Ciao a tutti!
In questi giorni, come tutti gli anni :-), è caduto il mio compleanno… Sono in quell’età di mezzo, ma pericolosamente pendente in là: mentalmente mi sento si e no 46-48 anni, l’atto di nascita dice 56, per l’Inps sono ancora un ragazzo, per la madre un bambino appena cresciuto, per alcune cartelle cliniche un giovanotto e per altre un po’ meno… Una sovrapposizione di identità anagrafiche che, il giorno dell’anniversario, si è manifestata attraverso una serie di “segnali” anche loro contrastanti, e che mi hanno fatto riflettere.
Ogni mattina, da quando ho memoria, mi sveglio con una canzone in testa: e quasi sempre il repertorio è casuale, pescato a muzzo in quel jukebox neuronale che è la mia mente… Bene, il giorno del compleanno, con cosa decide di svegliarmi, il mio dj interiore? Con “Noi, ragazzi di oggi“… Un brano che non mi piace oggi e che odiavo allora, nell’85: lui come il suo interprete, il messicano Luis Miguel. Che, nonostante sia l’artista latinoamericano di maggior successo di sempre, durante i miei 17 anni mi stava sul cazzo in modo spropositato. Eppure è con questo pezzo che apro gli occhi: e un po’ ci rido su. “Vorrà dire“, rifletto, “che il mio inconscio mi sta prendendo in giro, ironizzando sulla pretesa che talvolta ho di esser giovane: altro che «ragazzo di oggi»… quarant’anni fa si, ma nel 2024 proprio no!“.
Bene… Si prosegue: la mia signora ed io abbiamo preso un giorno di ferie, e ce ne andiamo a fare un giro nelle vicine Langhe. Il tempo è mite, abbiamo la giornata davanti, e per pranzo ci aspetta un buon ristorante. Sulla strada, decidiamo di fermarci in un punto panoramico, dove campeggia una presenza ormai familiare: una panchina gigante. E’ da qualche anno, infatti, che nelle colline cuneesi e astigiane si trovano, un po’ ovunque, queste costruzioni: colorate, fuori scala, fra il giocherelloso e il contemporaneo. Ovviamente mi ci siedo, godendomi il panorama, mentre la mia metà fa qualche scatto col cellulare, prima di raggiungermi. La comodità è un’altra cosa, certo: ma si sta bene. E ci si sente anche un po’ bambini, con le gambe che penzolano nel vuoto e lo schienale che supera la testa di un bel po’. “Toh… altro che “ragazzo di oggi”… sono addirittura tornato bambino!“.
Il tempo di qualche bel respiro, e si riprende la gita. Siamo fra i bricchi, e Google ci sta guidando verso l’agognata meta… “Fra 200 metri girare a sinistra, in Strada Anziani“… “Boh, avrò capito male…” E invece eccola lì: si chiama proprio “Strada Anziani”! Dopo un inizio agevole inizia a scendere e si fa stretta, tortuosa e sempre più ombrosa: ma poi si riprende, si apre, e sbuca in un’altra strada, larga e scorrevole, luminosa e aperta.
Mentre guido, rimugino sulle piccole esperienze vissute oggi: che, a ben vedere, possono esser viste come come ipotesi, suggerimenti, anticipazioni di quanto potrei prima o poi trovarmi ad affrontare. “Ma no, manca ancora un po’“, direte: ma se penso a come sono passati in fretta gli ultimi 15 anni, cosa ci vuole ad arrivare ai 70? Un soffio.
Chissà quale sarà, il dopodomani che mi aspetta… Se diventerò uno di quei patetici anzianotti che vogliono a tutti i costi fare i giovani; se rimbambirò fino a tornare bambino, con lo sguardo beato, perso nel vuoto; se imboccherò un sentiero impervio, una china di ombre e ristrettezze; o se, magari dopo un momento di difficoltà, tornerò a respirare, e vivrò anni luminosi e sereni, di pace e ampiezza di spirito? O se un po’ di tutto questo, mischiato come un cocktail senza capo né coda?
E chi lo sa! Per il momento, mi aspetta un buon pasto, in compagnia della mia compagna di vita: che mi vuol bene, mi sopporta, condivide con me sfighe e piaceri. E che, lo so, ieri sera mi ha preparato di nascosto un paio di pacchetti, che aprirò appena tornato a casa. Per ora questo basta, e avanza. E poi vedremo.
Chi vuol esser lieto sia, diceva qualcuno, che del doman non v’è certezza. La cosa migliore che si possa fare è proprio godersi i giorni, uno dopo l’altro. Auguri, anche se in ritardo.
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Propongo “Via degli anziani” in aggiunta a “Vicolo corto” e “Vicolo stretto”.
Certo che sei vecchio assai: io ho ben 15 mesi meno di te.
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Ho vissuto i Mondiali di Spagna durante il mio esame di 3a media… E tu?
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Idem, perché ero “un anno avanti”.
Ma l’esame in effetti finì prima delle partite “clou”, credo che per il 20 giugno avessimo terminato tutto.
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Mi saltai il girone, che fu poco brillante, ma le altre 4 le vidi tutte, eccome!
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Pensa che io stavo alzato nel 1978 per vedere i mondiali in Argentina. Ed avevo solo 9 anni (ancora da compiere).
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Va solo a peggiorare
Auguri di buon compleanno
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Mi sa di sì!
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E grazie
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Auguri!!
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Buon compleanno! E una di quelle panchine giganti c’è anche sul mare nella mia città natale, a mio figlio piace da matti quando ci andiamo in estate! :–)
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Grazie! Buona giornata
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Anche a te!
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Buon compleanno! 😀
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Grazie!
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Auguri neh! Imboccare Strada Anziani è un bel segnale nel giorno del compleanno…
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Incredibile 😂
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buon compleanno, anche se in ritardo 🙂
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