I falsi miti della musica #6 – P.I.D. (Paul Is Dead) – Seconda parte

Eccoci arrivati alla seconda parte della “Teoria P.I.D.“, quella che sostiene che Paul McCartney sarebbe morto in un incidente e sostituito da un sosia. Nella scorsa puntata abbiamo fatto un quadro generale della questione, chiudendo con la promessa che saremmo presto passati alle presunte “prove” contenute in canzoni e copertine… Promessa che mi accingo a mantenere!

Di indizi a sostegno, gli appassionati (o i maniaci!) ne hanno trovati almeno duecento (non scherzo!): ma tranquilli, lungi da me di ammorbarvi con una tale pletora di suggestioni (spesso al limite dell’assurdo). Mi limiterò alle più interessanti e, a loro modo, coerenti, un po’ per volta.

A) “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” (Giugno 1967): disco epocale per musiche, testi, confezione e copertina… E il primo album concepito dopo la morte di Paul. Ecco gli indizi principali contenuti nella copertina:

  1. In un giardino, una coloratissima aiuola effigia il nome della band; in prima fila, con grancassa, mostrine e cappelli, campeggiano i “nuovi Beatles”, conciati come una band dell’Esercito della Salvezza hippy e floreale, colorata e “pelosa”; a fianco, defilati, i “vecchi Beatles” con capelli a caschetto e giacchette scure: meste statue di cera degne del museo di Madame Tussauds. Alle loro spalle, un affollatissimo assembramento di cartonati di personaggi famosi. Un’immagine hippie ma che trasuda, anche, un’atmosfera languida di abbandono: perché (e questo è indubitabile) può benissimo ricordare la folla di un funerale, che guarda a una tomba appena ricoperta. Funerale simbolico, dicono molti: dei vecchi Fab Four che lasciano ai nuovi. Ma, anche, funerale di Macca, sostengono altri!
  2. C’è una mano alzata sulla testa di Paul: secondo ipotesi prive di conferma, questo sarebbe un “simbolo orientale di morte”;
  3. Fra i vari “ospiti”, alla nostra destra vediamo una bambolina: sulla cui gamba destra giace un modellino di Aston Martin (l’auto su cui Paul avrebbe avuto l’incidente), e al cui fianco è poggiato un guanto da auto macchiato di rosso (sangue?);
  4. Specchiando la metà superiore della grancassa lungo l’asse di simmetria orizzontale, dalla scritta “Lonely Hearts” emerge un’altra sequenza: “1 ONE 1 X HE DIE“… E, cioè, “11 IX Egli muore”: ossia, Novembre (11), 09 (IX in numeri romani), la data dell’incidente;
  5. Retro copertina: il dito di George Harrison indica la riga iniziale del testo di “She’s Leaving Home“, che dice: “Wednesday morning at five o’clock” (“Mercoledì mattina alle 5“), il giorno e l’ora della presunta morte;
  6. E un indizio verbale, parte del testo di “A Day in the Life“: “I read the news today, oh boy, About a lucky man who made the grade […] He blew his mind out in a car / He didn’t notice that the lights had changed” (“Oggi ho letto la notizia oh ragazzi / di un uomo fortunato che è arrivato a destinazione […] Gli era saltato il cervello in un’auto / Non si era accorto che era cambiato il semaforo“).

B) “Magical Mystery Tour” (Dicembre 1967): film, e relativa colonna sonora:

  1. Nel booklet, Paul è in divisa, nella parte di un reclutatore: sulla scrivania, un cartello recita “I Was(“Io ero”);
  2. Sempre nel booklet, Paul (disegnato) gioca con un’automobilina;
  3. Nella scena in cui i Quattro, in smoking bianco, ballano sulle note di “Your Mother Should Know“, tutti hanno un garofano rosso all’occhiello, tranne Paul che ce l’ha nero (lutto?);
  4. E poi c’è tutta la “storia del Tricheco” di “I’m the Walrus“: che però si intreccia con altri indizi contenuti nel White Album, e di cui parleremo nella prossima puntata sulla P.I.D.!

Beh, carne al fuoco ne abbiamo messa. Qui sotto vi inserisco le foto dei particolari di cui abbiamo detto: meditate, gente, meditate… E alla prossima!

 

14 pensieri riguardo “I falsi miti della musica #6 – P.I.D. (Paul Is Dead) – Seconda parte

  1. Ricordo che un giorno mi persi a leggere di questa cosa e gli “indizi” erano così tanti che quasi c’avevo creduto…

    In ogni caso, una decina d’anni fa lessi un post brillante in un blog che sosteneva (in modo ironico) la tesi delle numerosi morti di Jimmy Page, che da virtuoso chitarrista nei primi Zep si era inabissato in cose musicalmente peggiori invecchiando… X–D

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