Due film #13

Ciao a tutti. Vario un po’ il solito menù “3 film” e “un film” con un nuovissimo e imprevedibile format: “2 film” :-). Sono pellicole, come leggerete fra breve, non nuove, e che – per vari motivi – ho visto e rivisto da poche settimane: nulla, assolutamente nulla in comune l’una con l’altra, se non il fatto che entrambe mi sono piaciute, e che mi è venuta voglia di parlarvene. Si parte.

  1. Irma la dolce“. Parigi, anni Cinquanta: Nestore (Jack Lemmon), poliziotto di buon cuore, si innamora della prostituta Irma (Shirley MacLaine), e se la sposa… Lei, pervasa da orgoglio di “passeggiatrice professionale” e di “moglie premurosa”, non vuole lasciare il mestiere e pretende di mantenere così l’amato marito: ma Nestore è geloso sino alla follia. Come fare? La toppa, come prevedibile, sarà peggio del buco. Un gioiellino tratto dal musical francese omonimo e firmato da quel genio della commedia salace di Billy Wilder, che mescola con la grazia di un balletto melodramma, comicità slapstick, battute argute, irriverenza e spruzzate di assurdo. Perfettamente in parte i due protagonisti, con una leggera preferenza per Lemmon: strepitose le scenografie, che ricostruiscono in studio il quartiere e il mercato delle Halles con colori e toni da cartolina, e che costituiscono una commovente testimonianza di quel “ventre di Parigi” quasi leggendario, e scomparso a seguito della riqualificazione del quartiere del ’71. Bellissime le musiche di Marguerite Monnot e André Previn: una menzione d’onore per Lou Jacobi, che interpreta  Moustache, il barista dai mille (e improbabili!) mestieri passati. Viene da chiedersi se, in questi tempi di ipocrite pruderie, un soggetto simile sarebbe mai stato finanziato… Anzi, nessun dubbio: non lo sarebbe!
  2. Fandango“. 1971: assieme ai diplomi, agli amici Kenneth (Sam Robards) e Gardner (Kevin Costner) arrivano le lettere per il Vietnam. Kenneth annuncia anche la rottura del fidanzamento con la promessa sposa, e assieme a Gardner, e a tre altri membri della confraternita, iniziano un viaggio al confine del Messico, per disseppellire un certo “Dom”. Un ibrido narrativo che mescola con risultati altalenanti coming of age, viaggio di formazione, commedia sentimentale, umorismo demenziale e vaga protesta pacifista: più convincente, a mio parere, quando pompa musica e palla e si lascia prendere dallo spirito “à la Animal House” (grandiosa la scena della scuola di paracadutismo), e meno quando vuol percorrere la strada del romanticismo. I campi lunghi sfruttano i paesaggi e le strade infinite del deserto texano per evocare la sensazione, tipica della gioventù, di avere tutto il tempo e le possibilità del mondo: ma così non è. Ognuno dei cinque ha infatti un ostacolo da affrontare, per affermarsi come adulto: il Vietnam, una promessa nuziale, una sfida sportiva, il rapporto con il sacro e – perché no – il risveglio da una sbornia epocale. Molto evocativa la notte passata a dormire ai piedi di una scenografia abbandonata de “Il Gigante”, e commovente il brindisi, sulle scabre montagne del Texas: “A tutti noi, per Dio! A Dom e ai privilegi della gioventù! A quello che siamo, a quello che eravamo… e a quello che saremo!“. I titoli finali, con la nostalgica “Can’t Find My Way Home” dei Blind Faith di Clapton e Winwood, sono da brividi. Questo film segna il debutto del regista Kevin Reynolds (qui finanziato da Spielberg), e l’inizio del suo rapporto con Kevin Costner, destinato a ripetersi per altri tre film: Costner che, all’epoca, era ancora un attore semisconosciuto, come gran parte del cast… Cosa che fece di “Fandango” un flop commerciale: a mio pare, non meritato.

Abbiamo parlato di:

  • Irma la dolce” (“Irma la Douce“, 1963, USA, 147 min)

Regia: Billy Wilder

Soggetto: Alexandre Breffort (dal musical omonimo)

Interpreti principali: Jack Lemmon (Nestore Patou / Lord X), Shirley MacLaine (Irma), Lou Jacobi (Moustache)

Scenografia: Alexandre Trauner

Musiche: Marguerite Monnot, André Previn

  • Fandango” (1985, USA, 91 min)

Regia: Kevin Reynolds

Soggetto e sceneggiatura: Kevin Reynolds

Interpreti principali: Kevin Costner (Gardner Barnes), Sam Robards (Kenneth Waggener), Judd Nelson (Phil Hicks)

Fotografia: Thomas Del Ruth

9 pensieri riguardo “Due film #13

    1. Ho sempre trovato Costner un filino “maturo” per il ruolo che ricopre in questo film… Si vede che non ha i 22-23 anni che dovrebbe avere. E oggi, a differenza di allora, trovo più simpatico il personaggio di Phil, che all’epoca reputavo troppo “inquadrato”, e ora trovo invece molto umano

      Piace a 1 persona

Scrivi una risposta a Austin Dove Cancella risposta