Io non so parlar di musica #29 – “Fragile” di Sting

Ciao a tutti: è in arrivo una nuova puntata della rubrica “Io non so parlar di musica“, questa volta senza particolari legami astrusi con politica, società o religione: ma unicamente basata sul titolo – “Fragile“, di Sting – e sulle sensazioni che in questi giorni mi stanno agitando da dentro… La sensazione, cioè, di essere fragile: non sto a tediarvi sull’origine di questo momento, nulla di veramente grave, ma è un qualcosa che sento in modo abbastanza chiaro. Non sono persona da rifiutare le emozioni, preferisco viverle: dove per “viverle” intendo ascoltarle, assorbirle, percorrerle nella mia carne, ma senza indulgervi troppo e senza dargli un peso universale… Come dice il mio maestro, “riportando tutto nella globalità”.

Ed è così che vi propongo questo bellissimo brano di Sting: canzone dolcissima, raffinata e pacata, giocata su una progressione armonica di chitarra acustica, e che nelle intenzioni originali dell’autore è dedicata a Ben Linder, giovanissimo ingegnere statunitense ucciso in Nicaragua dai Contras… Sting, anni dopo, precisò però che era una canzone che di volta in volta poteva essere dedicata a eventi diversi, come (era il ’94) la Guerra in Bosnia, o come (nel 2001) l’Attentato alle Torri Gemelle. Ora la dedico a me e a chi, in questi giorni, per i suoi motivi, si sente pure lui fragile: sapendo che sono attimi che passano… Ma che, in fondo, è sempre meglio tenere presenti: soprattutto quando, in un delirio di vanità, pensiamo invece di essere chissà chi. La verità è sempre un equilibrio.

“Ancora ed ancora la pioggia cadrà
come lacrime dal cielo
Ancora ed ancora la pioggia dirà
quanto siamo fragili”

Sting Fragile

Tratto da “…Nothing Like the Sun” (1987)