“Sai, mi sto vedendo dei film di Fantascienza Hard!”: e il mio collega e amico blogger Vincenzo sorrise sornione, pensando a chissà quale mia perversione… Ma no, la Fantascienza Hard non riguarda amplessi e copule nello spazio, con alieni dalle strabilianti dotazioni intime o con marziane a tre seni: semplicemente, è un filone sci-fi caratterizzato dall’enfasi per il dettaglio scientifico, e/o per la sua plausibilità. Dove si cerca, in parole povere, la credibilità, la coerenza narrativa e il rigore scientifico, almeno per quelle che sono le conoscenze e le possibilità dell’epoca in cui è pensata la storia.
Detto ciò, mi sono procurato tre film “minori” che rientrano (o dovrebbero rientrare) nei canoni: e ve li racconto.
- “Sleep Dealer“. La trama, ambientata in un futuro prossimo dalle parti del border messicano, accosta elementi di distopia politica (le multinazionali che controllano militarmente le riserve d’acqua), di critica no-global (i messicani sfruttati dalle multinazionali yankee), di orgoglio latino (il recupero delle radici e del legame con la terra), di romanticismo, di condivisioni social estremizzate e di ibridazioni cibernetiche. Dal punto di vista “scientifico” e tecnologico, sono due, essenzialmente, i punti caldi: 1) i lavoratori messicani, tramite una connessione web, sono utilizzati per comandare a distanza robot meccanici, impegnati oltre frontiera in lavori a rischio: una delle immagini più potenti del film è ambientata proprio all’interno della fabbrica, dove file di lavoratori – con i cavi neuronali impiantati in schiena, braccia e collo – si muovono in una surreale “danza” muta; 2) la possibilità di mettere in rete i propri ricordi, e venderli a chi voglia comprarli. Il regista non ha avuto a disposizione un budget milionario: ma ha saputo ben sfruttare le poche risorse, dipingendo un quadro credibile, non così lontano dal nostro presente (il telelavoro estremo, la privatizzazione dei beni essenziali, la pornografia dei sentimenti e dei ricordi), e ambientando la sua proposta in un contesto sociale sottosviluppato… E non è cosa banale.
- “The Machine“. Una sorta di “Ex-Machina” più cupo, malinconico e povero. Il nucleo della storia ruota attorno a due vicende parallele: una non ben specificata entità para-governativa che cerca di “riparare” i danni neurologici inflitti ai suoi soldati con innesti di intelligenza artificiale, e i tormenti privati dello scienziato che collabora al progetto, la cui figlia è vittima di una gravissima malattia. Il quadro politico di riferimento è una guerra fredda con la Cina (evento mica tanto assurdo), che sta consumando i contendenti in un conflitto senza esclusione di colpi: ma la ciccia di tutto è la questione dell’intelligenza cibernetica, di come (e se) una mente artificiale possa acquisire coscienza e diventare “intelligente”… Dov’è, infatti, il confine fra umano e non-umano? E non basta certo un Test di Turing a determinarlo. La pellicola esibisce il suo low budget senza tanti problemi: le luci soffuse e rifratte, ricche di aloni, servono sì a dare un tono inquietante e misterioso al centro di ricerca, ma sono funzionali soprattutto a mascherare scenografie industrial-futuristiche di basso livello. Non mancano i cliché tipici del genere: il funzionario cattivo, la rivolta delle macchine, lo scienziato coi dilemmi morali, e un sentimentalismo visto e rivisto. Risalta, invece, un dettaglio da veri nerd: il ricorso a un computer quantico, in un’epoca (il 2013) in cui sinceramente non so se e quanto il medesimo fosse un’ipotesi speculativa, o un progetto concreto. Brava la protagonista Caity Lotz, anonimo il “lui”, Toby Stephens.
- “Europa Report“. Ecco, lo dico subito: il migliore dei tre, ed il più vicino alla fantascienza classica. La trama è presto detta: la storia dell’esplorazione del quarto satellite di Giove, Europa, alla ricerca di fonti di vita. Il tutto è narrato attraverso la forma del found footage: il meccanismo più rilevante del film, e che crea lo switch narrativo più sorprendente. La parte scientifica, per quanto ne capisco, mi pare abbastanza coerente e plausibile: il fatto che sotto la superficie ghiacciata si agiti un oceano d’acqua, potenziale ricettacolo di forme di vita, è un fatto acclarato fin dal 1997. Il regista sfrutta l’unità di luogo (la navicella) e – ancor di più – le riprese all’interno del casco della tuta spaziale, per generare un senso crescente di claustrofobia: ed Europa, coi suoi ghiacci, i colori alieni e le strane luci che si agitano sotto la superficie, è sinceramente inquietante. Non so se l’indie “Europa Report” e il contemporaneo blockbuster “Gravity” si siano reciprocamente influenzati: ma certe sequenze sembrano davvero copiaincollate. Nel cast, si segnala la presenza di Michael Nyqvist, noto ai più per il personaggio di Mikael Blomkvist della trilogia cinematografica “Millennium”.
Abbiamo parlato di:
- “Sleep Dealer” (2008, USA_Mexico, 90 min)
Regia: Alex Rivera
Soggetto e sceneggiatura: Alex Rivera, David Riker
Interpreti principali: Luis Fernando Peña (Memo Cruz), Leonor Varela (Luz Martínez), Jacob Vargas (Rudy Ramirez)
Musiche: Tomandandy
- “The Machine” (UK, 2013, 91 min)
Regia: Caradog W. James
Soggetto e sceneggiatura: Caradog W. James
Interpreti principali: Toby Stephens (Vincent McCarthy), Caity Lotz (Ava/The Machine), Denis Lawson (Thomson)
Musiche: Tom Raybould
- “Europa Report” (USA, 2013, 90 min)
Regia: Sebastián Cordero
Soggetto e sceneggiatura: Philip Gelatt
Interpreti principali: Anamaria Marinca (Rosa Dasque), Michael Nyqvist (Andrei Blok), Karolina Wydra (Katya Petrovna)
Musiche: Bear McCreary
non ho mai visto nessuno di questi
"Mi piace"Piace a 1 persona
Si trovano sul web…a saper ben scaricare!
"Mi piace""Mi piace"
Li vedrei anche di corsa essendo appassionato di fantascienza, ma dove li trovo ? Io non ho ne Netflix ne altre robe… Li vendono ?
Ciao.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Se dico che scarico mi arrestano?
"Mi piace""Mi piace"
…Si rischia una mini-sanzione (circa 170 euro) in quanto trattasi di uso privato senza scopo di lucro … (un pò come la cannabis che vendono nei negozi)
… Comunque non ho trovato nulla in giro sulla rete !
Ciao.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Se mi dai la tua mail organizzo…. La mia la trovi sul blog
"Mi piace""Mi piace"
Ho visto solo il primo: diciamo sufficiente. Gli altri due mi hanno incuriosito e andrò a recuperarli… Grazie della dritta !
"Mi piace""Mi piace"
La mia email la trovi nell’about del mio blog.
"Mi piace"Piace a 1 persona
confermo lo sguardo sornione… 🙂
del resto se ti dicono così a cosa puoi pensare? 😀 😀
anche perché non conoscevo il filone, che però mi ispira molto…
"Mi piace"Piace a 1 persona