I miei dischi dell’anno #25 – Il 1965

Ciao a tutti, e ben trovati a un nuovo appuntamento della rubrica “I miei dischi dell’anno“: e come sempre, a Gennaio, riavvolgiamo il nastro fino agli anni Sessanta. E’ ora la volta del 1965: anno dell’assassinio di Malcolm X, dell’inizio della Guerra del Vietnam, dello storico intervento chirurgico per la separazione di due gemelle siamesi, dell’inaugurazione del Traforo del Monte Bianco, della chiusura del Concilio Vaticano Secondo, di “Per qualche dollaro in più” e della prima edizione di Giochi Senza Frontiere.

Per la pop music, inizia il triennio d’oro: quello in cui viene costruita l’intera mitologia rock a venire, star e generi compresi, e in cui si afferma un nuovo modello socio-musicale con effetti ancora visibili al giorno d’oggi. In quest’anno la British Invasion giunge a piena maturazione: come nel ’64, la produzione americana (che fino a due anni prima dominava incontrastata) si trova a combattere palmo palmo per difendere una quota di mercato ridotta bruscamente del 40%, il tutto a vantaggio degli artisti inglesi, che riescono a piazzare una hit dopo l’altra e a vendere paccate di singoli e album. Solo Bob Dylan riesce a tener testa: e da lui, e dalla famosa “svolta elettrica” di Newport, inizierà una nuova rivoluzione.

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Domani avvenne: da lunedì 7 ottobre 2024 a domenica 13 ottobre

Quale musicista è nato oggi? Quale disco è uscito in quella data? Quale rocker è morto dieci anni fa? Ecco, per la settimana entrante, qualche risposta!

7 Ottobre 1996: per la One Little Indian esce “Stoosh“, secondo album della band britannica Skunk Anansie. Con questo lavoro il gruppo della amazzone nera calva Skin trova la via per il successo, attraverso un rock rabbioso infiorettato di spunti folk, punk e funk, e liriche fortemente politicizzate: in scaletta, “Yes It’s Fucking Political”, “Hedonism”, “Twisted” e “Brazen”.

8 Ottobre 2015: a Londra, a 64 anni, ci lascia Jim Diamond. Cantante, passa dalle prime blues band inglesi a complessi hard rock, ma deve attendere 15 anni prima di trovare la sua strada: nel 1981, assieme al pianista e tastierista Tony Hymas e al batterista Simon Phillips, forma il gruppo Ph.D, che ottiene un’improvvisa e clamorosa notorietà col singolo “I Won’t Let You Down”, seguito dall’altrettanto famoso “I Didn’t Know”. La successiva carriera solista, anche se non raggiungerà più i picchi degli anni Ottanta, continuerà a regalargli soddisfazioni.

9 Ottobre 1944: a Chiswick (UK) nasce John Entwistle. Dopo inizi un po’ ondivaghi (piano, tromba, chitarra e corno), passa al basso elettrico, e conosce il chitarrista Pete Townshend: nei corridoi della scuola i due incontrano il cantante Roger Daltrey, attivo nella band Detours, e uniscono le forze. Con il successivo ingresso del batterista Keith Moon nascono, nel 1964, The Who, uno dei gruppi più di successo e influenti della storia, in cui John ricopre il ruolo di bassista capace di snocciolare vigorose frasi dal sapore chitarristico. Assieme al fenomenale batterista Keith Moon, John formula una sezione ritmica da urlo.

10 Ottobre 1969: per la Pye Records esce “Arthur (Or the Decline and Fall of the British Empire)“, settimo album della band inglese The Kinks. Concepito come opera rock per uno sceneggiato tv mai andato in onda, questo disco, attraverso la storia del protagonista (ispirato al cognato di Ray Davies) ricostruisce diversi aspetti socio-culturali della società britannica del dopoguerra. Uno dei primi concept album della storia, “Arthur” accosta malinconia, umorismo e satira, e riferimenti musicali al music hall, al folk, al jazz da ballo e al blues.

11 Ottobre 1919: a Pittsburgh (Pennsylvania) nasce Arthur “Art” Blakey. Cresciuto in una famiglia problematica, inizia presto a dedicarsi alla musica: batterista, nel 1940 entra nella band di Fletcher Henderson, e dal ’43 è ingaggiato da Billy Eckstine, a fianco di fuoriclasse come Charlie Parker, Dizzy Gillespie e Sarah Vaughan. Nel ’55, lasciato il Be Bop, assieme a Horace Silver fonda i Jazz Messangers, dediti alla formula Hard Bop, e con cui collaborano decine di grandi jazzisti. Con Max Roach, Kenny Clarke e Buddy Rich, Art fa parte del gotha della batteria jazz moderna.

12 Ottobre 1997: a Monterey (California), a soli 54 anni, muore John Deutschendorf Jr., in arte John Denver. Figlio di un istruttore di volo di origine tedesca, si appassiona alla musica e adotta il suo pseudonimo come omaggio alla capitale del Colorado. Nel 1969 debutta come solista, e nel ’71 raggiunge il successo nazionale grazie a brani di ispirazione country come “Take Me Home, Country Roads” e “Rocky Mountain High”, diventati negli anni evergreen: successo che continua ininterrotto fino al suo decesso, avvenuto – per cause mai del tutto chiarite – a bordo di un aereo che sta pilotando.

13 Ottobre 1944: a Brooklyn nasce Robert Lamm. Polistrumentista e autore, a metà degli anni Sessanta raggiunge Walter Parazaider, James Pankow e Terry Kath in una band che – dal primo “The Big Thing” – nel ’68 assume il nome definitivo di Chicago: gruppo famosissimo, che attraversa 50 anni di musica sperimentando stili e formazioni, e di cui Lamm è ancor oggi membro attivo.

Domani avvenne: da lunedì 29 luglio 2024 a domenica 4 agosto

Quale musicista è nato oggi? Quale disco è uscito in quella data? Quale rocker è morto dieci anni fa? Ecco, per la settimana entrante, qualche risposta!

29 Luglio 1966: alla Twisted Wheel Hall di Manchester, a soli 13 giorni dalla loro nascita, i Cream di Clapton, Baker e Bruce debuttano ufficialmente sulle scene. Il repertorio è costituito da cover blues come “Spoonful”, “Crossroads” e “I’m So Glad”: una sorta di “riscaldamento” per l’esordio in grande stile, due sere dopo, al sesto National Jazz and Blues Festival di Londra.

30 Luglio 1941: a Ottawa (Canada), da una famiglia di origini greche e libanesi, nasce Paul Anka. Portato a New York per un’audizione, ancora sedicenne, presenta ai discografici l’autografa “Diana”: pezzo che, inciso nel 1957, diventa un istantaneo “numero 1” nelle chart di mezzo mondo, arrivando a vendere la cifra pazzesca di nove milioni di pezzi! Talentuoso e brillante, si dimostra uno degli autori più di successo della sua generazione, con brani come “It’s Time to Cry”, “It Doesn’t Matter Anymore” e “Put Your Head on My Shoulder”.

31 Luglio 2010: a 99 anni suonati, a New York, ci lascia “Mitch” Miller. Durante i suoi anni alla Columbia, Mitch diventa uno dei simboli del nuovo mestiere del producer: se un certo brano sarà un successo o un flop, a deciderlo non sarà l’artista o l’autore, ma chi siede in sala di registrazione e negli uffici. Per ogni cantante occorre approntare una precisa strategia di mercato, un complesso intrecciarsi di voci, volti, atteggiamenti, sound, arrangiamenti e promozione televisiva. Il suo show tv “Sing along with Mitch” apre inoltre la strada al moderno karaoke televisivo.

1° Agosto 1969: nel parco dell’ippodromo Atlantic City Race Course si apre la tre giorni dello US Atlantic City Pop Festival. Davanti a centomila persone suonano Tim Buckley, Byrds, Joe Cocker, Janis Joplin, Jefferson Airplane, Joni Mitchell, Frank Zappa e Santana: nonostante i numeri importanti, e gli artisti coinvolti, questo festival è uno dei meno noti, soverchiato com’è da quello di Woodstock, che si svolge a sole due settimane di distanza (e cui ho dedicato QUESTO post).

2 Agosto 1951: a Hackensack (New Jersey) nasce Joe Lynn Turner. Cantante di ambito rock AOR, nel 1980 è chiamato alla corte dei Rainbow di Blackmore, con cui incide tre album; passa poi ai Rising Force di Yngwie J. Malmsteen, ed è successivamente assunto dai Deep Purple, anche se per lo spazio di un solo disco. Ampia la sua discografia solista.

3 Agosto 1979: per la Sire Records esce “Fear of Music“, terzo album degli statunitensi Talking Heads. Prodotti da Brian Eno, David Byrne e soci approntano uno spigoloso mix di ritmi disco, funk robotico, rock tradizionale, richiami afro e descrittivismo musicale. In scaletta, “I Zimbra”, “Cities”, “Memories Can Wait” e “Life During Wartime”.

4 Agosto 1964: per la IBC esce “You Really Got Me“, terzo singolo degli inglesi The Kinks. Scritto da Ray Davies, si basa su uno dei riff più riconoscibili di tutti i tempi, di due soli, semplici, roboanti power chord: essenziale, accattivante e diretto. Il pezzo raggiunge in fretta la vetta della classifica inglese, ed entra anche nella Top 10 statunitense, decretando il successo della band, e diventando la colonna sonora dei party dei college.

Domani avvenne: da lunedì 17 giugno 2024 a domenica 23 giugno

Quale musicista è nato oggi? Quale disco è uscito in quella data? Quale rocker è morto dieci anni fa? Ecco, per la settimana entrante, qualche risposta!

17 Giugno 1969: per la RCA esce “From Elvis in Memphis“, ventottesimo album di Presley. Dopo un decennio di bolse colonne sonore di altrettanto bolsi film, Elvis – rivitalizzato dallo speciale televisivo della NBC di pochi mesi prima – torna in studio e sforna uno degli lp più vitali e a fuoco della sua carriera, ricco com’è di brani provenienti dal repertorio country/soul ispirati al blues, e di una cazzimma vocale degna dei tempi migliori. In scaletta, la famosa “In the Ghetto”.

18 Giugno 2011: a Palm Beach (California), a 69 anni, ci lascia Clarence Clemmons. Saxofonista di iniziale ispirazione jazz, nel 1971 conosce il giovane Bruce Springsteen, e l’anno dopo entra in pianta stabile nella sua band. “Big Man” diventa uno dei punti fissi del complesso stabile di Bruce, “The E Street Band“, assieme a Garry Tallent, Roy Bittan, Little Steven e Max Weinberg, e suona in tutti i dischi del Boss.

19 Giugno 1964: per la Columbia esce “The House of the Rising Sun“, singolo degli inglesi The Animals. Rilettura di una vecchia ballata , è la canzone che per prima adatta il folk al rock, prendendo a prestito un brano dal patrimonio popolare, rifinendone la melodia, e trasportando il tutto sull’organico di piccolo complesso elettrico. Questa canzone, simbolo della British Invasion, sbanca anche negli Stati Uniti, e lancia gli Animals verso il successo mondiale.

20 Giugno 1954: a Chicago, in una famiglia di immigrati polacchi, nasce Michael Anthony Sobolewski. Promettente atleta, ma anche attratto dalla musica, sceglie la strada di bassista elettrico e inizia a suonare in gruppi locali, fino all’incontro con i fratelli Van Halen: nel 1974 la band si stabilizza, e nel ’77 firma il primo contratto discografico. Con i Van Halen, Michael resta sino al ’98, nel ruolo di bassista e di esecutore di potenti armonie vocali: dopo lo scioglimento dei Van Halen, fonda il supergruppo dei Chickenfoot.

21 Giugno 1944: a Fortis Green (UK) nasce Ray Davies. Cantante, autore e musicista, assieme al fratello Dave, nel 1962, fonda The Kinks: band che, nel ’64, con il singolo “You Really Got Me”, arriva al successo, e inaugura una carriera che – lasciata alle spalle la rabbia generazionale degli esordi – si sposta verso una formula originale, a cavallo fra music hall, folk, jazz da ballo e blues, in cui descrive con perizia da entomologo e ironia la società inglese. Con i Kinks, anche se in perenne lite col fratello, rimane per tutta la carriera.

22 Giugno 1936: a Brownsville (Texas) nasce Kristofer Kristoffer, in arte Kris Kristofferson. Autore e cantante di spirito country, entra nel mondo della musica in modo decisamente originale: grazie al suo brevetto di pilota di elicottero, atterra direttamente nel giardino della villa del suo mito Johnny Cash e gli consegna il nastro di una sua canzone! Artista poliedrico, ma dalla carriera minata dall’abuso di alcol, è anche un bravo attore: recita infatti con Scorsese, Cimino, Burton e Peckinpah. E’ stato anche fidanzato di Janis Joplin, che ha portato al successo la sua “Me and Bobby McGee”.

23 Giugno 1984: “The Reflex“, singolo dei Duran Duran estratto dall’album “Seven and the Ragged Tiger”, arriva al primo posto nella classifica statunitense: è la prima volta che la band di Simon Le Bon e di Andy Taylor ottiene questo risultato.

Domani avvenne: da lunedì 31 gennaio 2022 a domenica 6 febbraio

31 Gennaio 1937: a Baltimora (Maryland) nasce Philip Glass. Partendo dalla musica classica, alla fine degli anni Sessanta Philip sviluppa – in parallelo ad artisti come Steve Reich, La Monte Young e Terry Riley – uno stile spoglio e astratto, denominato minimalismo… Corrente da cui si stacca presto, abbracciando forme più vicine al sinfonismo e alle culture musicali extraeuropee. La sua produzione comprende anche colonne sonore (celebre quella di “Koyaanisqatsi), composizioni per balletti e performance, e collaborazioni con artisti pop e rock (David Bowie e Brian Eno).

1° Febbraio 1967: per la RCA Victor esce “Surrealstic Pillow“, il secondo album del gruppo californiano dei Jefferson Airplane. Dopo un primo disco timido e incerto, gli Airplane ora sono al gran completo, con l’ingresso della cantante Grace Slick, in arrivo dai Great Society: la Slick porta in dote due canzoni – “Somebody to Love” e “White Rabbit” – che presto, assieme al disco, diventano il simbolo della psichedelia, e dei frikkettoni di San Francisco. Il titolo deriva da un’osservazione di Gerry Garcia, che ascoltando i pezzi disse che «suonavano surreali come un cuscino».

2 Febbraio 1942: a Blackpool (UK) nasce Graham Nash. Cantante, autore e polistrumentista, nel 1962 è fra i fondatori degli Hollies, uno dei gruppi di maggior successo della British Invasion; nel 1968, in tour negli States, conosce David Crosby dei Byrds, con cui poco tempo dopo formerà il celebre trio di Crosby, Stills e Nash (con l’occasionale presenza di Neil Young).

3 Febbraio 1947: a Muswell Hill (UK) nasce Dave Davies. Cantante e chitarrista, nel 1964 assieme al fratello Ray fonda i Kinks, uno dei complessi più influenti della British Invasion: la loro “You Really Got Me” è una dei caposaldi del garage rock, coverizzata in innumerevoli occasioni: l’assolo di Dave è spoglio e primitivo, più vicino al balbettio epilettico che alla melodia, ma fa a suo modo la storia.

4 Febbraio 1987: a Palm Springs (California) muore Władziu Valentino Liberace. Entertainer stravagante con spiccati accenti esibizionistici ed effemminati, pianista talentuoso ma kitsch oltre misura, trova nei palchi di Las Vegas il suo regno. Il successo commerciale è enorme, e fra gli anni Cinquanta e Settanta è l’artista con il più alto cachet al mondo. Muore a 67 anni per complicazioni dovute all’AIDS. Il biopic “Dietro i candelabri”, con Michael Douglas, è un buon modo per conoscere questo particolare personaggio.

5 Febbraio 1962: al Cavern Club di Liverpool, per la prima volta, Ringo Starr si esibisce assieme ai Beatles… Al momento, però, è solo un ripiego, che sostituisce per un concerto pomeridiano ed uno show serale l’indisposto Pete Best, il batterista ufficiale. Ma pochi mesi dopo, il 18 Agosto, Best sarà licenziato dalla band, e il suo posto sarà preso proprio da Ringo.

6 Febbraio 1962: a Lafayette (Indiana), giusto 60 anni fa, nasce William Bruce Rose Jr.. Vittima di abusi familiari, il giovane cantante William si butta nella musica: a Hollywood fonda la prima band, gli A.X.L.. A 17 anni, il nostro si sposta a Los Angeles, dove si unisce all’amico e chitarrista Izzy Stradlin: assieme entrano negli L.A. Guns, e poi negli Hollywood Rose. Dall’unione di membri di entrambe le band nascono così i Guns n’ Roses, di cui William – che ora ha assunto il nome d’arte di Axl Rose – è indiscusso frontman. Performer dalla voce graffiata e duttile, grande attaccabrighe e carattere indomabile, allo scioglimento dei Guns Axl ha cantato in alcune date con gli AC/DC.

Domani avvenne: da lunedì 7 settembre 2020 a domenica 13 settembre

7 Settembre 1968: al Teen Club di Gladsaxe (presso Copenhagen), davanti a un pubblico di poco più di 1000 persone, ha luogo il primo concerto degli New Yardbirds… La formazione comprende Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham: e, infatti, al termine del tour, il 24 Settembre, i quattro abbandoneranno la sigla provvisoria per sposare ufficialmente il nome di Led Zeppelin.

8 Settembre 1960: nell’Isola di Wight (UK) nasce David Steel. Bassista elettrico di spirito ska, inizia la carriera nella band The Beat. Nel 1983 – assieme a Andy Cox e Roland Gift – fonda i Fine Young Cannibals, band di white soul titolare di alcuni ottimi successi negli anni Ottanta (“Johnny Come Home”). Successivamente prosegue nella carriera di produttore e session man.

9 Settembre 1952: a Berlino nasce Manuel Göttsching… Uno di quei musicisti defilati e di nicchia ma, come dicono quelli bravi, “seminali”: fondatore degli Ash Ra Tempel, chitarrista eclettico ed eminenza grigia del Krautrock, col suo stile minimalista ha influenzato e indirettamente ispirato la scena ambient e house degli anni Ottanta.

10 Settembre 1964: il singolo ” You Really Got Me” dei Kinks, a poco più di un mese dall’uscita, raggiunge il primo posto della chart inglese. Basato su un riff semplice e devastante (la brutale alternanza di due power chord, amplificati e distorti oltre il limite), è uno dei pezzi più significativi e iconici dell’epopea rock, e che apre la strada al sound aggressivo di Who e soci.

11 Settembre 1945: ad Athens (Georgia) vede la luce Leo Kottke. Chitarrista e autore, dalle prime prove di stretta osservanza bluegrass e hillbilly, rapidamente diviene uno degli strumentisti acustici più originali e incisivi di sempre,  proponendosi come ponte fra il chitarrismo rurale americano e le istanze new age… Condendo il tutto con un virtuosismo eccellente, e sempre al servizio della melodia e del sentimento.

12 Settembre 1944: a Galveston (Texas) nasce Barry Eugene Carter, in arte Barry White. Dopo un’infanzia da brividi passata a Watts, il degradato ghetto di Los Angeles, a 11 anni affronta l’esordio discografico come pianista: ma deve aspettare l’adolescenza e i sommovimenti ormonali perché si manifesti il suo più grande talento… La voce: una voce profonda, baritonale, intensamente soul e inconfondibile. Per il debutto come cantante attende sino al 1974: ma da lì in poi i successi non si contano più (“Can’t Get Enough of Your Love, Babe”, “You’re the First, the Last, My Everything”, “Let the Music Play”).

13 Settembre 1957: a Brooklyn (New York), in una famiglia di origine italiana, nasce VIncent “Vinnie” Appice. Fratello minore di Carmine Appice, batterista dei Vanilla Fudge, ne segue le orme e diventa uno dei batteristi più famosi del giro heavy – rock: nel suo palmares, diverse partecipazioni a dischi di Ronnie James Dio, Black Sabbath e Vivian Campbell.