Io non so parlar di musica #18 – Gerry Rafferty

Buongiorno a tutti!

La canzone di cui vi parlo oggi per la rubrica “Io non so parlar di musica” – “Baker Street” – fa parte di quel gruppo curioso di brani che tutti, più o meno, abbiamo nelle orecchie, ma di cui spesso non sappiamo dire autore o titolo. Ora, con le risorse offerte dalla rete e dalle app, è più facile capirci qualcosa, e con le ultime release di Google basta anche solo fischiettare il motivo: ma non troppo tempo fa l’unica era chiedere a quelli meglio informati.

E così fu, una mattina dei primi anni Dieci: in ufficio era estate, non era ancora scattato l’orario, ed eravamo solo in tre. Mi ritrovai a fischiettare un motivo, famosissimo: “Ma cos’è già?”. E chi lo sa… Ed ecco che Monica alza il telefono, chiama un suo amico, gli canticchia qualche nota, e arriva la risposta: “Baker Street“, di Gerry Rafferty.

Gerry è un cantautore scozzese poco noto in Italia, e che – nonostante una discografia abbastanza nutrita – ha ottenuto scarso successo… Non fosse che per due brani: e due signori brani, capaci di segnare una carriera! Il primo, scritto quando era nei Stealers Wheel, è il dylaniano “Stuck in the Middle with You” (1972), usato da Tarantino ne “Le Iene”, nella famosa scena dell’amputazione dell’orecchio.

Il secondo è appunto il singolo “Baker Street” (1978): canzone un po’ diseguale, a mio parere, con una parta cantata abbastanza ordinaria, ma con un inciso di sax memorabile! Ed è questo passaggio, suonato dal session man Raphael Ravenscroft – ma, a onta di tutte le leggende urbane, scritto proprio da Rafferty – a essere il punto di forza del pezzo: questo break, orecchiabile, caldo e iconico, e che mi ha sempre richiamato, non so perché, immagini epiche da western, è stato descritto come “uno dei più riconoscibili e famosi break di sax del pop. E lo è: tanto che, proprio grazie a lui, il disco vende a pacchi, arrivando al primo posto negli Stati Uniti e al terzo nel Regno Unito, e piazzando oltre 5 milioni di copie.

Per la cronaca, “Baker Street” è il nome di una via di Londra, dove c’era un loft in cui sovente il buon Gerry trovava ospitalità nelle trasferte dalla lontana Glasgow.

Ed ora, buon ascolto!

Gerry Rafferty – “Baker Street

Tratto da “City to City” (1978)

7 pensieri riguardo “Io non so parlar di musica #18 – Gerry Rafferty

  1. anche secondo me (e pur capendone poco di musica) è una canzone un po’ squilibrata, tra ritornello e parte cantata, che sembrano due cose completamente diverse…
    io la associo allo spot mediaset dei Filmissimi, che andava in onda negli anni Novanta, ma non vorrei sbagliarmi (sul fatto che fosse i Filmissimi, perché sicuramente era in un jingle che introduceva i film)…
    e poi… la ricordo nella scena raggelante di Zodiac della ferramenta… la si sente a un tratto, per qualche secondo… non ho mai capito il motivo, perché pare extradiegetica in mezzo ad altre colonne sonore che non c’entrano niente… e poi appunto solo per pochi secondi…

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