Io non so parlar di musica #12 – Otelma e Rubicondi

Metti, una sera a cena

Un po’ di leggerezza ci vuole, ogni tanto… Dopo un periodo a dir poco complicato, ho proprio voglia di raccontarvi una cosa strana che mi capitò anni fa, collegata a una canzone (poi vedrete, che canzone!): di due personaggi che dire “artisti” è un po’ (tanto) esagerato, e della strana serata che mi coinvolse.

Dunque, è la tarda primavera del 2012, e con un mio amico andiamo a cena in una trattoria di Asti: di quelle storiche che, da quando sono nate, non hanno mai cambiato menù, proprietari e arredamento… Perlinato alle pareti, carrello degli antipasti (con una fantastica agliata), tradizione rigorosa, padrona col grembiule: quelle cose semplici che fanno piacere e danno sicurezza, insomma!

Bene, c’è poca gente, a cena siamo noi due, e un altro tavolo con 4-5 persone: non ci facciamo caso, all’inizio, e superiamo gli antipasti, poi a un certo punto sento la padrona riferirsi a qualcuno come “divino”… Guardo meglio, e dopo qualche incertezza scorgo il Divino Otelma! Senza orpelli, collane, tuniche e cappelli, ma in jeans e maglietta: ed è pure magro e piccolino. Quando la signora passa da noi, chiediamo sottovoce conferma, e la conferma arriva: sì, è Otelma, “ma vuole che lo chiami divino”!

Verso Otelma non ho alcun tipo di passione o interesse: uno dei tanti imbonitori e personaggi tv ospiti di programmi spazzatura, la cui sola cosa degna di interesse è il nome (“Amleto” letto al contrario). A dire il vero, qui pare tutt’altro: nessun divismo (ma “divinismo” sì!), voce bassa, profilo altrettanto. Ma certo che vederlo a un tavolo in una vecchia trattoria astigiana, un po’ di curiosità ce l’ha messa… Al che chiediamo alla signora che ci faccia qui: la risposta ci stupisce, e non poco.

La questione è questa. La padrona del locale è anche la zia di Danilo Amerio: a tanti questo nome dirà poco, ma il mio concittadino Amerio è un bravo autore di canzoni. Ha collaborato nella scrittura di “Gente di mare”, ha scritto canzoni per la Oxa e Nicola Di Bari, ha fatto il corista con Jovanotti e Mia Martini, ha prodotto “Signor Tenente” di Faletti, e ha anche pubblicato in proprio 6 album, con tanto di due partecipazioni a San Remo. Otelma vuole incidere una canzone estiva e, chissà perché, ha pensato proprio ad Amerio come autore e produttore (oppure Amerio ha pensato a Otelma chissà); seconda notizia, la canzone sarà cantata assieme a Rossano Rubicondi, modello all’epoca famoso per essere il quarto marito di Ivana Trump e uno dei partecipanti all’Isola dei Famosi… Terza notizia, finita la cena andranno a incidere nello studio di Danilo. Ed ecco cosa ci fa Otelma a Asti!

“Se aspettate ancora un po’ arriverà anche Rossano”, dice fiera la signora. Ma la nostra concentrazione è tutta sui dolci: nel mentre, Otelma si spende in parole entusiaste per lo stufato d’asino, classico secondo piemontese. Andiamo a pagare, e il mio amico chiede di farsi un selfie (non per lui, ma da girare a una sua collega, fan di Otelma… sembra strano, ma ce ne sono!), il Divino accetta di buon grado, e ci regala pure un adesivo portafortuna. Fine della serata.

Passano i mesi, ed ecco comparire in rete il singolo di Otelma/Rubicondi, “Baia del Sol“: la classica canzone estiva cantata da due che non sanno cantare, caratterizzata da un testo balneare, sciocchino e ironico, da una produzione minimale, ma anche – siamo obiettivi – da un ritornello assai catchy! Peccato (peccato?) che la canzone non se la sia filata praticamente nessuno: chissà perché? In fondo, pur sguazzando nell’alveo della canzonetta da spiaggia, non era poi peggio di tante sue sorelle.

Ed eccola, tutta per voi!

Cosa ne dite? Non male, dai!

Da quella sera sono passati 10 anni: Rubicondi è morto un anno fa, a soli 49 anni; Ivana Trump, invece, ci ha fatto ciao ciao da pochi giorni, a 73 anni: e pure la trattoria non esiste più. Il titolare – dopo una vita di lavoro, e a un mese dalla programmata chiusura per sopravvenuta anzianità, a fine 2017 – ha perso la vita in un incidente stradale… Otelma, invece, continua la sua attività. Lo so, una chiusura un po’ malinconica: ma mica volevate che il post fosse interamente allegro, no?!

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