Un regalo per voi
Tutti (?) sanno che la compilation natalizia più venduta di tutti i tempi è – almeno negli States – “Elvis’ Christmas Album“, pubblicato nell’Ottobre del ’57: disco che si stima abbia piazzato oltre 20 milioni di copie, staccando di brutto tutti gli altri (giusto per la cronaca: al secondo posto c’è “Miracles: The Holiday Album” di Kenny G, 1994, con 7 milioni, e al terzo “The Christmas Song” di Nat King Cole, 1963, con 6 milioni)… Ma poiché la conoscete tutti (?) non ne parliamo, per concentrarci invece su un oggetto meno famoso, ma decisamente più interessante.
E’ il 1963, e il geniale producer Phil Spector è reduce da un biennio d’oro: a fine ’61 ha fondato la Philles Records, e ha reclutato il gruppo femminile delle Crystals, che con “He’s a Rebel” gli ha regalato un bel primo posto. Con le Ronettes va ancora meglio: “Be My Baby” (sì, quella di “Dirty Dancing”) è un hit fenomenale, e lancia il gruppo – e la leader Ronnie Spector, che nel frattempo ha sposato Phil – nell’olimpo del pop made in USA. A fine anno Spector decide di affrontare uno dei classici della discografia americana – le raccolte di carols natalizie – sicuro di uscirne vincitore: recluta tutti i cavalli di razza della sua scuderia – le Ronettes. le Crystals, il trio Bob B. Soxx & the Blue Jeans e Darlene Love (che proprio ai Blue Jeans e ale Crystals fornisce la voce più originale) – e si mette al lavoro.
Il suo metodo, su cui ha costruito il successo di “Be My Baby” e “He’s a Rebel” ha ormai un nome, che vale quanto un marchio: il famoso “Wall of Sound“. L’idea consiste essenzialmente nella duplicazione “verticale” degli strumenti: dove ci si aspetta una sola chitarra, Spector ne piazza (all’unisono) due o tre, al posto di un basso ne mette due, invece di tre fiati, nove… E così via. Il risultato è un sound molto denso, ricco di riverbero, prossimo alla saturazione, perfetto per la riproduzione in radio e sui jukebox, che avvolge l’ascoltatore in una matassa sonora continua… Un “muro di suono”, appunto: o, come ama definirlo Spector, “un approccio wagneriano al rock’n’roll: piccole sinfonie per bambini”.

Per il repertorio, Phil attinge ai classici-dei-classici – “White Christmas“, “Santa Claus is Coming to Town“, “Here Comes Santa Claus“, “Silent Night“, “Sleigh Ride” – e li colora con arrangiamenti nuovi, frizzanti, vivaci, dal sound inconfondibile e – alle nostre orecchie – allegramente anni Sessanta. Chitarre, fiati, batteria, basso, pianoforti, cori soul (Ronettes e Crystals), ritmi allegri, stratificazioni timbriche, effetti sonori a manetta (scampanellii, baci, sonagli): tutto concorre a un’atmosfera assieme moderna e tradizionale, e inequivocabilmente natalizia. Un piccolo capolavoro, insomma: ed è facile immaginare dove Brian Wilson dei Beach Boys abbia preso ispirazione per le fenomenali orchestrazioni di “Pet Sounds”.

Ma c’è un “ma”, ed è grosso come una casa. Il disco esce il 22 Novembre 1963: il giorno dell’assassinio del presidente Kennedy. Forse è questo il motivo del suo (relativo) insuccesso: un deludente tredicesimo posto che non rispecchia certo il botto su cui conta l’ambizioso Spector. Il tempo, come si dice, è però galantuomo: negli anni il disco ha guadagnato popolarità, tanto da essere ristampato nel 1972 (e arriverà al sesto posto, conquistando anche le classifiche inglesi), a di nuovo nel 1983, nell’84 e nell’87, mentre alcune canzoni (su tutte “Frosty the Snowman” e “Sleigh Ride”, col caratteristico incedere doo-wop delle Ronettes) diventeranno dei veri e propri classici radiofonici.
E – a confermare la bontà delle idee di Spector – Bruce Springsteen attingerà all’arrangiamento di “Santa Claus is Coming to Town” per i suoi omaggi natalizi live (immortalati in vari filmati, e nella B-side di “My Hometown”), e gli U2 utilizzeranno la voce di Darlene Love nella loro cover di “Christmas (Baby Please Come Home)“: l’unico pezzo originale della compilation del ’63, singolo dall’esito commerciale disastroso, ma poi diventato un evergreen delle feste sotto l’albero.
Spector, dopo questo flop, decide improvvisamente di abbandonare la produzione degli lp per concentrarsi sui 45 giri, rigorosamente in “mono”: i 33 giri, dice, sono “dischi fatti con due successi e dieci pezzi di spazzatura”, e lo stereo “concede troppa scelta all’ascoltatore”… D’altronde, per chi della musica ha un’idea “wagneriana”, nessuna democrazia, e men che mai nessun insuccesso, può essere accettato: lesa maestà! (Poi ci si può sempre ripensare: tanto che, 7 anni dopo, sarà lui a sovraintendere al contestato missaggio di “Let It Be” dei Beatles, e al notevole “All Things Must Pass” di George Harrison… Pecunia non olet).
Anche perché Phil sarà pure un genio, ma non certo una personcina come si deve. Prima tocca a Ronnie, l’invidiata moglie del genio, che deve subire le sue manie ossessive, con tanto di vessazioni e sadismi, durati per trent’anni; e poi, nel 2003, alla modella Lana Clarkson, cui Spector – in un raptus di follia – spara in bocca, così, senza motivo… E anche qui il tempo è stato galantuomo: dopo un processo di sei anni, e nonostante depistaggi e assegni milionari, Phil nell’Aprile 2009 è condannato a 19 anni di reclusione.
E, guarda il caso, una manciata di mesi dopo la Sony – acquisito il suo intero catalogo – pubblica il disco nella prestigiosa collana “Legacy Records”: e, rigorosamente, in “mono”. Chissà se la notizia è riuscita a far breccia nella mente, ormai irrimediabilmente tarlata, di Spector? “I’m dreaming of a white Christmas“, Phil: nonostante tu sia, con tutta probabilità, un gran bastardo, Buon Natale anche a te. E, ovviamente, a tutti voi.
Va. Aa. – “A Christmas Gift for You from Phil Spector” (studio album)
Pubblicazione: 22 Novembre 1963 – Philles Records
Tracklist
Titolo | Autore | Prima incisione di rilievo | Cantante nel disco di Spector | Durata | |
1. | White Christmas | Irving Berlin | Bing Crosby, 1942 | Darlene Love | 2:52 |
2. | Frosty the Snowman | Steve Nelson, Walter Rollins | Gene Autry, 1950 | The Ronettes | 2:16 |
3. | The Bells of St. Mary’s | A. Emmett Adams, Douglas Furber | Bing Crosby, 1945 | Bob B. Soxx & the Blue Jeans | 2:54 |
4. | Santa Claus Is Coming to Town | J. Fred Coots, Haven Gillespie | Eddie Cantor, 1934 | The Crystals | 3:24 |
5. | Sleigh Ride | Leroy Anderson, Mitchell Parish | Andrew Sisters, 1950 | The Ronettes | 3:00 |
6. | Marshmallow World | Carl Sigman, Peter DeRose | Bing Crosby, 1950 | Darlene Love | 2:23 |
7. | I Saw Mommy Kissing Santa Claus | Tommie Connor | Jimmy Boyd, 1952 | The Ronettes | 2:37 |
8. | Rudolph the Red-Nosed Reindeer | Johnny Marks | Gene Autry, 1949 | The Crystals | 2:30 |
9. | Winter Wonderland | Felix Bernard, Dick Smith | Andrew Sisters, 1946 | Darlene Love | 2:25 |
10. | Parade of the Wooden Soldiers | Leon Jessel | Paul Whiteman, 1923 | The Crystals | 2:55 |
11. | Christmas (Baby Please Come Home) | Ellie Greenwich, Jeff Barry, Phil Spector | Darlene Love, 1963 | Darlene Love | 2:45 |
12. | Here Comes Santa Claus | Gene Autry, Oakley Haldeman | Gene Autry, 1947 | Bob B. Soxx & the Blue Jeans | 2:03 |
13. | Silent Night | Josef Mohr, Franz X. Gruber | Bing Crosby, 1935 | Phil Spector and Artists | 2:08 |
Musicisti
Darlene Love – vocals
The Crystals
- Barbara Alston – vocals
- Patsy Wright – vocals
- “LaLa” Brooks – vocals
- Frances Collins – vocals
The Ronettes
- Ronnie Spector – vocals
- Estelle Bennett – vocals
- Nedra Talley – vocals
Bob B. Soxx & the Blue Jeans
- Bobby Sheen – vocals
- Darlene Love – vocals
- Fanita James – vocals
The Wrecking Crew
- Hal Blaine – drums
- Louis Blackburn – horns
- Sonny Bono – percussion
- Frank Capp – percussion
- Roy Caton – trumpet
- Steve Douglas – saxophone
- Barney Kessel – guitar
- Al De Lory – piano
- Jay Migliori – saxophone
- Bill Pitman – guitar
- Ray Pohlman – bass
- Irv Rubins – guitar
- Leon Russell – piano
- Tommy Tedesco – guitar
- Nino Tempo – guitar
- Johnny Vidor – strings
- Brian Wilson – piano (uncredited)
Tanti auguri…
P.s.: per me Be my baby è sempre stata (e sarà) la canzone di Mean Street, ma quando l’ho detto sono sempre stato in minoranza 😁😁😉😉
"Mi piace""Mi piace"
Beh, direi che “Mean Street” per te è un riferimento di quelli belli grossi, l’hai già citato a proposito di “Tell Me” degli Stones! Ma come darti torto? Pian piano facciamo tutta la Ost, compresa “Scapricciatello” di Carosone!
"Mi piace""Mi piace"