction“, album d’esordio della rock band Guns N’Roses. Prodotto da Mike Clink, e costato circa 370.000 dollari, ha venduto oltre 30 milioni di copie, ed è uno dei maggiori successi di tutti i tempi: la prima edizione, con un trucido quadro di Robert Williams in copertina, è subito ritirata e sostituita con quella raffigurante un tatuaggio di Axl Rose. Simbolo di un rock stradaiolo e sporco, grondante archetipi e chitarre ruggenti, presenta in scaletta hit come “Welcome to the Jungle”, “Paradise City”, “Sweet Child o’Mine” e “It’s so Easy”.
22 Luglio 1944: a Swindon (UK) nasce Rick Davies. Pianista autodidatta, a fine anni Sessanta – grazie al mecenate Stanley August Miesegaes – riesce a diventare musicista professionista, e incontra il cantante e chitarrista Roger Hodgson, con cui fonda i Supertramp. Nel celebre gruppo pop-rock Rick ricopre il ruolo di tastierista e cantante, oltre che di autore di una buona fetta del repertorio: ed è l’unico membro presente in tutte le sue mutevoli incarnazioni.
23 Luglio 1971: a Decatur (Illinois) vede la luce Alison Krauss. Bambina prodigio, a 5 anni suona il violino, a 8 partecipa a talent show locali e a 13 vince il campionato di fiddle bluegrass. Nel 1989 pubblica il suo album d’esordio, e a 19 anni vince un Grammy Award per la musica Old Time… Il primo di 27! Il suo talento al violino, unito a una voce angelica e a un sincero rispetto della tradizione, ne hanno fatto l’eroina moderna del bluegrass. Ma non sono mancati indovinati sconfinamenti in territori stranieri, come l’applaudito album in coppia con Robert Plant, “Raising Sand”.
24 Luglio 1965: “Mr Tambourine Man“, nella versione dei Byrds, raggiunge il primo posto della classifica britannica. Il pezzo – un (ancora) inedito di Bob Dylan – è portato in studio dal manager dei Byrds, Jim Dickson, con l’idea di giocarci un po’ su: ed è il classico colpo di fortuna che cambia la storia. Nelle mani di Crosby e soci il pezzo cambia veste: dal 2/4, il tempo si sposta su un beat in 4/4, e le chitarre inseriscono il jack. Successo mondiale, apre le porte al cosiddetto “folk rock”, su cui lo stesso Dylan, Paul Simon e Animals costruiranno le loro fortune.
25 Luglio 1983: a Los Angeles, a soli 58 anni, ci lascia Willa Mae “Big Mama” Thornton. Artista dalla mole imponente (1 metro e 82 per circa 130 chili!) e dalla straripante carnalità, e capace di un contralto cupo e ruggente, è l’unica, vera e credibile erede delle Red Hot Mamas. Al seguito di Johnny Otis pubblica classici teneri e impetuosi dell’espressionismo blues, come “They Call Me Big Mama” e “I Smell a Rat”, l’autografa “Ball and Chain” (proposta ai rocker da Janis Joplin) e il suo unico, sorprendente successo, “Hound Dog” (1953), riadattata da Presley nel 1956.
26 Luglio 1943: a Dartford (Kent, UK) nasce Michael Philip “Mick” Jagger. Beh, che dire… La storia del rock nella “sua satanica persona”! Oltre alla marea di canzoni scritte con il collega Keith Richards dei Rolling Stones, Mick ha avuto tre mogli (e ogni volta con una maggiore differenza di età!), otto figli, è bisnonno della piccola Ezra Key, ha recitato in una manciata di film e venne anche preso in considerazione per interpretare Alex in “A Clockwork Orange”.