Ciao a tutti. Pensavo sinceramente di aver finito, con la serie dedicata alla mia esperienza in un gruppo musicale, quando invece eccomi ancora qui, per una sorta “coda”… O, visto che siamo in ambito canzonettaro, per un ultimo “bis”! Un bis un po’ vanitoso, a dir la verità.
Il “colpevole” di questo bis è il collega di blog Unallegropessimista: che, in occasione dell’ultimo post della serie, si è detto curioso di ascoltare uno dei pezzi incisi prima dello scioglimento del gruppo in cui militavo. Ho chiesto il permesso ad altri 2 componenti e ottenutolo (3 su 5 siamo in maggioranza!) ho deciso di pubblicarlo. Ma prima, come per tutti i bis, un attimo di suspense…
Innanzitutto la storia del gruppo non finì con le due giornate in studio di registrazione, ma ebbe una coda (o un prequel, a dire il vero)… E cioè, il matrimonio di Max, il batterista. Per l’occasione, ad accompagnare il rito matrimoniale, fummo chiamati noi altri quattro: che, molto diligentemente, imparammo alcuni canti religiosi; ma che, per non smentire troppo i nostri gusti, piazzammo, in apertura e in coda di cerimonia, due varianti. E cioè: una marcia nuziale eseguita con strumenti elettrici, all’ingresso degli sposi; e il vecchio gospel “Oh Happy Day” alla loro uscita. Un bel modo di congedare noi stessi dalla scena live!
E ora il pezzo. Ho riflettuto parecchio su quale proporvi, e alla fine la decisione è stata questa: “Sensazioni blu“. Il motivo è che, pur non essendo il più incisivo e il più “rock” del gruppo, è il brano che meglio esplicita il nostro essere un simpatico miscuglio di generi, capacità, ingenuità e idee abbastanza differenti. L’arpeggio di chitarra è mio, come miei sono il titolo e l’intera successione armonica; il giro di basso, costruito in modo davvero sartoriale, è di Franco; il testo finale, la linea melodica del canto e la voce principale sono di Simone; le seconde voci, pulite ed evocative, di Max ed Elena; così come è di Max la concezione della “coda” strumentale, poi arricchita dal contributo di tutti. Era il 1999: quindi, niente campionamenti o magici assistenti virtuali… Nel bene e nel male, farina analogica del nostro sacco, e delle nostre dita!
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Ecco QUI la traccia d’ascolto
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Spero che il pezzo vi piaccia: nulla di trascendentale, ma ne vado fiero… E’, al pari degli altri 5 pezzi incisi, nostro figlio: il figlio di una famiglia allargata. Una famiglia che, peraltro, ha già figliato: il figlio di Max ora suona bene la chitarra, e milita in una band… Un gruppo molto in gamba, meglio attrezzato sia tecnicamente che tecnologicamente di quanto fossimo noi, e che proprio venerdì scorso ho visto dal vivo. Ovviamente, il fiero papà non tiene più in mano le bacchette della batteria, ma le levette del mixer e dell’impianto luci!
Il tempo passa, e le generazioni si danno il cambio: ma la musica resta.
E fatemi sapere cosa pensate della canzone… Mi fa piacere
Personalmente il pezzo piace molto musicalmente. Non vuol essere una critica, ma sempre a livello personale non mi piace la voce. Forse una voce diversa avrebbe dato più forza al brano.
Comunque complimenti il livello è professionale
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Personalmente, tutto sommato, la voce non mi pare male! D’altronde nessuno di noi era un professionista! Grazie x il commento 🙂
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E’ inciso un po’ basso, comunque non è male. 🙂
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Grazie
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Fai bene ad andarne fiero, perché è un bel pezzo, a partire dal titolo.
Bravi.
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Ma grazie! Poi detto da un autore fa più piacere ancora!
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Maddai… io so solo usare i computer!
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Beh musica testo e melodia le hai ben scritte…. E noi manco la SIAE!
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