Le sigle del calcio

Ciao a tutti. Questo sabato inizia il Campionato di calcio: e sticazzi, direte… Intendiamoci, il calcio mi piace, lo seguo, ma anno dopo anno mi accorgo di essere sempre meno coinvolto… Le infinite trasmissioni a tema mi vengono a noia (un po’ come quelle sulla cucina!), le polemiche mi irritano, i danari che girano in quel mondo mi sembrano sempre più assurdi: e le frasi “il calcio di una volta non c’è più”, “non ci sono più le bandiere” e “bei tempi, quando si giocava solo alla domenica” sono sì luoghi comuni, ma anche sintomi di come il mondo del pallone sia cambiato (ma mica solo lui) negli ultimi 30 anni.

E così, di pensiero in pensiero, mi è venuto in mente di scrivere qualcosa sulle sigle delle trasmissioni sportive “di una volta”: un piccolo amarcord musical-sportivo che sono certo farà piacere a qualche appassionato. Iniziamo!

1. La Domenica Sportiva. La più antica delle trasmissioni televisive sul calcio nasce nel 1953, ed è ancora attiva. Fra le sue sigle più famose – o, meglio, quelle che mi piacciono di più – ne cito quattro: due di sfuggita (“Linea Bianca“, di Enzo Jannacci, per la stagione 1983/84; “E’ goal“, Edoardo Bennato, 1984/85), e due in modo più dettagliato.

  • Dribbling” (1963): scritto da quel grande autore che risponde al nome di Piero Umiliani (150 le colonne sonore incise, fra cui quella de “I soliti ignoti”), è un brano strumentale un po’ vintage e di sapore lounge, caratterizzato da un bel tema di tromba. Ha accompagnato la DS dal 1965 fino al 1973, e dal 2004 al 2006. QUI la traccia di ascolto: il pezzo, per come lo ricordiamo tutti, inizia dal sedicesimo secondo!
  • Disco Bass” (1977). Il singolo esce a nome di “D.D. Sound” (uno dei tanti pseudonimi dei Fratelli La Bionda: ad avercene di producer e autori così!): utilizzato dalla DS nel periodo 1977/79, è ancora oggi un gran funkettone, e un bel pezzo di disco music d’antan. QUI la traccia d’ascolto.

2. 90° Minuto. Programma RAI andato in onda per la prima volta nel 1970, e rimasto per moltissimi anni l’unica trasmissione a mostrare “quasi subito” le azioni salienti delle partite di campionato, ha visto all’opera molte sigle. Ma tre, su tutte, stuzzicano la mia memoria..

  • Pancho” (1966): il pezzo è scritto – col nome d’arte di Jack Trombey – dal produttore, autore e musicista olandese Jan Stoeckart, e si presenta come un allegro strumentale vagamente esotico, dal ritmo contagioso. Ha fatto da colonna sonora alla storica trasmissione di Paolo Valenti fin dall’inizio: e ben mi ricordo la sigla, con la ripresa accelerata della curva di uno stadio (ma quale?) che si riempiva, e QUESTE note! E la domenica stava già per finire, maledizione!
  • Discomania” (1978): e, di nuovo, all’opera è il grande Piero Umiliani! Un altro strumentale, un altro tema di tromba – ma questa volta arricchito da una ritmica più moderna e da qualche suono elettronico – ad accompagnare la storica trasmissione dal 1981 all’87. Per chi volesse ascoltarlo, QUI troverà il link.
  • Jazz Band” (1978): a scrivere, e suonare, questo brano è Henghel Gualdi… Clarinettista jazz reggiano, da molti considerato il miglior esponente italiano di sempre dello strumento (accompagnerà, fra gli altri, anche Louis Armstrong), Gualdi compone un pezzo dal profumo dixieland, nostalgico e che tanto sa di Anni Trenta… E che, caso strano, sarà usato per la sigla di 90° Minuto negli anni Novanta, in piena epoca grunge! Ecco il LINK

3. Domenica Sprint. Rotocalco di 30 minuti, senza fronzoli e chiacchiere inutili, in onda su Rai2 dal 1976 al 2013, si caratterizza per la sigla “Stadium” (1977), scritta da Oscar Prudente. Prudente, nome minore della canzone italiana, è tutt’altro che uno sprovveduto: ha suonato nei Delirium assieme a Fossati, ha collaborato con De Andrè, Battisti e la Pravo… E ha composto questo pezzo, che tutti (o quasi) conoscono. Il brano è particolare: inizia con un rullare “da stadio”, preso paro paro dal surf “‘Let’s Go” dei Routers (1963), cui si aggiunge presto un bel ritmo funky, la chitarra trattata di Prudente, e una voce che declama – in modo abbastanza incomprensibile – le pochissime parole del testo! Pare che il vocione sia in realtà non la voce di un singolo, ma una specie di coro improvvisato delle maestranze RAI, lasciato libero di declamare vocalizzi a caso: sia come sia, ognuno di noi ha provato a dare un senso a quelle “parole”, e pare che per quasi tutti (per me no però!) emergesse la frase “Viva viva il goleador”! Un vero pezzo cult… Ed ecco QUI la traccia.

4. Tutto il calcio minuto per minuto. E ora, dalla tv, ci spostiamo sulla radio per il più iconico dei programmi: quello che, nell’epoca della domenica unica del calcio, era il riferimento di qualunque appassionato… Al mare, a passeggio, in casa o in auto, tutti gli interessati passavano il pomeriggio incollati alla radiolina, ad ascoltare le cronache di Ciotti, Ameri, Viola, Nesti, Cucchi: con questa sigla a dar l’inizio alla sacra messa del football. Il pezzo è il classico “A Taste of Honey“: brano swingante scritto nel 1958 per l’omonimo musical, negli anni ha visto innumerevoli cover (fra cui anche quella dei Beatles, nel 1963)… Ma la versione più nota – e chiamata a far da sigla a “Tutto il calcio” dal 1983 al 1987, e ancora dal 1997 – è eseguita dal trombettista losangeleno Herp Albert, assieme ai suoi Tijuana Brass: eccola QUI (anche se, per riconoscerla, dovrete aspettare 20 secondi). Un vero classico!

E voilà! Queste sono le sigle che amo di più, che più mi ricordo, e che più ho a cuore. Senza fare il nostalgico a tutti i costi, sono davvero bel pezzo di memoria… E voi che mi dite? Come dicono i giovani, “vi ho sbloccato” qualche ricordo? 🙂

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