Attenzione, post solo per persone con più di 40 anni 🙂
Per chi, come me, ha ancora usato le cosiddette “musicassette“, i ricordi si sprecano. Le cassette erano comode, piccole e economiche: le autoradio di allora accettavano solamente le cassette, così come i primi esperimenti di “musica da passeggio” (i mitici walkman) contemplavano proprio l’ascolto di cassette in cuffia.
E poi, soprattutto: le cassette “vergini” erano registrabili direttamente dallo stereo, senza il bisogno di apparecchi professionali. Potevi copiare un disco su una cassetta e passarlo a un amico, duplicare da una cassetta a un’altra o farti una compilation personale, attingendo da un disco o dalla radio.
Ho ben impresso di quando, senza una lira in tasca da spendere ma già appassionato di Battiato e Lucio Dalla, stavo per ore alla radio – e col dito sul tasto rosso del “Rec” – in attesa che, nel flusso del palinsesto, passasse qualche pezzo del loro ultimo disco… E costruirmi così, con calma, magari anche in un mese, tutto un loro album!
Ma il ricordo più tenero connesso alle cassette è legato ai primi approcci sentimentali: quando confezionavi una piccola compilation a una ragazzina che ti piaceva, e gliela consegnavi dicendo “Ti ho fatto una cassetta”. Più semplice di una lettera, meno compromettente di una dichiarazione verbale, quell’omaggio voleva dire che lei ti interessava davvero: nella scelta dei pezzi miscelavi quanto piaceva a te, per farti un po’ conoscere, e qualcosa che pensavi potesse garbare anche a lei… Continua a leggere “I miei vinili #15 – Ti faccio una cassetta (ma non per San Valentino!)”