I miei dischi dell’anno #26 – Il 1975

Ciao a tutti, e benvenuti a una nuova puntata della rubrica “I miei dischi dell’anno“: ora è la volta del 1975, anno dove capita di tutto un po’, come i primi voli del Boeing 747 e del Concorde, la fondazione di Microsoft, il quarto Oscar a Federico Fellini, lo scoppio della Guerra Civile in Libano, l’inizio della dittatura cambogiana di Pol Pot, il quindicesimo titolo di Giacomo Agostini, il massacro del Circeo, l’assassinio di Pierpaolo Pasolini, l’uscita di “Amici miei”, “Barry Lyndon”, “Profondo rosso”, “Fantozzi” e “Lo squalo”… E anche di parecchia buona musica!

Questo, per me, è uno dei periodi che preferisco, nella storia del rock: di tutto un po’, e sovente di altissima qualità. I generi rispondono tutti all’appello, dal folk al Soul, dal pop alla canzone d’autore, con una preferenza per  il Krautrock (con Klaus Schulze e Neu! in prima fila), l’Hard Rock (AC/DC, Blue Oyster Cult, Led Zeppelin, Aerosmith) e la nascente Disco Music (Donna Summer, KC and the Sunshine Band, Earth, Wind & Fire). Il Progressive, invece, nonostante sia in una fase decisamente calante, riesce ancora a partorire un capolavoro minore ed eccentrico come “Pampered Menial” dei Pavlov’s Dog, mentre la nostra PFM continua a sfornare lavori complessi e di sapore internazionale.

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