Ciao a tutti: è in arrivo una nuova puntata della rubrica “Io non so parlar di musica“, questa volta senza particolari legami astrusi con politica, società o religione: ma unicamente basata sul titolo – “Fragile“, di Sting – e sulle sensazioni che in questi giorni mi stanno agitando da dentro… La sensazione, cioè, di essere fragile: non sto a tediarvi sull’origine di questo momento, nulla di veramente grave, ma è un qualcosa che sento in modo abbastanza chiaro. Non sono persona da rifiutare le emozioni, preferisco viverle: dove per “viverle” intendo ascoltarle, assorbirle, percorrerle nella mia carne, ma senza indulgervi troppo e senza dargli un peso universale… Come dice il mio maestro, “riportando tutto nella globalità”.
Ed è così che vi propongo questo bellissimo brano di Sting: canzone dolcissima, raffinata e pacata, giocata su una progressione armonica di chitarra acustica, e che nelle intenzioni originali dell’autore è dedicata a Ben Linder, giovanissimo ingegnere statunitense ucciso in Nicaragua dai Contras… Sting, anni dopo, precisò però che era una canzone che di volta in volta poteva essere dedicata a eventi diversi, come (era il ’94) la Guerra in Bosnia, o come (nel 2001) l’Attentato alle Torri Gemelle. Ora la dedico a me e a chi, in questi giorni, per i suoi motivi, si sente pure lui fragile: sapendo che sono attimi che passano… Ma che, in fondo, è sempre meglio tenere presenti: soprattutto quando, in un delirio di vanità, pensiamo invece di essere chissà chi. La verità è sempre un equilibrio.
“Ancora ed ancora la pioggia cadrà
come lacrime dal cielo
Ancora ed ancora la pioggia dirà
quanto siamo fragili”
Sting – “Fragile“
Tratto da “…Nothing Like the Sun” (1987)