25 Aprile – Fra Asti, Torino e Iran

Ciao a tutti. E’ un periodo un po’ complicato (niente di mortale, intendiamoci…) ma fra grane con la mamma, lontana ma che ha bisogno, sempre di più, e un lavoro d’ufficio che in questi giorni mi sta lasciando pochissime energie (si, capita anche davanti a una scrivania di essere stremati!), ho pochissimo tempo da dedicare al Blog… Sia per scrivere, che per leggere i vostri spunti.

Voglio comunque salutarvi tutti, e augurare un buon 25 Aprile: che non sia solo retorica e vuota polemica (scenario più che probabile), ma un giorno in cui ci si possa ricordare cosa davvero è la libertà, quanto è difficile conquistarla e quanto è facile perderla.

Allego così questo breve video, in cui una ragazza intona, in lingua persiana, alcuni versi di “Bella ciao“, in omaggio a Masha Amini: la cui morte per mano della polizia religiosa di Teheran, nel 2022, scatenò proteste e indignazione, poi finite – come sempre – nel sangue o nell’indifferenza.

Senza retorica, buon 25 Aprile a tutti

Libertà è partecipazione

So benissimo che il 25 Aprile non è, come molta “narrazione” di parte vuol sostenere, la festa della libertà, ma della Liberazione… Ma so anche che liberazione e libertà vanno – e soprattutto devono andare – di pari passo, e che senza una non c’è l’altra.

Cosa potrei dire di non retorico? Niente! Meglio lasciar la parola a Giorgio Gaber, un vero artista e un intellettuale libero, e che di banalità (se è successo) ne ha dette ben poche: e che anche sulla questione “libertà” ha scritto parole che condivido, e condivido appieno.

Buona festa a tutti.

La libertà non è stare sopra un albero

Non è neanche avere un’opinione

La libertà non è uno spazio libero

La libertà è partecipazione