Domani avvenne: da lunedì 8 febbraio 2021 a domenica 14 febbraio

8 Febbraio 1990: a Santa Clarita (California) ci lascia Del Shannon. Nato in Michigan come Charles Weedon Westover, da musicista quasi sconosciuto balza agli onori del mondo col singolo “Runaway” (1961), che ottiene un successo clamoroso e arriva in testa alla classifica USA. Ma la festa dura poco: pian piano la sua carriera si sgretola, e iniziano i problemi con l’alcol: e, dopo qualche tentativo di rientrare nel giro, arriva prima la depressione, e poi un colpo di pistola al viso. Aveva 56 anni.

9 Febbraio 1961: i Beatles suonano, per la prima volta, al Cavern Club di Liverpool. Lennon – con McCartney ancora ai box – era già stato qui con i vecchi Quarrymen il 7 Agosto 1957: ma ora, appunto, si tratta dei Beatles. Seguiranno altre 292 serate!

10 Febbraio 1947: a Meridian (Mississippi) nasce Chris Etheridge. Bassista e compositore, è stato membro delle band country-rock International Submarine Band e Flying Burrito Brothers, e apprezzato turnista (ha lavorato con Ry Cooder, Judy Collins, Johnny Winter, Jackson Browne e The Byrds).

11 Febbraio 1965: la diciottenne parrucchiera Maureen Cox – assidua frequentatrice del Cavern Club di Liverpool – sposa il batterista dei Beatles, Ringo Starr. Dopo tre figli, e aver intrapreso la carriera di modella, nel 1975 Maureen lascia Ringo, e la coppia divorzia: ma, dopo un periodo difficile, funestato da un suo tentato suicidio, i due torneranno a rapporti di affettuosa amicizia.

12 Febbraio 2014: a Bentivoglio (BO) muore Roberto “Freak” Antoni. Ideatore, paroliere e frontman del gruppo anarco-punk-demenziale degli Skiantos, ma non solo: collaboratore della rivista “Frigidaire”, componente del surreale gruppo “Beppe Starnazza e i Vortici”, scrittore, attore in film underground, conduttore radiofonico e pensatore irriverente. Malato di cancro all’intestino, ci lascia a 59 anni.

13 Febbraio 1961: a Washington D.C. nasce Henry Lawrence Garfield, in arte Henry Rollins. Dopo un’infanzia da brividi (molestie sessuali, depressione e iperattivismo), e i primi approcci con il punk, nel 1981 entra nei Black Flag, con cui resta sino all’86 diventandone autore e frontman. Nel 1987 debutta come solista: il suo è un un rock scalmanato e selvatico, dove dietro a impressionanti barricate sonore e performance vocali estreme, Rollins dà libero sfogo a liriche strabordanti frustrazione, dolore e rabbia.

14 Febbraio 1970: durante il tour per la promozione del doppio vinile “Tommy”, gli Who suonano all’Università di Leeds, e incidono la performance. Il disco “Live at Leeds“, pubblicato poco più di 3 mesi dopo, raccoglie solo una parte della scaletta: ma, negli anni, arriveranno prima la più lunga edizione rimasterizzata, e infine quella deluxe, con l’intera esibizione. Ed è un bene, visto che si tratta di uno dei più intensi concerti della storia del rock.

Skiantos – “MONO tono”

Siete un pubblico di merda!

È ora di finirla con la musica fatta solo da chi sa suonare, è ora di suonare senza sapere suonare, continuando a suonare senza, per carità, imparare a suonare” (Freak Antoni)

E beh, come dichiarazione d’intenti è di quelle belle chiare: un “anyone can do it” alla massima potenza, vero, e orbo delle volpate modaiole di Malcolm McLaren. Perché, quando gli Skiantos se ne escono con quest’annuncio memorabile, mica siamo a Londra, capitale delle spille da balia e delle magliette strappate vendute a prezzi da Carnaby Street: ma a Bologna, città quanto mai solida e di buon senso, ma sempre attraversata da una vena di irriverente e vulcanica follia.

I compari (ma non “compagni”) Freak Antoni, Jimmy Bellafronte e Dandy Bestia, nel ‘78 sganciano nei negozi una bomba sotto forma di vinile: “MONO tono“, disco definito da loro stessi di “rock demenziale” e che (qualcuno se ne faccia una ragione), è fra le cose più intelligenti e geniali di sempre, e un disco sicuramente seminale. Una presa di posizione beffarda e ironica dal chiaro significato politico: ma che con “Tribuna Elettorale”, le sezioni dei partiti e il “turarsi il naso” di montanelliana memoria ha nulla a che fare… Più che turarsi il naso, secondo gli Skiantos occorre vomitare sarcasmo e scardinare il buonsenso: e, forse non a caso, le prime copie del vinile sono stampate in un inquietante “color giallo vomito” [1].

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