Ciao a tutti. Per la rubrica “Io non so parlar di musica” oggi tiro fuori dal cappello un brano di Kate Bush del 1978: me lo ricordo bene, per radio, e mi ricordo anche che all’epoca non è che mi piacesse molto… Ma con gli anni è diventato uno dei miei preferiti.
Kate scrive la canzone a 18 anni, ispirata dalla visione dell’omonimo film, “Wuthering Heights” (“Cime Tempestose”), a sua volta tratto dal romanzo di Emily Brontë: incuriosita dalla storia e dal soggetto, scopre di avere in comune il nome della protagonista (Catherine – Kate) e la data di nascita della Brontë (30 luglio)… E affida a questo piccolo e grande segno del destino il titolo di quello che sarà il suo singolo di debutto assoluto.
Come spesso accade nei capolavori, il passaggio da idea a realizzazione è poco più che fulmineo, e infatti la Bush scrive il pezzo nell’arco di qualche ora. E se dico capolavoro non lo dico casualmente: so che Kate Bush può avere (e ha) un timbro vocale particolare di non immediata presa, una specie di voce sopranile che può piacere o dar fastidio… Ma forse l’unica adatta a cantare un pezzo che – per quanto mi riguarda – è una delle canzoni pop più complesse e difficili della storia, ricca com’è di tempi composti e di svolazzi su e giù dal pentagramma.
Il pezzo va a finire sul suo album d’esordio (“The Kick Inside“), ed è proprio Kate a imporre alla EMI questa canzone per il lancio commerciale del vinile: e ha ragione, tanto che “Wuthering Heights” raggiunge il primo posto nelle classifiche di diversi paesi, Italia compresa, e fa di Kate la prima artista femminile a piazzarsi al primo posto della hit parade inglese con una canzone a propria firma.
Un brano complesso e meraviglioso, una ballad ondeggiante e magica, quasi arcana, e che spesso – fra mille brividi – mi trovo ad accompagnare i miei pensieri: e che ora vi propongo, attraverso un videoclip un po’ datato, sì, ma figlio del suo tempo.
Come sempre, la parola alla musica. Buon ascolto!
Kate Bush – “Wuthering Heights“
Tratto da “The Kick Inside” (1978)