I miei dischi dell’anno #30 – Il 2015

Ciao a tutti, e ben trovati a un nuovo appuntamento della rubrica “I miei dischi dell’anno“: ora è la volta del 2015, anno degli attentati a Charlie Hebdo, al Bataclan e al Museo del Bardo di Tunisi, dell’inizio della presidenza di Sergio Mattarella, del disastroso naufragio di una nave di migranti nel Canale di Sicilia (oltre ottocento i morti), dell’Expo di Milano, delle “manovre correttive della Trojka” in Grecia, del film “Inside Out”, e di un buon numero di uscite musicali.

Come al solito, vi propongo un estratto dalle classifiche ufficiali di vendita, e le mie integrazioni “fuori menù”, che chiunque potrà integrare o correggere con le sue conoscenze. Continua a leggere “I miei dischi dell’anno #30 – Il 2015”

I miei dischi dell’anno #29 – Il 2005

Ciao a tutti, e ben trovati a un nuovo appuntamento della rubrica “I miei dischi dell’anno“. Ora è la volta del 2005: anno della morte di Giovanni Paolo II e dell’elezione al soglio pontificio di Joseph Ratzinger, degli attentati (fra i molti) a Londra e a Sharm el-Sheikh, del disastroso uragano Katrina, del settimo mondiale di Valentino Rossi, della nascita di Youtube, de “I segreti di Brokeback Mountain” e “Match Point”… e di parecchia, buona, musica.

Come al solito, vi propongo un estratto dalle classifiche ufficiali di vendita, e le mie integrazioni “fuori menù”, che – per quanto studiate – potranno comunque meritare le vostre pernacchie. Continua a leggere “I miei dischi dell’anno #29 – Il 2005”

I miei dischi dell’anno #28 – Il 1995

Ciao a tutti, e ben trovati a un nuovo appuntamento della rubrica “I miei dischi dell’anno“: ora è la volta del 1995, anno degli Accordi di Schengen, dell’attentato neo-nazista a Oklahoma City, della nascita di Ebay, dell’oscar a “Forrest Gump”, della firma dell’Accordo di Dayton, dell’omicidio del premier israeliano Yitzhak Rabin (troppo pacifista…), del delirante attentato alla Metropolitana di Tokyo (quello dei fanatici della setta “Sublime verità”), di “Toy Story”, “Seven”, “I Ponti di Madison County” e “Viaggi di nozze”, e di una buona serie di primizie musicali.

Nulla di nuovo: un estratto dalle classifiche ufficiali di vendita statunitensi, inglesi e italiane, e le mie numerose integrazioni “fuori menù”: che, a dirla tutta, è la parte che amo di più scrivere! Continua a leggere “I miei dischi dell’anno #28 – Il 1995”

I miei dischi dell’anno #27 – Il 1985

Ciao a tutti. E benvenuti a un nuovo appuntamento della rubrica “I miei dischi dell’anno“: siamo arrivati al 1985, anno che si apre – soprattutto nel Nord Italia – con la cosiddetta “nevicata del Secolo”, e prosegue con l’ascesa al potere di Gorbaciov, lo storico scudetto del Verona e la tragedia dell’Heysel, la nomina di Cossiga a Presidente della Repubblica, l’inondazione in Val di Stava, la Crisi di Sigonella, l’inaugirazione del sistema operativo Windows e l’uscita di Super Mario Bros… e di numerose primizie musicali, fra cui svetta il Concerto Live Aid.

Come al solito, vi propongo un estratto dalle classifiche ufficiali di vendita, e le mie irrinunciabili integrazioni “fuori menù” 🙂 Continua a leggere “I miei dischi dell’anno #27 – Il 1985”

I miei dischi dell’anno #26 – Il 1975

Ciao a tutti, e benvenuti a una nuova puntata della rubrica “I miei dischi dell’anno“: ora è la volta del 1975, anno dove capita di tutto un po’, come i primi voli del Boeing 747 e del Concorde, la fondazione di Microsoft, il quarto Oscar a Federico Fellini, lo scoppio della Guerra Civile in Libano, l’inizio della dittatura cambogiana di Pol Pot, il quindicesimo titolo di Giacomo Agostini, il massacro del Circeo, l’assassinio di Pierpaolo Pasolini, l’uscita di “Amici miei”, “Barry Lyndon”, “Profondo rosso”, “Fantozzi” e “Lo squalo”… E anche di parecchia buona musica!

Questo, per me, è uno dei periodi che preferisco, nella storia del rock: di tutto un po’, e sovente di altissima qualità. I generi rispondono tutti all’appello, dal folk al Soul, dal pop alla canzone d’autore, con una preferenza per  il Krautrock (con Klaus Schulze e Neu! in prima fila), l’Hard Rock (AC/DC, Blue Oyster Cult, Led Zeppelin, Aerosmith) e la nascente Disco Music (Donna Summer, KC and the Sunshine Band, Earth, Wind & Fire). Il Progressive, invece, nonostante sia in una fase decisamente calante, riesce ancora a partorire un capolavoro minore ed eccentrico come “Pampered Menial” dei Pavlov’s Dog, mentre la nostra PFM continua a sfornare lavori complessi e di sapore internazionale.

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I miei dischi dell’anno #25 – Il 1965

Ciao a tutti, e ben trovati a un nuovo appuntamento della rubrica “I miei dischi dell’anno“: e come sempre, a Gennaio, riavvolgiamo il nastro fino agli anni Sessanta. E’ ora la volta del 1965: anno dell’assassinio di Malcolm X, dell’inizio della Guerra del Vietnam, dello storico intervento chirurgico per la separazione di due gemelle siamesi, dell’inaugurazione del Traforo del Monte Bianco, della chiusura del Concilio Vaticano Secondo, di “Per qualche dollaro in più” e della prima edizione di Giochi Senza Frontiere.

Per la pop music, inizia il triennio d’oro: quello in cui viene costruita l’intera mitologia rock a venire, star e generi compresi, e in cui si afferma un nuovo modello socio-musicale con effetti ancora visibili al giorno d’oggi. In quest’anno la British Invasion giunge a piena maturazione: come nel ’64, la produzione americana (che fino a due anni prima dominava incontrastata) si trova a combattere palmo palmo per difendere una quota di mercato ridotta bruscamente del 40%, il tutto a vantaggio degli artisti inglesi, che riescono a piazzare una hit dopo l’altra e a vendere paccate di singoli e album. Solo Bob Dylan riesce a tener testa: e da lui, e dalla famosa “svolta elettrica” di Newport, inizierà una nuova rivoluzione.

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