Nell’alto dei cieli

Oggi, una piccola storia senza pretese, che non c’entra nulla con la musica, il cinema, il Covid e il cazzeggio, ma che con “l’arte varia” in qualche modo si confronta: e che attiene soprattutto alla mia famiglia, e al Natale.

Si parla di 51 anni fa, il 1969: anno dello sbarco sulla Luna… Evento che colpì la fantasia di tutti: e, fra i tanti, anche quella di mio padre, che di immaginazione ed entusiasmi ne aveva parecchi.
Non so se l’idea fosse tutta sua, se avesse preso ispirazione da qualcuno o no: fatto sta che, con l’aiuto di qualche collega di fabbrica (altri tempi…) riuscì a ottenere una lastra di acciaio con tracce di imbullonature, forata da un oblò, e con dei piedini, da appoggiare su un mobile. E, dietro la finestrella circolare, piazzò un paesaggio desertico, come quello della Luna: con tanto di LEM (il Modulo Lunare Apollo), una stella cometa e una piccola Natività. Un presepe lunare, insomma, visto dagli astronauti dell’Apollo 11.

In questo, ci leggo un’idea commovente: dovunque l’uomo possa andare, qualunque conquista persegua, alla fine non potrà sfuggire dal confronto con le domande che albergano nel suo intimo, e che attendono una risposta. Che poi si creda o no, conta abbastanza poco: in fondo, le inquietudini sul senso del nostro vivere, e la speranza in un altrove più pacato e vero risiedono in tutti noi, e ognuno… fa quel che può.

Mio padre diede, al suo sentire, questi contorni: quelli del più tenero dei miracoli. Un Natale magico, fantastico e surreale: quale lui, che passò tutta l’infanzia in orfanatrofio, non poté mai avere. Una piccola “installazione d’arte varia” di cui sono rimaste solo due fotografie pressoché uguali, una in bianco e nero e una a colori. Della paratia, dell’oblò, delle statuette e del modellino LEM non ho mai rinvenuto nulla: ho cercato in cantina e nada, nisba, nix, niente.

Ma, tanto, non saprei cosa farmene: di questo piccolo capolavoro ho le foto, e il ricordo di chi l’ha fatto. Direi che può proprio bastare.

Buon Natale a tutti!

9 pensieri riguardo “Nell’alto dei cieli

  1. Bellissimo davvero. Oggi varrebbe una fortuna, oltre al valore affettivo, si intende! Certo che il ’69 deve essere stato un anno completamente incentrato su quel tema, un po’ come quest’anno lo è stato per il covid. Chissà se qualcuno avrà fatto un presepe a tema? Sicuramente sì, soprattutto a s. Giorgio Cremano

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    1. Chissà se, magari fra 10 anni, i vari programmi TV attuali, con gente in mascherina, saranno riproposti in replica o si eviterà accuratamente di farlo e rimarranno nascosti negli archivi come un qualcosa da dimenticare?

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