Canzoni a quattro zampette

Ciao a tutti. Abbiamo appena finito le nostre ultime vacanze, passate nel “buen retiro” a casa dei suoceri, a custodire galline, orti e la loro amatissima cagnolina Luna: quante coccole, passeggiate, ronfate, leccate e giochi con la palla, assieme… Si, le vogliamo proprio bene! Ma adesso, che i migranti sono tornati alla base, e noi ai nostri muri cittadini, Lunetta ci manca tanto: e allora, per sentirla ancora vicina, ecco un post a tema “cani e musica”.

Conscio che l’elenco potrebbe essere potenzialmente infinito, propongo un estratto – a mio esclusivo gusto personale – di canzoni che, in qualche modo, hanno a che fare con gli amori pelosi che molti (noi di sicuro) amiamo! Poche parole: ma parecchia musica, e molte impronte sul cuore.

  • Big Mama Thornton – “Hound Dog” (1952): un rhythm’n’blues verace, in cui la ragazza respinge il pretendente “cane segugio”, non risparmiando arguzie (“smettila d’intrufolarti attorno a casa mia”) e piccanti conclusioni (“puoi anche dimenar la coda, ma non c’è pappa per te”)… Tutte frasi poi espulse dal pudico (e vendutissimo) adattamento licenziato da Presley nel 1956, che trasforma il mordace RNB in un’innocua presa in giro del cane del titolo.
  • Patti Page – “(How Much is That) Doggie in the Window?” (1953): una canzonetta sciocca e ammiccante a tempo di valzer, con tanto di abbai e guaiti, che all’epoca fa sfracelli nelle classifiche: e che, per ripicca verso gli ingessati acquirenti benpensanti, diventa uno dei bersagli preferiti dai ribelli del rock’n’roll.
  • Beatles – “Martha My Dear” (1968): canzone in stile music-hall dedicata, da McCartney, al suo nuovo bobtail, appena arrivato a casa!
  • The Stooges – “I Wanna Be Your Dog” (1969): aspro pre-punk degli Stooges di Iggy Pop, in cui Mr Iguana – “ispirato” dall’immagine di una ragazza e del suo adorante cagnolino al guinzaglio – allude alla sua fantasia di essere “usato” sessualmente da una donna.
  • Led Zeppelin – “Black Dog” (1971): uno dei pezzi più riconoscibili del Dirigibile, con i suoi ritmi spezzati e il riffone di chitarra in primo piano… Ma diciamo la verità: l’ho messa solo perché la adoro! E si: il testo non c’entra un tubo col cane, semplicemente si riferisce ad un labrador nero che vagava attorno agli studi durante l’incisione!
  • Nick Drake – “Black Eyed Dog” (1973): in questo brano crudo, il cane dagli occhi neri è una metafora della depressione… argomento con cui Nick Drake vivrà porta a porta, fino alla tragica fine.
  • Francesco De Gregori – “Quattro cani” (1975): per anni è circolata la fake che i quattro cani del titolo, a spasso per la città, alludessero a Patty Pravo, Antonello Venditti, Lilli Greco e lo stesso cantautore romano… Interpretazione più volte smentita dal Principe: che invece ci regala “semplicemente” un quadretto folk di pacata poesia urbana e canina.
  • Rino Gaetano – “Escluso il cane” (1977): amara canzone sulla solitudine e sull’abbandono: “escluso il cane non rimane che gente assurda“. Ma almeno il cane resta: il loro amore è incondizionato, si sa.
  • Pink Floyd – “Dogs” (1977): nell’interpretazione orwelliana della società proposta da Roger Waters, i cani sono gli arrampicatori sociali, gli uomini d’affari senza scrupoli che però, alla fine della loro vita, verranno “trascinati giù da una pietra”. Pezzo clamoroso, peraltro.
  • Tom Waits – “Rain Dogs” (1985): la quintessenza poetica e musicale del genio di Pomona… Un blues sgangherato e dal sapore espressionista dedicato ai “cani della pioggia”: i barboni e i reietti della falsamente luccicante New York.
  • Litfiba – “Cane” (1986): scheggia punk in cui il cane è il ribelle che “piscia sulle vostre carezze“, in costante insofferenza verso il mondo.
  • Pet Shop Boys – “I Want A Dog” (1987): canzone forse minore del repertorio del duo synth-pop londinese, ma che qui cito in omaggio all’amico di blog Kikkakonekka, loro grande fan!
  • Baha Men – “Who Let the Dogs Out” (2000): cover di un brano scritto due anni prima per il carnevale di Trinidad, e reso famoso dal gruppo bahamense dei Baha Men… Un pezzo fastidioso, come è fastidiosa la pubblicità di “Segugio”, che reitera in modo ancora più irritante il ritornello!
  • Elio e Le Storie Tese – “Cani e padroni di cani (2003): divertente invettiva contro quei maleducati che lasciano che i loro cani sporchino di merda i marciapiedi… E allo sfortunato calpestatore di cacca non resterà che pulire il carrarmato della suola col bastoncino di un ghiacciolo, gustato da una giovane fanciulla e trovato anch’esso sull’asfalto.

Tanti concetti di “cane”: docili cani in vetrina, pelosi ribelli o allegramente bighellonanti, metafore di arrivismo, depressione, corteggiatori o emarginati, semplici ma carissimi amici a quattro zampe, e – ci sta, eccome se ci sta! – sporcatori (ma per colpa del padrone) di marciapiedi e scarpe. E intanto, di cane in cane, il pensiero torna alla “nostra” cagnolina Luna… che domenica, alla rituale visita di fine weekend, tornerà a riempirci di gioia e calore 🙂

7 pensieri riguardo “Canzoni a quattro zampette

  1. Eccomi!
    Pensa che io, da ragazzo, dicevo sempre a me stesso “mai in vita mia tornerò a casa con un cane che mi attende abbaiando”, parafrasando proprio il testo di “I Want a Dog”.
    Ed invece ora sono contento di tornare e trovare Elsa che abbaia felice nel rivedermi.
    Grazie per la doppia citazione (PSB + K).
    Ciao Chicco.

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