I cantautori e le canzoni per bambini

Ciao a tutti e, prima che me ne dimentichi, buona Pasqua! Dunque, l’idea per questo post nasce qualche notte fa: anzi, al risveglio, quando mi rendo conto di aver fatto uno dei soliti sogni assurdi… E, cioè, di aver sognato Barbapapà (proprio lui, il papà, quello rosa) che stava dando il bianco nel mio ufficio. Lasciamo perdere i risvolti psicoanalitici e le domande sulla mia cena, ma fatto sta che racconto il tutto ai colleghi, e qualcuno (vecchio come me) inizia a canticchiare la sigla del cartoon: fra il divertito e il curioso inizio a scartabellare sul Web e scopro che la canzoncina vede la firma di Roberto Vecchioni. E da lì, fra memorie personali e conferme d’archivio, arrivo al tema di questo post: quando, cioè, i cantautori hanno scritto musiche e canzoni per bambini. Argomento curioso, soprattutto perché le canzoncine per bimbi, nel nostro immaginario, sembrano cozzare un po’ con la seriosità di certi autori. Ecco un breve sunto – sicuramente non esaustivo – di quanto mi ricordo e ho scoperto!

  • Sergio Endrigo – “Ci vuole un fiore” (1974): un disco di canzoni per bambini storico, con i testi di Gianni Rodari e le musiche di Sergio Endrigo e Luis Bacalov. Chi non ricorda la piacevole e per nulla banale filastrocca in cui  Sergio ci racconta, con tutta la limpidezza del mondo, che ogni cosa nasce dalla più bella e semplice invenzione della natura, il fiore? Disco che fu un gran successo commerciale, e che contiene anche “Mi ha fatto la mia mamma“, sorta di mini lezione di educazione sessuale ante litteram! Ma di Endrigo non scordo, sempre nel campo delle canzoni per bambini, il singolo “La casa” (dove però è solo il cantante) e la partecipazione all’album collettivo “L’arca” (1972), in cui interpreta la brillante “Il pappagallo“.
  • Roberto Vecchioni e le Mele Verdi – “Barbapapà” (1975): questo album contiene le canzoni usate nell’omonima serie a cartoni animati, ispirata ai libri di Annette Tison e Talus Taylor e trasmessa in Italia dalla RAI. Mi ricordo bene di questo cartone e dei suoi personaggi: storie semplici, fantasiose, tenere e con un bel sottofondo ecologico a supporto… Peccato che, elencando i nomi dei protagonisti, ne manchi sempre uno, un po’ come per i Sette Nani! Ma torniamo alla musica: questo album presenta l’adattamento delle canzoni originali di Joop Stokkermans e Harrie Geelen, trasposte in italiano da Vecchioni e cantate con le Mele Verdi: un gruppo vocale di sole bambine diventato poi famoso per alcune sigle di programmi tv, fra cui “Woobinda” e “Il circo di Sbirulino”. Inutile dire che la canzoncina “Ecco arrivare i Barbapapà“, il giorno in cui raccontai il sogno, iniziò a girare fra le scrivanie dei colleghi meno seriosi… 🙂
  • Bruno Lauzi – “Johnny Bassotto, la tartaruga… e altre storie” (1976): sorta di compilation in cui il cantautore genovese raccoglie alcune delle sue più note canzoni per bambini: “La tartaruga” (scritta da Lauzi/Baudo/Caruso, e sigla del programma “Un colpo di fortuna”), “Johnny Bassotto” (Lauzi/Caruso, cantata da Lino Toffolo e usata nell’anteprima dello spettacolo tv “Chi”) e “Virgola” (cantata da Jocelyn). Indimenticabile, almeno per me, il cartoon di Bruno Bozzetto che accompagnava “Johnny Bassotto”!
  • Walter Valdi, infine. Cabarettista e autore milanese di straordinaria arguzia, Valdi, anche se un po’ dimenticato: molto vasta la sua produzione in dialetto meneghino, e quella di canzoni poi riprese da altri big (“Il palo della banda dell’Ortica”, poi passata a Jannacci; “Il tic”, omaggiata da Gaber)… Ma guai a scordare le canzoni per bambini! Nella sua produzione troviamo infatti “Il caffè della Peppina” (Zecchino d’Oro 1971), “Cocco e Drilli” (Zecchino d’Oro del ’74) e “Mamma mia che mal di pancia” (1974, per la voce di… Topo Gigio). Di Valdi voglio però anche citare una delle sue battute più fulminanti: “Del giornale leggo sempre i necrologi e i cinema. Se è morto qualcuno che conosco, vado al funerale; se no vado al cinema“. 🙂

Beh, avrei finito! Ripensando a queste canzoni sono tornato parecchio indietro negli anni, cosa che – se episodica – non fa mai male: e voi? Sono inoltre certo che ci sono altri casi di cantautori che hanno saltuariamente prestato la loro penna a canzoni per bambini: ve ne viene in mente qualcuno? Ciao!

9 pensieri riguardo “I cantautori e le canzoni per bambini

    1. Alla fiera dell’Est? In un certo senso sì ma da cosa so io è ispirata a un canto ebraico… Io intendevo più canzoni proprio pensate x bambini, tipo zecchino d’oro e cartoon, e scritte da signori cantautori, ma tengo ben presente il tuo suggerimento! Grazie e buona Pasqua 🙂

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  1. Mi ricordo “Bia, la Sfida della Magia”, scritta da Andrea Lo Vecchio (compositore di Vecchioni) apposta per imitare Branduardi…e almeno 4 canzoni scritte da “autoroni” per Alessandra Valeri Manera e Cristina D’Avena1) “Il grande sogno di Maya” di Detto Mariano del Clan Celentano (però più spesso arrangiava e non componeva)2) “Lady Georgie” di Alberto Baldan Bembo3) “Pollon” di Piero Cassano e Wladimiro Albera4) “Nanà Supergirl” di Cassano-Poi Franco Fasano, compositore di Fausto Leali, che si è dedicato a Cristina D’Avena quasi “in esclusiva” dal 1995 in poi…anche uno dei compositori più prolifici di D’Avena, Ninni Carucci, scrisse canzoni per Gino Paoli (ma lì sarebbe quasi l’inverso, cioè compositori per bambini che sono riusciti a fare canzoni da grandi!)-E lasciamo perdere tutto il capitolo Nico Fidenco (forse medaglia di bronzo delle sigle dei cartoni, dopo D’Avena e Riccardo Zara) e Vince Tempera (che ne ha fatte poche ma iconiche, da Capitan Harlock a Daitarn 3)

    -certi appassionati tireranno fuori anche lo Shaman King di Marco Masini…–Le canzoni di Lauzi e Pippo Caruso per me sono la base delle basi della corteccia musicale…

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