Everybody let's rock! Canzoni, chiacchiere, arte varia e un po' di storia
Io non so parlar di musica #15 – Frankie hi-nrg mc
Buongiorno a tutti. Raramente come questa volta, il titolo della rubrica “Io non so parlare di musica” si è sposato così tanto con lo spirito e il contenuto della canzone proposta. Sì perché la parte forte di “Quelli che benpensano” di Frankie hi-nrg mc è, come tanti rap, il testo: non che la musica non ci sia, anzi il campionamento del riff principale, il refrain e la tessitura sonora sono di primissimo ordine… Ma è il testo a far la parte del leone.
Ed è un testo fenomenale, incazzato ma non volgare, sprezzante ma anche consapevole, acuto e intelligente: sull’onda di Gaber, di Guccini e di Bennato, il nume tutelare del Rap e dell’Hip Hop (in) italianoFrankie hi-nrg mc, al secolo Francesco Di Gesù, dipinge uno dei ritratti più ficcanti del perbenismo borghese e del consumo compulsivo che abbia mai letto o ascoltato. La prosa di Frankie ribolle di sdegno, metafore fulminanti, arguzie e sarcasmo: ma, anche, di fiera solitudine e alterità, e consapevolezza della nostra fallacità. Un vero colpo di classe e di genio, questo pezzo: da ascoltare, meditare e vivere… Sia, certo, quando ci sentiamo vittime del perbenismo, della faciloneria e di chi “sta sempre con la ragione e mai col torto”; ma, anche e soprattutto, quando senza rendercene conto – e succede, succede… – i bastardi siamo noi.
E lo dice subito, Frankie, nella prima strofa: “Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi”
Impossibile, questa volta, non postare anche il testo: mi fa venire i brividi ogni volta.
Buon ascolto
Frankie hi-nrg mc – “Quelli che benpensano“
Sono intorno a noi, in mezzo a noi In molti casi siamo noi a far promesse Senza mantenerle mai se non per calcolo Il fine è solo l’utile, il mezzo ogni possibile La posta in gioco è massima, l’imperativo è vincere E non far partecipare nessun altro Nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro Niente scrupoli o rispetto verso i propri simili Perché gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili Sono tanti, arroganti coi più deboli, zerbini coi potenti Sono replicanti, sono tutti identici, guardali Stanno dietro a maschere e non li puoi distinguere Come lucertole s’arrampicano, e se poi perdon la coda la ricomprano Fanno quel che vogliono si sappia in giro fanno Spendono, spandono e sono quel che hanno
Sono intorno a me, ma non parlano con me Sono come me, ma si sentono meglio Sono intorno a me, ma non parlano con me Sono come me, ma si sentono meglio
E come le supposte abitano in blisters full-optional Con cani oltre i 120 decibels e nani manco fosse Disneyland Vivon col timore di poter sembrare poveri Quel che hanno ostentano, tutto il resto invidiano Poi lo comprano, in costante escalation col vicino costruiscono Parton dal pratino e vanno fino in cielo Han più parabole sul tetto che San Marco nel Vangelo Sono quelli che di sabato lavano automobili Che alla sera sfrecciano tra l’asfalto e i pargoli Medi come i ceti cui appartengono Terra-terra come i missili cui assomigliano Tiratissimi, s’infarinano S’alcolizzano e poi s’impastano su un albero – boom! Nasi bianchi come Fruit of the Loom Che diventano più rossi d’un livello di Doom
Sono intorno a me, ma non parlano con me Sono come me, ma si sentono meglio Sono intorno a me, ma non parlano con me Sono come me, ma si sentono meglio
Ognun per sé, Dio per sé Mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica Mani ipocrite, mani che fan cose che non si raccontano Altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano Mani che poi firman petizioni per lo sgombero Mani lisce come olio di ricino, mani che brandiscon manganelli Che farciscono gioielli, che si alzano alle spalle dei fratelli Quelli che la notte non si può girare più Quelli che vanno a mignotte mentre i figli guardan la tv Che fanno i boss, che compran Class
Che son sofisticati da chiamare i NAS, incubi di plastica Che vorrebbero dar fuoco ad ogni zingara Ma l’unica che accendono è quella che dà loro l’elemosina ogni sera Quando mi nascondo sulla faccia oscura della loro luna nera
Sono intorno a me, ma non parlano con me Sono come me, ma si sentono meglio Sono intorno a me, ma non parlano con me Sono come me, ma si sentono meglio…
Uno dei pezzi più significativi di quegli anni e totalmente attuale. Non è cambiato nulla…anzi!
Io ascolto rap proprio da quel periodo e ci sono stati Mc molto capaci dopo di lui, un pò in tutta Italia. Sono molto affezionata al Colle der Fomento sia come ideologie che come persone che ci celano dietro la figura dell’Mc, Assalti frontali, Kaos: si continua a protestare…a “pensare diverso”. Nel mio blog pubblico spesso il rap, ovviamente con tanto di testo. Grazie Chicco e buona giornata!✊️
Ho un bel ricordo di questo pezzo. L’ho cantato con un amico come ospite in un festival per bambini del mio paese di Calabria 🤣
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Che bel ricordo!
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Uno dei pezzi più significativi di quegli anni e totalmente attuale. Non è cambiato nulla…anzi!
Io ascolto rap proprio da quel periodo e ci sono stati Mc molto capaci dopo di lui, un pò in tutta Italia. Sono molto affezionata al Colle der Fomento sia come ideologie che come persone che ci celano dietro la figura dell’Mc, Assalti frontali, Kaos: si continua a protestare…a “pensare diverso”. Nel mio blog pubblico spesso il rap, ovviamente con tanto di testo. Grazie Chicco e buona giornata!✊️
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Incredibile la conosco
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Gran pezzo con testo sempre attuale
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Mi ricorda Vecchia Piccola Borghesia di Claudio Lolli
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È bello tutto l’album
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Un mondo di Yesmen….
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